«Io, infermiere laureato, spedito a fare il cancelliere in tribunale»

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Mancano infermieri? Non si sa più dove cercarli? Si stanno studiando in fretta e in furia altre figure in grado di compensare in qualche modo la carenza, in barba alla dignità e alla credibilità della professione infermieristica? Certo.


Eppure… Nel bel paese ci sono storie che hanno dell’incredibile. E stavolta non ci riferiamo a presunti “imboscati” negli anfratti della sanità o a malati cronici immaginari, bensì a professionisti che vengono presi dal loro posto e infilati a forza in contesti che nulla hanno a che fare con il loro mandato professionale.


È capitato a C. G. F., infermiere del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana (con il grado di Maresciallo), che ha raccontato dettagliatamente la sua storia a Panorama: «Sono un infermiere laureato. Dopo la privatizzazione della Croce Rossa Italiana nel 2016, sono stato catapultato con altri colleghi a fare il cancelliere in tribunale, senza logica, senza competenze».


«A nulla sono valse le mie proteste» spiega l’infermiere. Così, dal primo settembre 2016, «sono stato assegnato provvisoriamente ad una sezione penale a svolgere attività di segreteria. Dopo qualche settimana di non far nulla, senza essere inviato a fare nessun corso, vengo mandato a svolgere l’attività di cancelliere nell’assistere il Giudice per la compilazione del Verbale d’udienza, che sino a quel momento non avevo mai visto».


Tra diffide e ricorsi, persi nei tempi della giustizia e della burocrazia italiane, il professionista è ancora in attesa di poter tornare a fare e ad essere ciò per cui ha studiato e “combattuto”: «A questo punto, vorrei dire ce mi sento tradito dal mio Paese, lo stesso Paese a cui ho rivolto il mio giuramento di fedeltà, su quella Bandiera che rappresenta la mia vita, la mia Patria.


Ho dato gli anni migliori della mia vita affrontando nel tempo terremoti, come quello dell’Abruzzo, con l’Ospedale da Campo a Paganica, e affrontando missioni di soccorso umanitario in Iraq, nella missione Antica Babilonia 2004/2005/2006».

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Alessio Biondino

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