Le parole di un’infermiera italiana a Kabul

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Gli americani “non faranno quello che non fanno gli afghani”, ossia combattere e morire per il loro Paese. Lo ha detto ieri sera alla propria nazione (e al mondo intero) il presidente USA Joe Biden, per giustificare il ritiro delle truppe americane che ha di fatto causato la rovinosa caduta dell’Afghanistan, di nuovo in mano ai talebani, in tempi rapidissimi.

Kabul nel caos

Le immagini della capitale, Kabul, totalmente nel caos e con l’aeroporto preso d’assalto dai cittadini che sperano di poter fuggire dal paese, sono tanto crude quanto emblematiche. E forse rappresentano il documento più triste del fallimento dell’occidente in terra afghana dopo 20 anni di ‘occupazione’.

L’ospedale di Lashkar Gah (Emergency)

L’inevitabile crisi sanitaria che sta di nuovo colpendo la popolazione è ben raccontata da un’infermiera milanese, in servizio presso l’ospedale di Lashkar Gah (Emergency). Leila Borsa, questo il suo nome, ha affidato ad un commento social il suo racconto dell’orrore per le strade di Kabul.

‘Morti per le strade ovunque’

“Ci sono morti per le strade ovunque. I feriti spesso non possono essere soccorsi, le vie di comunicazione sono campi di battaglia, difficile portarli agli ospedali. Noi ormai da venerdì scorso ricoveriamo soltanto le vittime con ferite molto gravi da guerra. Il loro numero è in crescita esponenziale”.

‘In ospedale ci sentiamo al sicuro’

Poche righe, certo, ma che descrivono bene e senza il bisogno di chissà quali altri dettagli l’inferno che si sta vivendo nella capitale. Al TG3 Regionale andato in onda ieri, Leila ha altresì spiegato: “In questo momento, in ospedale, ci sentiamo al sicuro. Gino Strada ha fondato questa istituzione per portare sanità di qualità. Il nostro è, sicuramente, un ospedale di qualità”.

Autore: Alessio Biondino

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