Una storia che ha dell’incredibile (o forse no…?) si è verificata presso un ambulatorio di day hospital dell’ospedale di Lecco e rende l’idea di co15me, troppo spesso, siano proprio gli stessi dirigenti delle Asl ad avere le idee un po’ confuse sulla figura dell’infermiere.
In turno da sola anziché in tre
Praticamente, come riportato da Il Giorno Lecco, un bel giorno un’infermiera si è ritrovata a svolgere da sola il lavoro che fino a un mese prima era diviso tra lei e altre due colleghe. Dove sono finite queste ultime?
Su questo la testata locale non è molto chiara, ma sul resto decisamente sì: l’infermiera ha chiesto per settimane ai suoi superiori, a più riprese, di risolvere la situazione e si è infine rivolta ai sindacati.
2 infermiere sostituita con una OSS
È perciò arrivata la svolta? Non proprio: al posto delle due infermiere latitanti, si è presentata un’operatrice socio sanitaria. Con delle limitazioni fisiche piuttosto evidenti, per giunta (la donna deambula in carrozzina), che non le permette chissà quale agilità nello spostarsi di continuo su due piani (come l’attività ambulatoriale prevede) per somministrare farmaci, richiedere esami, occuparsi dei ricoveri e svolgere le altre diverse attività.
“Situazione allo sbando”
Come riportato da Francesco Scorzelli, sindacalista della Rsu dei dipendenti in forze alla Asst lecchese e funzionario della segretaria regionale dell’Usb: “Abbiamo già chiesto ai responsabili della sicurezza di effettuare le verifiche”, perché oltre agli inevitabili turni massacranti dell’unica infermiera rimasta e dei pericoli per la OSS costretta a muoversi su due piani nelle sue condizioni di salute, con questa ‘organizzazione’ vi sarebbero anche rischi concreti per i pazienti.
“La situazione della sanità pubblica provinciale è allo sbando, a partire dall’ospedale di Lecco dove nessuno ormai vorrebbe più lavorare e da dove chi può scappa” conclude il sindacalista.
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