Infermiere imprenditore vende la sua compagnia e diventa multimilionario

Dario Tobruk 25/04/25

Un infermiere, esausto dalla routine ospedaliera e da un sistema che spesso soffoca l’iniziativa individuale, decide di cambiare rotta. Crea una compagnia di assistenza infusionale domiciliare, la fa crescere in pochi anni e poi la cede a un grande gruppo sanitario. Il risultato? L’infermiere imprenditore fa una vendita multimilionaria, raggiunge la libertà economica e la possibilità di ritirarsi dal lavoro a meno di trent’anni per dedicarsi alla propria famiglia.

Ma questa non è solo la storia di un successo finanziario: è la concreta dimostrazione che anche per gli infermieri, oggi e sempre di più domani, esistono strade alternative all’assistenza tradizionale — e che alcune di queste, a volte, portano molto lontano.

L’esordio da infermiere: “terrorizzato all’idea di entrare in reparto”

Durante i suoi primi giorni in reparto da neoinfermiere: “Mi svegliavo ogni mattina con lo stomaco chiuso, terrorizzato all’idea di entrare in reparto.”.

È da questa frase che parte il racconto di Nathanael Farrelly, infermiere statunitense, che a 28 anni ha venduto la sua startup infermieristica per 12.8 milioni di dollari per dedicarsi completamente alla sua famiglia.

Farrelly ha mosso i primi passi nella sanità in modo non convenzionale. Abbandona presto il liceo per concentrarsi sul conseguimento del GED (l’equivalente di un diploma breve) e accede diretto a un corso di laurea in infermieristica. È giovane, motivato, appassionato e convinto che il suo futuro sia nell’assistenza diretta alle persone.

Il primo incarico come infermiere lo trova in un reparto di terapia intensiva. Una settimana di formazione, poi solo corsia, turni e tanta ansia. L’ambiente, iper-esigente e sottodimensionato, inizia presto a mostrare i suoi limiti: “Quell’inizio senza una formazione adeguata ha aperto la porta all’ansia e allo stress” racconta Nathanael.

Da infermiere stressato a giovane infermiere imprenditore

In breve tempo però comprende che nel lavoro da infermiere c’è un’opportunità e decide di aprire la sua compagnia, non per fuggire dalla professione, ma per reinventarla.

Il punto di svolta arriva in modo quasi casuale. Durante una conversazione, scopre che un’infermiera lavora nel campo della terapia infusionale domiciliare come contractor indipendente (equivalente alla libera professione in Italia)

A colpirlo non è solo la novità del setting, ma soprattutto l’autonomia e la possibilità di gestire il lavoro in modo diverso, centrato sul paziente e meno oppresso dalla macchina organizzativa ospedaliera.

Nathanael inizia a esplorare il settore. Scopre un bisogno concreto e crescente: molti pazienti cronici necessitano di terapie infusionali regolari, ma si sentono stremati dalle visite in clinica o ospedale. Perché non portare l’infermiere direttamente a casa del paziente?

Nel marzo 2020, proprio alle soglie della pandemia, Nathanael fonda Revitalized Specialty Infusion. Con meno di mille dollari, un cellulare e un laptop, si mette all’opera: visita pazienti in prima persona, forma altri colleghi, gestisce i primi contratti con farmacie e strutture ospedaliere.

Il suo modello è semplice ma rivoluzionario: creare un team territoriale di infermieri altamente motivati, coordinati localmente per offrire interventi rapidi e personalizzati.

La differenza, spiega, è tutta nella flessibilità e nel rispetto del tempo degli operatori: “Altrove venivano mandate infermiere a tre ore di distanza, e quel costo lo subiva la farmacia. Noi abbiamo dato ai colleghi la possibilità di scegliere quando e dove lavorare, valorizzando il tempo e le competenze.

Il progetto decolla. L’impennata della domanda durante la pandemia fa esplodere l’interesse verso il suo servizio. Farrelly rifiuta per mesi le offerte di acquisizione finché non trova un partner che condivide i suoi valori: attenzione ai pazienti e miglioramento delle condizioni degli infermieri coinvolti.

Prepararsi per essere pronti ad ogni sfida infermieristica

Forse non saremo mai tanto ricchi come il giovane imprenditore americano Farrelly, ma se non ci proviamo non possiamo saperlo. E per essere all’altezza della prova bisogna esserne all’altezza. Per questo motivo se sei in cerca di approfondimenti per diventare un infermiere più preparato “L’infermiere – Manuale teorico-pratico per i concorsi e la formazione professionale” di Marilena Montalti e Cristina Fabbri (Maggioli Editore) è la risorsa ideale. Un testo aggiornato e completo per affrontare al meglio la pratica clinica e le selezioni concorsuali. Disponibile su MaggioliEditore.it e su Amazon.

