Infermiere fuori servizio salva uomo dal soffocamento

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Si chiama Rino Negrogno, è un infermiere, vive a Trani, lavora al 118 e qualche giorno fa, mentre era in vacanza con la famiglia in un villaggio a San Nicandro Garganico, ha provato l’immensa gioia di salvare una vita.

L’emergenza

Si trovava coi suoi cari a pranzo quando ha notato qualcosa di inequivocabile: un uomo agitato, in evidente difficoltà, che non riusciva più a respirare intanto che sua moglie chiedeva aiuto disperata.

“Avevo capito subito si trattasse di un’ostruzione delle vie aeree da cibo. Aveva esaurito le forze per tentare di liberarsi da solo, ho eseguito tre volte la manovra di Heimlich, grazie a Dio dopo il terzo tentativo il bolo è venuto fuori” racconta il collega nei suoi spazi social.

L’ultimo tentativo

“Ero preoccupato perché i primi due tentativi erano falliti e sentivo stesse per perdere conoscenza” spiega il professionista. Ho effettuato il terzo tentativo con tutte le mie forze, ho pensato: O lo salvo o lo rompo”. E invece non si è rotto niente, se non la resistenza di quel bolo di cibo incastrato nelle vie aeree dell’uomo.

La formazione

Gesti semplici, quelli compiuti da Rino, per cui bisogna però essere formati  a dovere: Tutti dovremmo frequentare dei corsi per imparare a fare almeno il massaggio cardiaco, la respirazione artificiale, l’utilizzo del defibrillatore e la manovra per disostruire le vie respiratorie. Se tutti avessimo questa competenza, noi del 118 salveremmo molte più persone”.

Una gioia immensa

Un impegno civico e collettivo, quindi, che farebbe vivere tutti molto più sicuri e che potrebbe regalare gioie immense: Non si può descrivere la gioia che si prova nel salvare una vita umana. Ed è nata anche un’amicizia, incontrerò nuovamente Roberto”.

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Alessio Biondino

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