Se l’inflazione continua a salire, l’aumento di 174 euro non è un premio

Dario Tobruk 11/02/22
Scarica PDF Stampa
La questione è semplice: se l’inflazione in Italia continua ad aumentare e, come previsto stabilizzarsi ad alti livelli, gli aumenti contrattuali che potrebbero gonfiare lo stipendio degli infermieri e di tutte le professioni sanitarie smettono di essere dei premi concessi dal Governo e conquistati dai sindacati.

L’inflazione in Italia erode qualsiasi aumento

Il tasso di inflazione, è la misura dell‘aumento generalizzato dei livelli dei prezzi di beni e servizi. Quando la sua crescita è lenta e costante (1-2% all’anno) è un bene, significa che l’economia di un paese è sana.

Quando schizza a livelli elevati, come in questi anni, tra il 4% e il 5% secondo le diverse stime, trovando impreparati il mercato del lavoro e le retribuzioni dei lavoratori, è male. L’aumento delle bollette è ormai musa creativa per la produzione di meme e battute sui social, e l’aumento del caffè al bar è motivo stesso di “discussioni da bar“.

E se prima con 100 euro compravamo un carrello di banane, oggi per comprare lo stesso carrello dovremmo spendere 105 di euro (è un enorme semplificazione ma perdonate l’esempio).

Se gli stipendi rimanessero fissi, il tenore di vita diminuirebbe con l’aumento dell’inflazione. E un tenore di vita ridotto diminuisce la propensione al consumo, e nel complesso l’economia intera di un paese.

Non tenere gli stipendi al passo dell’inflazione è uno svantaggio per tutti, lavoratori e collettivamente per imprenditori, datori di lavoro e persino per lo Stato.


Cerchi un manuale per imparare a leggere e interpretare l’elettrocardiogramma in maniera semplice ed efficace? 

ECG Facile: dalle basi all’essenziale” è il manuale perfetto per imparare a interpretare l’elettrocardiogramma. Un testo pensato principalmente per professionisti sanitari non medici che vogliano possedere la giusta dimestichezza con quest’arte.

Il manuale ha il solo scopo di farvi sviluppare un unico superpotere: saper discriminare un tracciato normale da uno patologico, sapere quando dovrete segnalarlo al medico, e possibilmente salvare la vita del paziente.

ECG Facile Banner


L’aumento di 174 euro non è un premio

Ora che abbiamo smesso di credere alle favole possiamo riportare un po’ di sana realtà anche nel nostro mondo. Non ha alcun senso festeggiare l’aumento, per ora solo “orale” dei 174 euro in più al mese annunciati dai sindacati come un premio concesso per la nostra dedizione alla lotta contro la pandemia.

È soltanto una perequazione, una semplice rivalutazione triennale degli importi delle retribuzioni per adeguarli al costo della vita. Il cui unico obiettivo è quello di proteggere il potere d’acquisto dei lavoratori dall’erosione dovuta all’inflazione, erosione che danneggerebbe tutti dal lavoratore fino allo Stato.

Non facciamoci prendere in giro! Per essere definito e percepito come un premio un aumento contrattuale come minimo dovrebbe superare l’inflazione di qualche punto, che realisticamente aumenti il nostro potere di acquisto, perso ormai da decenni (ne abbiamo parlato qui) senza che ce ne accorgessimo.

Sindacati: puntate in alto o siate chiari

Questa non è la sede per fare i conti in tasca ai sindacati e ai rappresentanti dell’Aran, dove si svolgono le trattative per i rinnovi salariali e contrattuali. Questa è solo una lettera aperta ai colleghi e ai sindacati: smettiamola di far credere che un aumento inferiore all’inflazione sia un premio, è solo il minimo sindacale!

Gli infermieri dovrebbero esserne consapevoli e i sindacati, quando annunciano grandi lotte sindacali, dovrebbero puntare più in alto o altrimenti smetterla di parlare di importanti conquiste quando, in realtà, siamo di fronte a ordinaria amministrazione.

Con stima profonda.

Autore: Dario Tobruk 

(seguimi anche su Linkedin – Facebook Instagram)

 Leggi anche:

Gli stipendi degli infermieri si svalutano come le macchine, in dieci anni!

 

Dario Tobruk

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento