“Ci sono aziende che hanno chiamato infermieri persino dall’India”

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A lanciare l’allarme è Mauro Neri, dal 2020 presidente di Confcooperative Romagna: dal sociale all’edilizia, passando per la sanità, “abbiamo fatto una stima presso le nostre 600 cooperative associate in Romagna, hanno bisogno da 5mila a 7mila persone.

I bisogni delle aziende

Non c’è più nessuno che voglia lavorare con le cooperative, quindi. E per Neri, intervistato da Il Resto del Carlino, il motivo arriva da lontano: “Le politiche attive per il lavoro non sono state efficaci e chi le mette in pratica non è a conoscenza dei bisogni delle aziende”.

Già, i “bisogni delle aziende”. Ma non sarà che in un periodo come questo, le cooperative rappresentano quanto di meno attrattivo e accettabile possa esistere nel mercato del lavoro?

Stipendi inadeguati

Non lo dice chiaramente, per ovvi motivi, ma parlando di precariato e di salari da fame, il presidente non ha dubbi: Tanti stipendi non sono adeguati al carovita e alle aspettative. È vero che bisogna pur lavorare per vivere, ma se il salario non permette di arrivare a fine mese, le motivazioni cadono”.

Infermieri dall’India

E infatti, alcune categorie (come quella degli infermieri professionisti) a certe condizioni imbarazzanti non lavorano più. Ma il problema, come sottolineato dal rappresentante delle coop romagnole e come dimostrato dagli arrivi annunciati lo scorso febbraio (VEDI), è facilmente risolvibile: Abbiamo delle associate che hanno chiamato infermieri persino dall’India.

Inoltre non ci sono abbastanza operatrici socio-sanitarie. Se si aggiungono quelli che si sono licenziati per andare a lavorare nel pubblico, abbiamo un settore in crisi”.

“Personale dall’estero? Risorsa fondamentale”

Pescare all’estero, un po’ ovunque e soprattutto dove si risparmia tanto, è quindi l’unica soluzione? Sì, anche se Neri lo dice in modo diverso, parlando di integrazione: L’Italia è il Paese più anziano al mondo, subito dietro al Giappone.

O ci mettiamo in testa che le persone che arrivano dall’estero vanno gestite e formate e saranno una risorsa fondamentale, altrimenti se continuiamo a dire che vengono tutti per rubare, saremo nei guai. Poi concordo che dovrebbero entrare in modo meno invasivo dei barconi”.

Povera Italia. Poveri pazienti. E beati quei professionisti che hanno il coraggio e la possibilità di scappare (VEDI).

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