L’Opi risponde alla lettera del cittadino “che non vuole essere curato dagli infermieri”

La lettera pubblicata qualche giorno fa da Ravenna Notizie in cui un lettore, contrario al progetto dell’Ambulatorio a gestione infermieristica nei Pronto soccorso (progetto in procinto di essere sperimentato presso l’ospedale di Rimini), dichiarava senza mezzi termini che “i cittadini vogliono essere curati da medici, non da infermieri” ha fatto parecchio discutere.

Tanto che l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Ravenna, venuto a conoscenza della missiva, ha deciso di rispondere col fine di tranquillizzare l’utente in oggetto e tutti gli altri cittadini allarmati circa la bontà del progetto. Lo ha fatto in una nota (pubblicata sempre da Ravenna Notizie) che riportiamo qui per intero.


«Gentile cittadino,
le scrive l’Ordine delle Professioni Infermieristiche della provincia di Ravenna, prendiamo atto delle sue preoccupazioni, che non solo ha lei ma che hanno anche tanti addetti ai lavori.


Ci teniamo a precisare che l’infermiere oggi è un professionista laureato, che troviamo in ogni contesto clinico e organizzato. Ogni volta che un cittadino chiama il 118, scatta un flusso di informazioni, decisioni e azioni che coinvolgono in prima istanza l’infermiere.

Anche in pronto soccorso, troverete un infermiere ad accogliervi che valuterà il vostro bisogno, assegnandovi un codice di priorità o intervenendo direttamente in alcuni contesti. Ma non solo, oggi l’infermiera opera nel domicilio dell’utente, nelle Case della salute, sulle navi, nelle scuole , nelle farmacie, si trova ovunque, sia in ospedale che sul territorio per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini.


Ogni giorno attraverso modelli organizzativi a sostegno della presa in carico della persona, gli infermieri si prendono cura delle persone.

La vita e la salute dei cittadini dipendono spesso dalla capacità degli infermieri di compiere scelte rapide e corrette in ogni momento. Ovviamente l’attività clinica ed assistenza autonoma del infermiere non contrasta con le competenze, le capacità e il campo di azione degli altri professionisti sanitari coinvolti nel percorso di cura del cittadino.

In tutti i contesti di cura l’infermiere fa parte di un team multiprofessionale, lavora al fianco di professionisti della salute come i medici, tecnici e altri. Solo il lavoro “insieme” è la vera garanzia per il cittadino di ricevere le migliori cure possibili.

Ordine delle Professioni Infermieristiche della provincia di Ravenna»

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Guida al monitoraggio in Area Critica

Il monitoraggio è probabilmente l’attività che impegna maggiormente l’infermiere qualunque sia l’area intensiva in cui opera.Non può esistere area critica senza monitoraggio intensivo, che non serve tanto per curare quanto per fornire indicazioni necessarie ad agevolare la decisione assistenziale, clinica e diagnostico-terapeutica, perché rilevando continuamente i dati si possono ridurre rischi o complicanze cliniche.Il monitoraggio intensivo, spesso condotto con strumenti sofisticati, è una guida formidabile per infermieri e medici nella cura dei loro malati. La letteratura conferma infatti che gli eventi avversi, persino il peggiore e infausto, l’arresto cardiocircolatorio, non sono improvvisi ma solitamente vengono preannunciati dal peggioramento dei parametri vitali fin dalle 6-8 ore precedenti.Il monitoraggio è quindi l’attività “salvavita” che permette di fare la differenza nel riconoscere precocemente l’evento avverso e migliorare i risultati finali in termini di morbilità e mortalità.Riconosciuto come fondamentale, in questo contesto, il ruolo dell’infermiere, per precisione, accuratezza, abilità nell’uso della strumentazione, conoscenza e interpretazione dei parametri rilevati, questo volume è rivolto al professionista esperto, che mette alla prova nelle sue conoscenze e aggiorna nel suo lavoro quotidiano, fornendo interessanti spunti di riflessione, ma anche al “novizio”, a cui permette di comprendere e di utilizzare al meglio le modalità di monitoraggio.   A cura di:Gian Domenico Giusti, Infermiere presso Azienda Ospedaliero Universitaria di Perugia in UTI (Unità di Terapia Intensiva). Dottore Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche. Master I livello in Infermieristica in anestesia e terapia intensiva. Professore a contratto Università degli Studi di Perugia. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane ed internazionali. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.Maria Benetton, Infermiera presso Azienda ULSS 9 di Treviso. Tutor Corso di laurea in Infermieristica e Professore a contratto Università degli Studi di Padova. Direttore della rivista “SCENARIO. Il nursing nella sopravvivenza”. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.

a cura di Gian Domenico Giusti e Maria Benetton | Maggioli Editore 2015

Alessio Biondino