Per i media anche gli addetti alla camera mortuaria sono infermieri

Scarica PDF Stampa


In un periodo in cui sembra che nulla di concreto possa risollevare l’attrattività della professione infermieristica, i media seguitano imperterriti a confondere i cittadini e a complicare non poco la faccenda.


Tra chi definisce “inservienti” (VEDI) i professionisti dell’assistenza alla persona, chi li vuole appartenenti a “il dottore” (VEDI), chi gli getta fango gratuito e immotivato addosso (VEDI articolo “Da eroinomane, spacciatrice e senzatetto a infermiera”: il nuovo titolone che in realtà racconta di una OSS), chi scrive di “scopa e pappagallo” come “amici fidati dell’infermiere” (VEDI) e chi fa richiami continui alla mancanza di “vocazione”, da oggi c’è anche chi colloca gli infermieri dentro agli obitori a fare non si sa bene cosa.


Diverse testate campane, infatti, intente a raccontare di una recente aggressione al personale addetto alla camera mortuaria dell’Umberto I di Nocera Inferiore da parte di alcuni parenti che volevano trafugare una salma, in questi giorni hanno titolato senza remore “Infermieri aggrediti”, salvo poi parlare di “addetti” nel testo degli articoli.


Se davvero si vuole migliorare in qualche modo l’attrattività della professione infermieristica, non sarebbe il caso anche di monitorare seriamente e di non tollerare più tali disastrose descrizioni della figura professionale in oggetto?Non sarebbe il caso di ingolfare, da parte di chi di dovere, le diverse redazioni con richieste di rettifica non necessariamente serene e pacate?

E non sarebbe il caso di pretendere, per chi vuole scrivere di salute e di sanità (i giornalisti), degli aggiornamenti sull’evoluzione delle professioni sanitarie tutte e del funzionamento dell’intero sistema, così da non incorrere in grotteschi e disinformanti errori?

AddText 11 19 10.53.40

Alessio Biondino

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento