Infermieri di notte in RSA? Secondo la Usl non servono

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Una ventina di giorni fa vi abbiamo raccontato della situazione di una RSA di Volterra, la residenza per anziani Santa Chiara, che aveva rivolto un appello disperato alla cittadinanza col fine di trovare degli infermieri disponibili a lavorare presso la struttura (VEDI).

La fuga di infermieri dalle RSA

Già, perché da quelle parti vi era una carenza di personale così importante che non si riuscivano più a schierare infermieri nei turni di notte. Come spiegato dal Cda dell’azienda, “Dall’inizio della pandemia ad oggi la presenza del personale infermieristico in strutture come le Rsa, è stato un tema centrale per la gestione delle stesse.

Purtroppo da più di un anno a questa parte, questa figura professionale è stata assorbita dal servizio sanitario pubblico, in prima battuta per far fronte all’emergenza epidemiologica, in secondo luogo per la campagna vaccinale.

La Cooperativa Idealcoop, che gestisce il servizio infermieristico nella Rsa, ha costantemente ricercato il personale, e su questo si è impegnato e lo è tuttora anche il cda di Santa Chiara: già il 15 maggio scorso era stato pubblicato un avviso per l’assunzione diretta di personale infermieristico. La situazione è precipitata il 24 maggio scorso in seguito alle ulteriori dimissioni di due infermieri, riducendosi in quei giorni l’organico a tre infermieri”.

Ebbene: come riportato da Il Tirreno (VEDI) ci sono delle novità molto positive per l’azienda in oggetto, ma… Decisamente inquietanti per la figura infermieristica.

Turni di notte: ancora niente infermieri

Alla Cooperativa Idealcoop, infatti, è giunta in soccorso un’altra azienda, l’Auxilium Vitae Spa. Non si possono ancora ripristinare i turni di notte col personale infermieristico, quello no, ma i professionisti forniti dalla nuova azienda stanno dando una grossa mano.

Come spiega il Cda, la convenzione con Auxiulium Vitae Spa è nata “Con l’intento di creare una ‘rete di professionalità’ per ottemperare a richieste e problematiche specifiche, non solo infermieristiche.

Grazie alla convenzione alcuni infermieri di Auxilium Vitae Spa si sono resi disponibili ad effettuare turnazioni a S. Chiara a copertura del monte orario previsto per gli ospiti presenti in struttura. Oltre a loro ci saranno gli infermieri in organico alla cooperativa che attualmente ad oggi sono di quattro unità.”

Tutto risolto, quindi? Non proprio. Nel senso che il problema di notte, quando non possono essere schierati infermieri in turno, sussiste. Eppure per la Usl di competenza sarebbe tutto ok e non vi sarebbero rischi per i pazienti.

Per la Usl non ci sono criticità

Avete capito bene: come spiega il cda dell’azienda Volterrana, lo scorso lunedì la commissione di vigilanza dell’Usl avrebbe effettuato una seconda ispezione (dopo quella del 29 maggio) presso la struttura “accertando non solo una buona condizione degli ospiti senza rilevare alcuna criticità, ma ha anche che il monte orario erogato ad oggi dagli infermieri in servizio, è sufficiente per l’assistenza fino a 70 anziani non autosufficienti”.

Per non cadere in depressione abbiamo scelto di non indagare circa il rapporto infermieri/pazienti in voga presso la residenza Santa Chiara ad ogni turno di lavoro, ma… Davvero la Usl avrebbe approvato un piano che prevede la totale assenza di personale infermieristico durante i turni di notte? 

‘Nessun rischio di mancata assistenza o sicurezza’

Ciò ci lascia sbigottiti. Quale sarebbe la differenza con i turni diurni? Di notte non ci sarebbe quindi bisogno di professionisti mentre di giorno sì? Un paziente può avere determinate necessità e/o può sentirsi male solo di giorno? Gli infermieri possono quindi essere sostituiti dagli OSS, come professato dal Veneto e da altre regioni (VEDI)?

Il Cda dell’azienda ha provato a rassicurare tutti spiegando che “gli anziani in tutto questo periodo non sono certamente stati lasciati soli nelle fasce notturne: la diminuzione di infermieri ha indubbiamente creato difficoltà organizzative ma non ha mai comportato l’esposizione degli ospiti al rischio di mancata assistenza o sicurezza”.

Nessun rischio, quindi. Nessuna criticità. Tutta salute e tutta sicurezza. E un’assistenza alla persona, quella erogata di notte da altri operatori,  pressoché identica a quella in atto quando vi sono infermieri in turno di notte. E questo sarebbe stato certificato dalla Usl!

Precedente pericoloso…?

Siamo sicuri che non si tratti di un precedente pericoloso? Uno dei tanti, per carità, figlio della pandemia globale che ha costretto tutti a giustificare un po’ tutto e a chiudere un occhio qua e là in nome dell’emergenza. Ma pur sempre pericoloso!

Di sicuro, anche da questa vicenda, non traspare chissà quale ‘riconoscimento’ reale (al di là delle tante chiacchiere) verso il valore e il ruolo degli infermieri, ancora troppo spesso considerati dei professionisti solo sulla carta e davanti al giudice di turno; quando in alcune realtà, nei fatti, vengono addirittura visti e utilizzati come pedine intercambiabili un po’ con chiunque.

Autore: Alessio Biondino

Infermieri in turno di notte? Un ‘lusso’ che non tutti possono permettersi

Alessio Biondino

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