In questi giorni, tra la FNOPI che propone ambulatori infermieristici per provare a snellire le liste d’attesa (VEDI) e i medici che si oppongono per evitare il “depauperamento dei livelli di assistenza” (VEDI), si è ricominciato a parlare anche di prescrizione infermieristica (VEDI articolo Grasso (Opi Toscana): “Pronti alla prescrizione infermieristica”), argomento piuttosto dibattuto negli anni, ma che qui in Italia non ha mai prodotto nulla di concreto.
Sulla questione, spinosa e che da sempre spacca ancor di più una categoria che già di suo è frastagliata a livello infinitesimale, stavolta si è espresso l’infermiere legale Matteo Giuseppe Incaviglia ricordando che, pur condividendo nel merito la questione della prescrizione, tuttavia per acquisire credibilità professionale agli occhi dei cittadini e degli altri professionisti, gli infermieri italiani devono prima smettere di farsi sfruttare, demansionare e di comportarsi come dei garzoni di bottega. Solo dopo si potrà parlare di crescita.
«UN MECCANISMO BEN OLIATO. Il problema demansionamento Infermieristico è una condizione di SFRUTTAMENTO assolutamente vergognosa» spiega Incaviglia in un post social di due giorni fa.
«E mentre taluni parlano di prescrizione Infermieristica (peraltro in notevole ritardo perché già 10 anni fa scrissi una lettera in proposito e mi diedero dell’istigatore ad esercizio abusivo di professione) ancora oggi gli Infermieri armeggiano con padelle e pappagalli.
Non passa un giorno in cui non siamo costretti ad inviare almeno una diffida a questo o quell’atro ente e i relativi dirigenti Infermieristici che spesso rappresentano meccanismo fondamentale del fenomeno.
Pertanto è necessario liberare gli Infermieri da questo ignominioso sfruttamento mansionale prima di pensare ad altro…
Il demansionamento è una lesione gravissima alla dignità Professionale e direi anche umana degli Infermieri e deve essere combattuto con tutti gli strumenti che l’ordinamento giuridico prevede…» conclude l’infermiere legale.
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