Infermieri e Antibiotico-Resistenza: cosa possiamo fare?

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INFERMIERI E USO PRUDENTE DEGLI ANTIBIOTICI: QUALE CONTRIBUTO?

Infezioni associate all’assistenza sanitaria e resistenza antimicrobica costituiscono due particolari problematiche in ambito sanitario.

Le infezioni associate all’assistenza sanitaria ricomprendono quelle contratte in tutte le realtà dove vengono erogati servizi sanitari (quindi ospedali ma anche lungodegenze, assistenza domiciliare, ricoveri per anziani ecc.) e possono essere causate da microrganismi  (batteri, virus, funghi, parassiti) resistenti o non resistenti agli antimicrobici.

Gli antimicrobici sono medicinali che uccidono i microrganismi o ne arrestano la proliferazione. Comprendono:

  • Antibiotici (o antibatterici)
  • Antimicobatterici (attivi in particolar modo contro la tubercolosi)
  • Antivirali
  • Antimicotici
  • Antiparassitari

Resistenza antimicrobica?

La resistenza antimicrobica è la capacità di un microrganismo di resistere all’azione di un farmaco antimicrobico e, per quanto riguarda i batteri, la resistenza agli antibiotici è la capacità del batterio di resistere all’azione dell’antibiotico.

La multiresistenza è la contemporanea resistenza di un microrganismo a più farmaci antimicrobici.

Giornata europea degli Antibiotici

Si svolge il 18 novembre, come ogni anno dal 2008, la Giornata europea degli Antibiotici, un’iniziativa europea di sanità pubblica che  ha come obiettivo la sensibilizzazione sulla minaccia rappresentata dalla resistenza agli antibiotici, nonché sull’uso prudente degli antibiotici stessi.

In particolare appare oggi preoccupante la comparsa di batteri resistenti a più classi di antibiotici, problema che riguarda tutte le strutture sanitarie europee e non solo, poiché le infezioni dovute ai multiresistenti determinano gravi e a volte letali conseguenze e importanti incrementi di costi.

In prospettiva diventa concreta la possibilità di perdita di qualsiasi opzione terapeutica per la prevenzione e il trattamento delle infezioni con evidenti conseguenze sulla sicurezza delle cure.

L’uso improprio degli antibiotici accelera la comparsa e la diffusione delle multiresistenze, in particolare  quando vengono utilizzati antibiotici ad ampio spettro, quando vengono effettuati lunghi cicli di terapia antibiotica o quando vengono utilizzate dosi troppo basse.

L’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) stima che la metà degli antibiotici utilizzati negli ospedali europei è inutile o inadeguata e molto spesso vengono prescritti senza spiegare ai pazienti l’importanza di un uso appropriato.

Le responsabilità dell’infermiere:

Le iniziative di gestione degli antibiotici che ne promuovono un uso prudente sono chiamate in letteratura programmi di stewardship antibiotica, attraverso cui si può contribuire a:

  • Ottimizzare il trattamento delle infezioni
  • Ridurre gli insuccessi terapeutici
  • Ridurre gli eventi avversi da uso di antibiotici
  • Prevenire e ridurre le resistenze agli antibiotici

I programmi di stewardship antibiotica si compongono di numerose azioni che coinvolgono livelli diversi dell’organizzazione e multiprofessionalità. Tra queste, di particolare rilevanza viene ritenuto:

  • Impegno della leadership per assicurare la disponibilità delle risorse necessarie
  • Individuazione formale del/dei responsabili del programma
  • Creazione di un team di specialisti
  • Esecuzione di audit sulla prescrizione degli antibiotici con feedback ai membri del team
  • Training per tutti gli operatori (medici, infermieri, personale di supporto, farmacisti, personale di laboratorio) e per pazienti e familiari
  • Politiche e linee guida evidence- based sull’uso degli antibiotici
  • Monitoraggio dell’uso degli antibiotici e delle resistenze

Cosa possono fare gli infermieri per combattere l’antibiotico-resistenza

La  collaborazione degli infermieri è fondamentale nel migliorare l’uso degli antibiotici grazie alle funzioni che essi svolgono.

L’ECDC, in occasione della giornata europea degli antibiotici, ha rivolto dei messaggi chiave agli Infermieri su alcune cose che potrebbero essere fatte o su cui si potrebbe collaborare:

  • Migliorare, insieme ai medici e farmacisti, le procedure di somministrazione di antibiotici
  • Garantire aderenza alle misure di prevenzione e controllo infezioni
  • Educare pazienti e familiari sulle motivazioni della terapia antibiotica e sull’uso degli antibiotici (assumerli quando prescritto, non utilizzare mai antibiotici rimasti da trattamenti precedenti, non condividere gli antibiotici rimasti con altre persone)
  • Assicurare prelievo e invio corretto degli esami colturali al laboratorio di microbiologia prima di iniziare la terapia antibiotica
  • Comunicare tempestivamente al medico i risultati del laboratorio
  • Suggerire ai medici prescrittori di rivalutare la terapia dei pazienti che assumono antibiotici dopo 48-72 ore
  • Informare il medico se si nota che un paziente ha una prescrizione antibiotica da più di sette giorni
  • Chiedere spiegazioni e fornire chiarimenti se si notano operatori che violano le linee guida o i protocolli
  • Partecipare a tutte le iniziative formative sull’uso prudente degli antibiotici e sulla prevenzione e controllo infezioni.

Per saperne di più si consiglia di visitare il sito ecdc.europa.eu/en.

 

Autore: Filippo Di Carlo

 

Continua con:

La scheda integrata di terapia o scheda di terapia unica: errori nella somministrazione

 

Studio Infermieristico DMR

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