Infermiere – Manuale per i concorsi e la formazione

FORMATO CARTACEO

Manuale per l’Infermiere collaboratore professionale

Questo manuale è destinato sia a professionisti esperti, sia a coloro che devono studiare per superare le prove di un concorso per il profilo da infermiere. Gli argomenti vengono trattati in modo chiaro e approfondito, seguendo le indicazioni dei programmi d’esame dei concorsi delle Aziende Ospedaliere e delle ASL. Nella prima parte del libro vengono descritti l’evoluzione e gli aspetti normativi del Sistema Sanitario Italiano, partendo dall’istituzione e dalle principali riforme del Servizio Sanitario Nazionale arrivando fino al PNRR. L’analisi prosegue con un focus storico e legislativo dell’Infermiere (il profilo professionale, il Codice Deontologico, il percorso di formazione continua ECM, il Codice di Comportamento e le principali teorie infermieristiche) e dell’OSS, descrivendo il percorso che va dall’infermiere generico fino alla figura dell’Operatore Socio Sanitario. Il manuale tratta il processo di assistenza (i modelli per la valutazione delle attività assistenziali) e la ricerca infermieristica con la descrizione delle evidenze nella pratica professionale, con un focus specifico sull’Evidence-Based Medicine (EBM) e sull’Evidence-Based Nursing (EBN). Una parte si focalizza sulle strategie da implementare per garantire la sicurezza sia dei pazienti che degli operatori sanitari, includendo aspetti come il risk management, l’health technology assessment e le infezioni correlate all’assistenza-ICA. Viene inoltre trattata la normativa relativa alla sicurezza sul lavoro, in particolare il decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008. L’ultima parte offre un approfondimento sull’assistenza infermieristica, descrivendo gli strumenti operativi disponibili, come linee guida, protocolli, procedure, PDTA, scale di valutazione e cartella infermieristica. Vengono anche discusse le principali procedure adottate, tra cui Case Management, Primary Nursing e telemedicina, insieme alle diverse tipologie di assistenza, che comprendono quella di base, internistica, area critica sia in ambito intraospedaliero che extraospedaliero, e assistenza perioperatoria. Nella sezione online collegata al libro sono disponibili alcuni approfondimenti normativi. Ivano CervellaLaurea in Infermieristica, Master di I° Livello in Management e Funzioni di Coordinamento delle Professioni Sanitarie, Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, Master di II° Livello in Organizzazione, Management, Innovazione nelle Pubbliche Amministrazioni. Progettista percorsi formativi ECM (Educazione Continua in Medicina), Membro di “Selezioni – Equipe didattica – Esami OSS”, Docente SSN. di Laurea magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche (Università Piemonte Orientale) e del corso OSS, vanta numerose esperienze professionali e didattiche in campo sanitario, vanta numerose esperienze professionali e didattiche in campo sanitario.Carlo CatanesiLaurea in Infermieristica, Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, Master di I° livello in Management e Coordinamento delle professioni sanitarie, Master di II° livello in Management e Direzione di strutture complesse. Infermiere presso la S.S. Grandi Ustioni dell’ AOU CSS di Torino, Docente SSN, vanta numerose pubblicazioni scientifiche ed esperienze professionali e didattiche in ambito sanitario.

 

Ivano Cervella, Carlo Catanesi | Maggioli Editore 2025

La storia di Nathanael Farrelly raccontata dalla CNBC

Il video è in inglese ma è sufficiente cliccare sulla rondellina delle impostazioni in basso a destra, scegliere “sottotitoli”, poi “traduzione automatica” e quindi “italiano” per avere una traduzione in diretta. Qui il link diretto al video e al canale della CNBC.

La vendita multimilionaria della sua azienda e il ritiro a 28 anni

Nel settembre 2024, il giovane infermiere imprenditore si dimette definitivamente dalla guida dell’azienda quando riceve un’offerta per 12.8 milioni di dollari.

Lo fa senza retorica e senza rimpianti, pronto a passare più tempo con la famiglia. Ma non ha abbandonato la professione: “Quello che ho costruito è solo un altro modo di essere infermiere. La mia missione non era smettere di curare, ma cambiare come e dove possiamo farlo.

Quella di Farrelly è una storia che mette in discussione molte certezze: uno di queste è che la professione infermieristica si esaurisca in ospedale. L’autonomia, la flessibilità, la possibilità di creare nuove strade imprenditoriali nel mondo sanitario non sono privilegi riservati a pochi, ma opzioni possibili per chi conosce bene il proprio valore.

Speriamo che questa storia sia uno spunto anche per noi infermieri italiani. È vero, non viviamo in un contesto ricco di opportunità come quello californiano — che, ricordiamolo, è tra le aree più benestanti del pianeta — ma forse le occasioni sono più numerose di quanto immaginiamo. Bisogna solo iniziare a cercarle oltre le solite, logoranti mura dell’ospedale.

Volevo lavorare alle mie condizioni, con i miei talenti, e aiutare le persone nel modo che ritenevo più efficace. Questo, per me, è essere infermiere.” e noi condividiamo la visione del collega.

Autore: Dario Tobruk  (seguimi anche su Linkedin – Facebook InstagramThreads)

Dario Tobruk

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