Test salivare efficace quanto il tampone nasofaringeo per rilevare Covid-19

Redazione 15/02/21
Scarica PDF Stampa
Il test salivare è efficace quanto il tampone nasofaringeo per diagnosticare il Covid-19. Queste le conclusioni di uno studio, pubblicato su “International Federation of Clinical Chemistry and Laboratory Medicine” e condotto dal dott. Mario Plebani, direttore del Dipartimento Interaziendale di Medicina di Laboratorio e il suo team di ricercatori dell’Università di Padova.

In base al confronto incrociato tra quasi ventimila campioni salivari di 5500 dipendenti del campus e le conferme avvenute tramite tampone nasofaringeo, il 98% dei test sono stati concordanti nel rilevare positività all’infezione, dimostrandone l’efficacia per la ricerca del virus Sars-Cov-2.

Durato tre mesi, da inizio ottobre a fine dicembre, solo un piccola percentuale di dipendenti ha abbandonato lo studio. I reclutati, attraverso un piccolo batuffolo di cotone, hanno raccolto un campione di saliva per un massimo di 5 volte nelle undici settimane dall’inizio della ricerca.

Outcome infermieristici: documentare e fare ricerca

Documentare correttamente in sanità è fondamentale per l’assistenza clinica multidisciplinare, la ricerca scientifica traslazionale e la gestione manageriale, le tre componenti base dell’efficienza di un ospedale moderno.Questo volume, che tratta la documentazione del processo di cura della persona malata, fornisce spunti di riflessione indispensabili per tutti coloro che operano in ambito oncologico ma anche in contesti diversi e, che, ogni giorno, si trovano nella condizione di compiere scelte e prendere decisioni sul percorso di cura della persona assistita.La ricerca condotta dagli Autori ha elaborato un metodo di documentazione innovativo a livello internazionale, ha analizzato e definito il processo ottimale di documentazione clinica in area infermieristica, offrendo così grande contributo allo sviluppo di strumenti accurati per garantire la sicurezza dei pazienti, migliorare la loro qualità di vita durante le terapie e produrre dati per la ricerca clinica, utili anche ai futuri pazienti in continuo miglioramento.A cura diGiorgio Magon, Direttore SITRA, IRCCS Istituto Europeo di Oncologia, Milano, DocenteUniversità degli studi di Milano e Università degli studi di Pavia.Alessandra Milani, Coordinatore area assistenziale omogenea, area medica e Ricerca IRCCS Istituto Europeo di Oncologia, Milano; project leader “Oncology Nursing Minimum Data Set in IEO”, Docente Università degli studi di Milano e Università degli studi di Pavia.

Giorgio Magon – Alessandra Milani | 2015 Maggioli Editore

20.00 €  19.00 €

Dei 5500 dipendenti sono stati identificati 62 campioni positivi attraverso il test salivare, lo 0,32% del campione. Sottoposti a tampone nasofaringeo per confermare o smentire la positività, la quasi totalità del campione era effettivamente positiva al Covid-19. L’unico caso discordante, secondo i ricercatori è dovuto alla bassa carica virale del campione e che non ha permesso la conferma al test convalidato.

Entro 24 ore dal risultato positivo – spiega il prof Pbelani – è stato attivato il tracciamento dei contatti per dipendenti e studenti che frequentano lo stesso ambiente di lavoro. Questo ha permesso di identificare tre altri dipendenti positivi, che sono stati immediatamente isolati, impedendo lo svilupparsi di focolai all’interno dell’Università“.

Questo studio conferma ulteriormente l’ipotesi che l’auto-prelevamento di un campione biologico per l’identificazione dei casi Covid-19 sia tanto efficace quanto se fosse eseguito da un operatore esperto.

I pazienti potranno fare il test in autonomia?

Questo filone di ricerca non fa che confermare la nuova politica sanitaria: i pazienti potranno in futuro eseguire il test in autonomia. Quest’altro studio già pubblicato sul “Journal of Clinical Microbiology“, una revisione sistematica sull’efficacia dei tamponi auto prelevati dai pazienti stessi o prelevati dai caregiver rispetto a quelli fatti da sanitari esperti, conferma che i pazienti possono autoprelevarsi i propri campioni biologici.

L’obiettivo non è certo far sfigurare gli operatori sanitari, ma poter dimostrare come anche i pazienti siano in grado di eseguire un tampone efficace per la diagnostica di infezioni Covid-19 e che questi professionisti andrebbero ricollocati dove c’è ne più di bisogno, ovvero, nei reparti e nelle terapie intensive Covid.

Continua a leggere:

Tamponi auto prelevati efficaci quanto quelli fatti dagli infermieri

 

Fonte: ANSA.it

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento