Il microbioma alterato provoca l’ansia nei topi, e nell’Uomo?

Dario Tobruk 22/02/22
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Uno studio pubblicato su Nature mostra come una molecola, prodotta dai batteri intestinali, influenzi le funzioni cerebrali nei topi provocando comportamenti ansiosi. Questa ricerca può aprire delle prospettive interessanti anche per l’uomo e individuare come il microbioma intestinale sia in grado di influenzare l’umore e la salute mentale.

Il microbioma alterato nei topi provoca ansia

Un team di ricercatori della Caltech, una prestigiosa università californiana, ha scoperto che un metabolita composto da piccole molecole e prodotto da batteri che risiedono nell’intestino del topo, può viaggiare nel cervello del piccolo animale e alterarne la funzione delle cellule cerebrali, portando ad un aumento dell’ansia nei topi.

Se ad una visione superficiale della faccenda sembrano inutili “ricerche sul sesso degli angeli“, ci permettiamo di fornire una visione utile anche all’uomo: questo studio infatti può fornire una spiegazione su come i cambiamenti del microbioma intestinale siano associati a emozioni complesse. Uomo compreso?

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La ricerca sul microbioma

La ricerca è stata pubblicata il 14 febbraio 2022 sulla rivista Nature e descrive come la flora batterica che comunemente abita l’intestino, influenzi non solo il sistema immunitario e il metabolismo ma persino l’umore e la funzionalità cerebrale.

Negli ultimi anni, infatti, si è scoperto che persone con condizioni neurologiche atipiche, presentano atipicità anche nella composizione del microbioma. Trovare un nesso di causalità tra gli stati patologici del cervello e la presenza o assenza di determinati microbi è un obiettivo che la ricerca persegue da anni. Ne abbiamo scritto qualcosa in questo articolo e in questo.

Come afferma Brittany Needham, prima autrice dello studio “Eravamo interessati a cercare di capire i messaggi molecolari che vanno tra l’intestino e il cervello e come questi segnali possono portare a cambiamenti nel comportamento“. I ricercatori hanno individuato livelli più alti nel sangue dei topi, e persino negli umani, del metabolita batterico 4EPS (4-etilfenil solfato), un prodotto della flora batterica che viene assorbito dall’intestino e diffuso con il sangue in tutto l’organismo. Riscontrandolo sia nei topi, sia nelle persone, con disturbi dello spettro autistico.

Come il microbioma influenza il comportamento

I ricercatori hanno inoculato dei batteri geneticamente modificati per produrre 4EPS in un campione di topi e ne hanno confrontato il comportamento con un gruppo controllo, evidenziando come i topi alterati presentassero stati ansiosi e alterazioni della morfologia e della funzione cerebrale.

Ma quando i ricercatori hanno somministrato un trattamento farmacologico che riduceva gli effetti negativi del metabolita, i comportamenti ansiosi, di conseguenza, si sono ridotti. Dimostrando così un nesso di causalità tra il metabolita e lo stato ansioso.

Siamo quello che mangiamo?

  Gli studi sulla correlazione tra disturbi mentali e salute dell’intestino negli umani è attualmente in corso e, rispetto ai topi, la questione è molto più complessa (almeno quanto è complessa l’emotività umana). Nonostante tutto però, la strada verso un trattamento di queste patologie e alterazioni dell’umore è segnata. Forse un giorno, scopriremo tutti gli aspetti della connessione tra lo stato di salute dell’intestino e la nostra salute mentale. Quel giorno finalmente potremmo affermare, come disse Feuerbache, filosofo tedesco dell’800, che sì: siamo quello che mangiamo!

Autore: Dario Tobruk 

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Fonte scientifica:

  • Needham, B. D., Funabashi, M., Adame, M. D. et al. (2022). A gut-derived metabolite alters brain activity and anxiety behaviour in miceNature, 10.1038/s41586-022-04396-8. Advance online publication. https://doi.org/10.1038/s41586-022-04396-8

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Dario Tobruk

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