Apparato tegumentario: anatomia della cute e dei suoi annessi cutanei

Dario Tobruk 08/02/22
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L’apparato tegumentario, la cute e i suoi annessi: come sono fatti e a cosa servono? In questo articolo spiegheremo in modo semplice e completo com’è davvero fatto il nostro vestito sotto i nostri indumenti.

Cos’è e com’è fatto l’apparato tegumentario?

L’apparato tegumentario è quel sistema biologico costituito dalla cute e dagli annessi cutanei come le ghiandole, le unghia e i peli, responsabile di particolari funzioni utili all’organismo.

Ad una visione macroscopica l’apparato tegumentario si presenta come un involucro inattivo del corpo umano quando, in realtà, questo organo è un sistema estremamente dinamico ed efficace senza il quale l’uomo non sopravvivrebbe.

La cute (o anche detta pelle o tegumento) riveste tutto il corpo e, oltre a proteggere e difendere l’organismo dall’ambiente esterno, ne regola gli scambi fisico-energetici attraverso la traspirazione e il raffreddamento (emanando scarti e calore).

Oltre a ciò è sede della sensibilità tattile, termica e dolorifica fornendo informazioni fondamentali per tutto l’organismo di cui discuteremo approfonditamente nei prossimi paragrafi.

Anatomia della cute e degli annessi cutanei

La cute è quel tessuto formato da uno strato esterno chiamato epidermide, da uno strato di tessuto connettivo intermedio detto derma, e infine sostenuto dall’ipoderma (o anche sottocutaneo) un tessuto connettivo ancora più interno.

Immersi e diffusi in varie zone della cute troviamo gli annessi cutanei, ovvero le ghiandole (sudoripare e sebacee), i peli (e i follicoli piliferi) e le unghie.

Le caratteristiche principali della cute sono la presenza diffusa della cheratina e della melanina, proteine fondamentali che svolgono due funzioni particolari. La prima proteina (una scleroproteina, ‘dura’) è il principale costituente dello strato esterno dell’epidermide, la parte di ‘pelle’ con cui veniamo immediatamente a contatto quando tocchiamo la cute e le unghie. Mentre la seconda proteina, la melanina, ha la funzione di proteggere la cute dai danni dei raggi ultravioletti che ci arrivano dall’esposizione solare.

Per riassumere il tutto, le funzioni della pelle sono:

  • funzione protettiva: proteggere l’organismo dall’ambiente esterno;
  • funzione termoregolatrice: regolare la temperatura interna;
  • funzione sensoriale: fornire informazioni all’organismo tramite la sensibilità cutanea;
  • funzione escretrice e di scambio: espellere e assorbire sostanze con l’esterno;
  • funzione metabolica: sintesi della vitamina D.


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Quando, nelle corsie dei reparti, o dai lettini degli ambulatori, oppure durante gli eventi formativi o in occasione degli stage/ tirocini dei corsi di laurea e master universitari, si pone la fatidica domanda: “Cosa serve per ottenere la guarigione di un’ulcera cronica?”, comunemente la risposta è un lungo elenco di medicazioni, dispositivi e tecnologie tra i più disparati. Oggi più che mai è invece necessario (ri)orientare l’assistenza limitata e limitante generata da questa prospettiva che non riesce ad andare oltre al “buco che c’è nella pelle”, restituendo centralità alla persona con lesioni cutanee; occorre riaffermare che il processo di cura deve essere basato su conoscenze approfondite, svincolate da interessi commerciali, fondate su principi di appropriatezza, equità, sostenibilità e in linea con il rigore metodologico dell’Evidence Based Nursing/Medicine che fatica ad affermarsi. Questo testo, pensato e scritto da infermieri con pluriennale esperienza e una formazione specifica nel settore del wound management, propone nozioni teoriche e strumenti pratici per capire quale ulcera e in quale paziente abbiamo di fronte, e de- finire quali obiettivi e quali esiti dobbiamo valutare e devono guidare i nostri interventi. Nello specifico, la prima sezione del volume affronta alcune tematiche propedeutiche alla valutazione delle ulcere croniche, offrendo al lettore una discussione approfondita sui meccanismi della riparazione tessutale normale e quelli attraverso cui un’ulcera diventa cronica; segue una panoramica di questa tipologia di lesioni cutanee. La seconda sezione entra nel dettaglio delle varie fasi in cui si articola il percorso strutturato della valutazione con cui realizzare la raccolta di informazioni e dati sulla base dei quali formulare un giudizio clinico e guidare, in maniera consapevo- le e finalizzata, gli interventi di trattamento delle ulcere croni- che, come è richiesto ai professionisti della salute di oggi.Claudia Caula, infermiera esperta in wound care. Direzione delle Professioni Sanitarie. AUSL Modena.Alberto Apostoli, podologo; infermiere esperto in wound care; specialista in assistenza in area geriatrica; specialista in ricerca clinica in ambito sanitario. Azienda ASST Spedali Civili di Brescia.Angela Libardi, infermiera specializzata in wound care. ASST Sette Laghi – Varese.Emilia Lo Palo, infermiera specializzata in wound care. Ambulatorio Infermieristico Prevenzione e Trattamento Lesioni Cutanee; Direzione delle Professioni Sanitarie. Azienda ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

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Epidermide

Nell’evoluzione animale, una parte di cellule si dovette prendere in carico l’onere di dover interagire con il mondo esterno, difenderlo ma anche gestirne gli scambi.

Le cellule che risolsero questo problema sono le cellule dell’epidermide, un tessuto specializzato formato da uno strato di cellule morte ricche di cheratina e compresse dal basso verso l’alto in continua rigenerazione al fine di creare uno strato duro e rigido chiamato corneo.

