Sull’abolizione del vincolo di esclusività (VEDI), che poi qualche manina nottambula ha fatto diventare solo una sospensione fino al 31 dicembre 2025 (VEDI) con la trascrizione in Gazzetta, si sta dicendo tutto e il contrario di tutto.
E nonostante la FNOPI abbia presentato la novità come “un risultato storico” e ci sia chi, tra i rappresentanti della categoria e di alcuni sindacati, in questi giorni prova goffamente a convincere i professionisti che bisogna comunque vedere il bicchiere mezzo pieno, per la maggior parte degli infermieri italiani, sempre più stanchi e in fuga (VEDI), si tratta solo dell’ennesima presa per i fondelli.
Quando si parlava di abolizione (VEDI), mentre in molti brindavano e festeggiavano, noi non avevamo di certo fatto chissà quali salti di gioia: avevamo descritto la novità come «un piccolo grande passo», certo, che però non doveva «in alcun modo far gridare a chissà quale memorabile vittoria», visto che purtroppo ciò non sarebbe bastato «ad arginare la fuga di professionisti dal SSN, dalla professione stessa» e non avrebbe convinto affatto «i giovani a iscriversi al Corso di Laurea in Infermieristica».
I motivi? «Ci sono categorie che, forti del loro interessante stipendio da dipendenti pubblici, con la libera professione di fatto si arricchiscono». Agli infermieri, invece, abolendo o sospendendo il vincolo di esclusività «toccheranno gli ennesimi salti mortali: lavorare chissà quante ore in più al mese solo per sperare di raggiungere uno stipendio degno (non è affatto detto che ci riescano)». E questo andrebbe visto solo come il riconoscimento di un sacrosanto diritto (lavorare di più per poter guadagnare meglio) inspiegabilmente negato fino ad oggi, di certo non come una conquista per la categoria.
Il sindacato Usb, addirittura, qualche giorno fa (VEDI) ha parlato di lavoro illimitato e di cottimo per gli infermieri: «L’abolizione del vincolo di esclusività per infermieri e ostetriche, contenuta nel Decreto Bollette, è uno specchietto per le allodole, la condanna a inseguire qualcosa di inesistente. Per le professioni sanitarie è il miraggio di aver conseguito la libertà dai vincoli mentre, in realtà, si è ottenuto solo orario di lavoro senza limiti e paragonabile al cottimo.
Perché in effetti solo di cottimo e doppio lavoro si può parlare quando – per sopperire alla mancanza di infermieri che garantiscano il funzionamento delle strutture territoriali previste dal Pnrr – si induce il personale, dopo turni massacranti nei reparti, a svolgere ulteriori attività per portare a casa uno stipendio finalmente dignitoso.
Viene inoltre eliminato il vincolo delle 8 ore per l’attività intramoenia e si alzano le tariffe incentivando così il personale a sottoporsi a un vero e proprio tour de force, alla faccia del concetto di benessere psico-fisico, con rischi concreti per la sicurezza propria e dei pazienti.
Si palesa in tutta evidenza, a dispetto della malriposta esultanza, da una parte l’incapacità dei sindacati corporativi di ottenere aumenti contrattuali tali da permettere che non venga intaccata la qualità della vita e dall’altra, in nome di un distorto concetto di crescita e sviluppo professionale, la assoluta mancanza di tutela dall’Ordine degli Infermieri, che si è guardato bene dal richiedere aumenti retributivi tali da adeguarsi alla media Ocse».
Quand’è che gli infermieri italiani potranno tutti, finalmente, festeggiare e brindare per qualche conquista VERA?
Infermiere – Manuale per i concorsi e la formazione
L’infermiere
Il manuale, giunto alla X edizione, costituisce un completo e indispensabile strumento di preparazione sia ai concorsi pubblici sia all’esercizio della professione di infermiere. Con un taglio teorico-pratico affronta in modo ampio ed esaustivo tutte le problematiche presenti. La prima parte concettuale ricostruisce l’organizzazione del mercato sanitario e affronta gli elementi tipici del processo di professionalizzazione dell’infermiere, a seguito delle novità della Legge Lorenzin n. 3/2018. La stessa parte evidenzia gli aspetti innovativi della professione avendo cura di offrire al lettore un’ampia panoramica sulle teorie del Nursing e l’utilizzo dei nuovi strumenti operativi. Al termine di ogni capitolo, test di verifica e risposte commentate permettono di verificare il grado di preparazione raggiunto e di allenarsi in vista delle prove concorsuali. La seconda parte applicativa prevede l’adozione di casi clinici quale strumento di attuazione della teoria alle procedure tipiche dell’assistenza infermieristica di base, specialistica e pre e post procedure diagnostiche, presentandosi come un validissimo supporto tecnico e metodologico all’esercizio della professione. Il manuale risulta essere uno strumento prezioso sia per lo studente sia per chi già opera nelle strutture sanitarie, in quanto offre al lettore la possibilità di valutare passo a passo le conoscenze acquisite attraverso la risoluzione dei test di verifica presenti alla fine di ogni capitolo e l’analisi motivata delle risposte. Nella sezione online su www.maggiolieditore.it, accessibile seguendo le istruzioni riportate in fondo al volume, saranno disponibili eventuali aggiornamenti normativi. Cristina FabbriLaurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche. Laureata in Sociologia, Professore a contratto di Infermieristica, Università degli Studi di Bologna, corso di Laurea in Infermieristica-Cesena. Dirigente Professioni sanitarie Direzione Infermieristica e Tecnica Azienda USL Romagna, ambito Ravenna.Marilena MontaltiInfermiere, Dottoressa in Scienze infermieristiche e ostetriche. Master II livello in Ricerca clinica ed epidemiologia, prof. a.c. C. di Laurea in infermieristica, Università di Bologna. Responsabile Infermieristico Dipartimento Internistico, Azienda della Romagna Ambito di Rimini.
Marilena Montalti, Cristina Fabbri | Maggioli Editore 2020