Tutto sugli infermieri-robot e i robot nelle corsie: prospettive in sanità.

Redazione 12/03/21
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Tutto sugli infermieri-robot e i robot nelle corsie

Aggreghiamo per una migliore consultazione tutto quello che abbiamo prodotto su un argomento che fra qualche anno, massimo dieci ancora, sarà centrale in sanità: i robot nelle corsie e nello specifico gli “infermieri-robot“.

Robot Infermieri: chi ruberà il lavoro agli infermieri?

È ormai inevitabile, la disoccupazione tecnologica renderà obsoleta il 50% della popolazione attiva (EDGE, 2018). Ma che cosa dicono gli esperti sulla professione infermieristica? I robot infermieri potrebbero sostituirci in futuro?

Qualche anno ancora e la cosiddetta quarta rivoluzione industriale spazzerà milioni di posti di lavoro. Sono diversi anni ormai che esperti e giornalisti documentano le conseguenze di una continua automazione del mondo del lavoro: conseguenze che alcuni dipingono come idilliache, altri come apocalittiche.

Robot Infermieri: chi ruberà il lavoro agli infermieri?

Gli infermieri-robot ci aiuteranno o ci ruberanno il lavoro?

È quasi sicuro che i robot aiuteranno gli infermieri sorvegliando i pazienti. La sperimentazione pilota portata avanti presso la Casa Sollievo della Sofferenza di Giovanni Rotondo di Foggia ha dato ottimi risultati e spinto i responsabili del progetto a passare ai test più lunghi e più articolati.

I robot aiuteranno gli infermieri sorvegliando i pazienti in reparto!

I robot aiuteranno gli infermieri sorvegliando i pazienti in reparto!

L’intelligenza artificiale e gli automi renderanno obsoleti decine di mestieri in vari campi e in settori che non ci aspetteremo: dai lavoratori poco qualificati agli impiegati, senza escludere in un futuro solo un po’ più lontano, anche i lavori creativi e intellettuali. Nessuno sembra perennemente al sicuro dalla disoccupazione tecnologica.

Per gli infermieri invece cosa si prospetta? Anche il loro posto è a rischio? I robot sanitari svuoteranno le corsie dagli infermieri? Vediamo cosa dicono gli esperti.

Robot Sanitari: non possono (ancora) sostituire gli infermieri

Robot Sanitari: non possono (ancora) sostituire gli infermieri

Molti esperti e giornalisti ogni giorno ci documentano le conseguenze di una totale automazione del mondo del lavoro, conseguenze che alcuni dipingono come idilliaca la società in cui si lavorerà meno e si faranno solo lavori interessanti e poco faticosi mentre altri “pittori” un futuro prossimo ma distopico in cui l’unico dato certo è una diffusa disoccupazione. Stime parlano del 50% del totale della popolazione attiva. Ma nel nostro lavoro i robot infermieri potrebbero sostituirci?

 

Dall’intelligenza artificiale all’intelligenza umana

Si parla molto dell’intelligenza delle macchine che, presto, dovrebbe superare l’intelligenza umana. Tutto bene, ma, tanto per partire con il piede giusto, sappiamo veramente cosa sia l’intelligenza, e come misurarla, nelle sue varie forme (umani, animali, macchine), sia come individui sia come collettività? Forse sì, ma soltanto se saremo in grado di ripartire, ex-novo, dall’intelligenza umana. Si discute in molte sedi di algoritmi, big data, Internet of Things, robot, lavoro. Se non vogliamo che questi automatismi influenzino la nostra vita passivamente, siamo pronti a misurarci con loro? Vogliamo essere protagonisti o vittime di questa veloce trasformazione? Lo scopo di questo libro è ambizioso; pensiamo di poter contribuire a discutere, approfondire, condividere e vedere in una nuova luce i problemi legati a questa trasformazione e a una complessa materia: l’intelligenza. Ma l’ambizione più grande sarebbe quella di generare un interesse che consenta d’innescare quei cambiamenti significativi nei comportamenti, nei consumi e nelle tendenze, al punto da poter influenzare decisioni legislative, grandi industrie, monopoli finanziari ed economici, fino a portare quell’apporto necessario ad ogni impresa per un’organizzazione che porti profitto, migliori la produzione e in- crementi lo sviluppo economico e sociale del Sistema Paese.Sebastiano Bagnara Docente di Human Factor presso l’Università degli Studi della Repubblica di San Marino. Preside della Facoltà di Psicologia dell’Università Telematica Internazionale UninettunoAndrea Cara Studente di Filosofia presso l’Università di Bologna. Co-fondatore del Centro di Ricerca Europeo per l’Innovazione SostenibileDaniela Carlucci Docente di Economia Applicata all’Ingegneria presso l’Università degli Studi della BasilicataStefano Andrea Gazziano Docente di Computer Science presso la John Cabot UniversityFrancesca Jacobone Docente di Economia dei Sistemi Produttivi e di Complementi di Economia dei Sistemi Produttivi presso l’Università degli Studi Roma TreDonato Morea Docente di Economia Applicata all’Ingegneria presso l’Università degli Studi di Roma Tor Ver- gataAndrea Pitasi Docente di Sociologia Giuridica e di Illegalità e Devianza del Comportamento Manageriale presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” Chieti-PescaraSimone Pozzi Docente di Human Factor presso l’Università degli Studi della Repubblica di San MarinoMassimiliano Ruzzeddu Docente di Problemi Sociali e Modelli Teorici presso l’Università Niccolò Cusano – Telematica RomaFrancesco Santarsiero Collaboratore presso l’Università degli Studi della BasilicataGiovanni Schiuma Docente di Human Resources and Organization Dynamics in Tourism e di Innovation in Services presso l’Università degli Studi della BasilicataGilberto Tonali Matematico, esperto in Workgroup e Collaborati- ve Computing e studioso di Intelligenza Artificiale

Autori Vari | 2018 Maggioli Editore

13.00 €  12.35 €

Intelligenza artificiale e robot nelle corsie: quali sono le implicazioni sociali

Vogliamo davvero dare una cornice legale e morale alla robotica sanitaria? La roboetica è l’etica applicata alla robotica; è l’etica degli umani che progettano, costruiscono e danno forma a nuove macchine intelligenti, non è l’etica dei robot.

Robotica Sanitaria: chi si prende la responsabilità etica e legale?

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In ambito assistenziale i robot sono in grado di occuparsi e se programmati possono preoccuparsi delle persone per a cui sono assegnati, possono facilitarne la comunicazione o permetterne la stessa creando collegamenti con il personale sanitario o la famiglia. Pertanto possiamo definirli veri e propri “oggetti di compagnia”, arrivando anche a facilitarne l’espletamento di bisogni sessuali in caso di persone con ridotta mobilità.

L’uso dei Robot nelle attività di cura: NEU la rivista dell’ANIN ci chiarisce le idee

L’uso dei Robot nelle attività di cura: NEU la rivista dell’ANIN ci chiarisce le idee

Ragionare sulla possibilità che persone gravemente disabili a livello sia fisico che mentale  e persone anziane affette da malattie neuro-degenerative, come l’Alzheimer, possano godere del diritto alla soddisfazione sessuale, grazie all’impiego dei sex robot è l’argomento trattato nell’articolo della rivista NEU.

Sex Robot: strumento per una futura assistenza sessuale?

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