Le cellule che continuano a rifornire gli strati esterni di nuove cellule sono definite cellule basali e il loro compito e quello di dividersi continuamente in due cellule: una cellula sarà destinata a cheratinizzarsi mentre l’altra rimarrà in loco pronta a dividersi di nuovo. Ogni nuova cellula cheratinizzata impiega 21 giorni per raggiungere l’esterno e questo rende l’epidermide una struttura estremamente dinamica.

Epidermide - immagine modificata di Skinlayers di Fulvio134 Wikicommons CC BY-SA 3.0
Epidermide – immagine modificata di Skinlayers di Fulvio134 Wikicommons CC BY-SA 3.0

Insieme ai cheratinociti (cellule che producono la cheratina), l’epidermide è sede di altre tre tipologie di cellule:

  • i melanociti che producono la melanina, un pigmento scuro che assorbe i raggi UV;
  • le cellule di Langherans che collaborano alla risposta immunitaria di frontiera;
  • le cellule di Merkel, cellule specializzate nel trasportare l’informazione tattile alla fibra nervosa

Derma

Sotto l’epidermide si trova un denso tessuto connettivo chiamato derma, formato principalmente da fibre collagene e fibre elastiche. La sua superficie, una volta rimosso lo strato di epidermide, si presenta ondulato. Il derma al contrario dell’epidermide è ricco di vasi sanguigni e terminazioni nervose che fanno della cute uno strumento sensitivo.

Inoltre immerso in questo tessuto, sacche di epidermide introflesso al suo interno ospitano i follicoli piliferi, organuli di cellule responsabili della produzione dei peli. Associate alle ghiandole sebacee, i peli (pile di cellule cheratinizzate che si sviluppano in fusti) emergono lubrificati da un sebo oleoso secreto da questo complesso.

Un altro importante componente del derma sono le ghiandole sudoripare, costituite da tubuli cellulari a gomitoli, emergono fino all’esterno per secernere sudore e materiale di scarto come l’urea.

Ancora qui, troviamo la maggior parte dei recettori sensoriali che ci forniscono informazioni come il tatto, il calore e il dolore.

Derma immagine modificata Copyright immagine Servier Medical Art - smart.servier.com - (CC BY 3.0)
Derma immagine modificata Copyright immagine Servier Medical Art – smart.servier.com – (CC BY 3.0)

Ipoderma

La funzione dell’ipoderma (o sottocute) è quella di sostenere i tessuti sovrastanti, è composto da tessuto connettivo formato da cellule adipose in cui sono immersi numerosi vasi sanguigni. Ha inoltre la funzione di isolante termico e riserva di grasso.

Annessi cutanei

Si sviluppano già a livello embrionale e hanno funzioni fondamentali. Vengono definiti annessi in quanto immersi nei tessuti tegumentari. Sono di tre tipologie:

  • peli e capelli;
  • ghiandole secernenti;
  • unghie.

Peli

Il pelo è un fusto di cellule cheratinizzate organizzato in lunghezza come un filamento. È composta da una parte immersa nel tessuto chiamata radice, circondata dal follicolo pilifero, e da una porzione esterna chiamata fusto. Condivide l’emergenza con le ghiandole sebacee.

Ghiandole

Le ghiandole secernenti hanno diverse funzioni, sono annesse alla cute su tutta la parete e sono distribuite in diverse concentrazioni secondo le zoni del corpo. Ad es. sul cuoio capelluto saranno presenti più ghiandole sebacee in quanto presenti i capelli, mentre nei palmi delle mani e nelle piante dei piedi saranno maggiormente rappresentative le ghiandole sudoripare.

Le ghiandole sebacee producono una sostanza oleosa chiamata sebo. Il sebo lubrifica il pelo evitando che si sfaldi ma diffondendosi sulla pelle impedisce inoltre l’eccessiva disidratazione e contrasta la proliferazione di batteri non simbiotici con l’uomo, selezionando la naturale flora saprofita cutanea.

Le ghiandole sudoripare sono deputate all’escrezione di sudore, un liquido incolore in cui sono immersi sali come il cloruro di sodio: questo liquido evaporando permette all’organismo di trasferire il calore all’ambiente mantenendo l’omeostasi corporea (per questo motivo si suda tanto in estate!)

Le ghiandole ceruminose, presenti nel canale uditivo esterno producono cerume, una sostanza cerosa prodotta in comminazione con le ghiandole sebacee e, come queste, hanno la funzione di proteggere il condotto uditivo da materiale esterno come i batteri e mantenere elastica la parete. In alcune circostanze il cerume può essere eccessivo producendo un ‘tappo di cerume’ che andrà rimosso manualmente.

Unghie

Come la pelle e il pelo, anche l’unghia è fatte da cellule morte, ricche di cheratine e sovrapposte una sull’altra a formare una lunga lamina rigida ma flessibile. La sua funzione è quella di rinforzare l’estremità dorsale delle dita.

Unghia immagine modificata Copyright immagine Servier Medical Art - smart.servier.com - (CC BY 3.0)
Unghia immagine modificata Copyright immagine Servier Medical Art – smart.servier.com – (CC BY 3.0)

Il melanoma: un tumore della pelle

Purtroppo la pelle possiede anche numerose insidie per la salute delle persone, tra cui il più importante da riconoscere è il melanoma, un’alterazione che riguarda i melanociti che producono un nevo di colore nero-bruno e che a volte evolve in tumore maligno molto invasivo e spesso sottostimato.

Se vuoi saperne di più, ti consigliamo di leggere l’articolo di educazione sanitaria su come prevenire il melanoma con la regola dell’ABCDE.

Autore: Dario Tobruk (Profilo Linkedin)

Dario Tobruk

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