Nessun biglietto
Purtroppo, nel pomeriggio di ieri (27 luglio), all’età di 54 anni, il medico è stato trovato senza vita nella sua casa di Curtatone, nel Mantovano. E da ciò che riporta la Gazzetta di Mantova, non vi sarebbero molti dubbi sulle cause della morte: suicidio. Senza nessun biglietto per i suoi cari.
In una intervista risalente al maggio del 2020, mentre si era alle prese con la fine della prima ondata pandemica, il dott. De Donno aveva definito la cura approntata dal suo team “un’arma magica che ci consente di salvare più vite possibili”.
Per la sperimentazione della cura al plasma iperimmune, però, come capofila, era stato poi scelto l’ospedale di Pisa. E forse anche questo ha contribuito a creare nel professionista uno stato di disagio, di tristezza, di depressione. Lo scorso giugno, egli aveva anche lasciato l’ospedale di Mantova e si era ‘ritirato’ a fare il medico di medicina generale a Porto Mantovano.
‘Un colpo difficile da gestire’
Così lo ha ricordato il direttore di Asst di Mantova Raffaello Stradoni: “Ho avuto modo di conoscere di persona e confrontarmi più di una volta con De Donno e devo dire che era una persona davvero squisita: onesto fino in fondo, si è sempre speso per la verità e per gli altri.
Durante la prima ondata del Covid aveva dato il meglio di se stesso ed era davvero apprezzato sia dai colleghi medici che dalle centinaia di pazienti che hanno avuto a che fare con lui. Aveva investito moltissimo anche nelle ricerche sul plasma, cura che ora è stata abbandonata ma che nonostante tutto aveva dato i suoi frutti. L’abbandono del plasma per altre cure per lui è stato sicuramente un colpo decisamente difficile da gestire”.
Autore: Alessio Biondino
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