Patologie gastro-intestinali: una panoramica chiara

Dario Tobruk 27/06/25

Le patologie gastro-intestinali includono condizioni come gastrite, ulcera e gastro-duodenite. Provocano sintomi digestivi ricorrenti e richiedono diagnosi mirata, pertanto in questo articolo forniremo una panoramica completa e chiara della maggior parte degli elementi di questo quadro clinico.

Indice

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Definizione di patologie gastrointestinali

Le patologie gastrointestinali come l’ulcera gastrica, le gastriti e le gastro-duodeniti rappresentano un insieme di disturbi che affliggono lo stomaco e l’intestino tenue.

Queste condizioni, pur essendo distinte per eziologia e manifestazioni cliniche, condividono alcune somiglianze nei sintomi e nelle modalità di trattamento.

Ulcera Gastrica
L’ulcera gastrica, similarmente ad un’ulcera cutanea, è una lesione cronica o una ferita acuta che si forma sulla mucosa interna dello stomaco.

Questa condizione può essere causata da vari fattori, tra cui un’eccessiva produzione di acido gastrico, l’uso prolungato di farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) e infezioni da Helicobacter pylori.

Le ulcere gastriche possono portare a sintomi come dolore addominale, bruciore di stomaco e, in casi gravi, sanguinamento interno.

Gastriti
Le gastriti rappresentano un gruppo di condizioni caratterizzate da infiammazione della mucosa gastrica, la parete interna dello stomaco.

Le gastriti possono essere classificate come acute o croniche e possono essere causate da vari fattori, tra cui infezioni batteriche, stress, abuso di alcol e alcuni farmaci. I sintomi comuni includono dolore addominale, nausea, vomito e sensazione di pienezza.

Gastro-Duodeniti
La gastro-duodenite è un’infiammazione che coinvolge sia la mucosa gastrica dello stomaco che quella del duodeno, la prima parte dell’intestino tenue.

Questa condizione può essere acuta o cronica e può essere causata da una varietà di fattori, tra cui infezioni, stress e disturbi alimentari. I sintomi possono variare da lievi a gravi e possono includere dolore addominale, diarrea, nausea e vomito.

Epidemiologia delle gastriti e gastroduodeniti

Circa la metà delle persone è affetta da gastrite, una condizione influenzata da vari fattori come consumo di alcol, fumo, cattive abitudini alimentari, nonché stress e ansia. Se non adeguatamente trattata, la gastrite può evolvere in malattie più serie, con un impatto significativo sulla salute.

Negli anni recenti, si è osservata una riduzione della mortalità dovuta a patologie tumorali del tratto gastrico, sia a livello nazionale che globale, con un calo annuo di circa il 3%.

Tuttavia, il cancro allo stomaco rimane un problema sanitario di grande rilevanza. Ad esempio, in Italia si registrano annualmente 14.500 nuovi casi e circa 10.000 decessi. L’incidenza varia in base alla regione geografica:

  • Nord Italia: incidenza media (22 casi su 100.000 abitanti)
  • Centro Italia: incidenza elevata (26 casi su 100.000 abitanti)
  • Sud Italia: incidenza più bassa (16 casi su 100.000 abitanti)

È importante notare che il 5% dei tumori gastrici non è correlato alla gastrite, ma è dovuto a fattori genetici ereditari.

Un altro elemento di rilievo è la prevalenza delle infezioni da Helicobacter pylori tra gli adulti. Questo batterio è uno dei principali responsabili dello sviluppo di tumori gastrici, in quanto può causare gastrite cronica e, nel lungo termine, favorire l’insorgenza di carcinoma gastrico.

Eziologia delle patologie gastrointestinali

L’eziologia delle patologie gastrointestinali come l’ulcera gastrica, la gastrite e la gastro-duodenite è un campo di studio estremamente complesso che richiede un’analisi dettagliata e multidisciplinare.

Nell’ulcera gastrica, ad esempio, l’infezione da Helicobacter pylori è spesso un fattore chiave, ma non l’unico. Questo batterio può alterare l’equilibrio acido-base della mucosa gastrica, predisponendo alla formazione di ulcere.

Tuttavia, l’uso prolungato di FANS può anche erodere la barriera mucosa e facilitare l’azione di agenti patogeni come H. pylori.

Il fumo di tabacco è un altro fattore di rischio, non solo perché ritarda la guarigione delle ulcere, ma anche perché può aumentare la secrezione acida, aggravando ulteriormente la condizione. Nel contesto della gastrite, l’infezione da H. pylori è altrettanto rilevante, ma anche qui, altri fattori come l’abuso di alcol e il fumo possono contribuire all’infiammazione della mucosa gastrica.

Inoltre, lo stress, sia fisico che emotivo, può esacerbare i sintomi e complicare il quadro clinico.

Alcune condizioni autoimmuni, come la gastrite autoimmune, possono indurre a un attacco immunitario contro la mucosa gastrica, causando infiammazione e ulteriori complicanze.

Per quanto riguarda la gastro-duodenite, la situazione è simile ma più complessa, poiché coinvolge sia lo stomaco che il duodeno.

Oltre all’infezione da H. pylori e all’uso di FANS, fattori come il consumo eccessivo di alcol e il fumo possono irritare la mucosa e alterare la produzione di acidi e enzimi digestivi.

In situazioni di stress acuto o cronico, o in presenza di altre condizioni mediche come le malattie autoimmuni o metaboliche, la mucosa gastrica e duodenale può essere ulteriormente compromessa.

In breve, l’eziologia di queste patologie gastrointestinali è un mosaico complesso di fattori che vanno dai fattori ambientali come dieta e stile di vita, a fattori biologici come infezioni e predisposizioni genetiche, in cui è possibile riscontrare come cause principali maggiormente l’abuso di farmaci gastrolesivi, l’infezione da H. pilory, il tabagismo e lo stress.

Sintomatologia delle patologie gastriche

La sintomatologia delle patologie gastrointestinali è spesso varia e può manifestarsi in modi diversi da paziente a paziente, rendendo la diagnosi piuttosto complessa.

Nell’ulcera gastrica, i sintomi più comuni includono dolore addominale, spesso descritto come una sensazione di bruciore o fastidio localizzato nella parte superiore dell’addome.

Questo dolore può essere intermittente e tende a peggiorare quando lo stomaco è vuoto. Altri sintomi possono includere nausea, vomito, perdita di peso e, nei casi più gravi, sangue nelle feci o nel vomito.

Nella gastrite, i sintomi possono variare da lievi a gravi e possono includere dolore o disagio addominale, bruciore di stomaco, nausea e vomito. In alcuni casi, la gastrite può essere asintomatica o manifestarsi con sintomi non specifici come gonfiore addominale e sensazione di pienezza.

La gastrite cronica può anche portare a complicanze come l’anemia, dovuta a un ridotto assorbimento di vitamina B12.

La gastro-duodenite, che coinvolge sia lo stomaco che il duodeno, presenta una sintomatologia simile ma può essere più intensa e debilitante. Il dolore addominale è spesso il sintomo predominante e può essere accompagnato da altri sintomi gastrointestinali come nausea, vomito e diarrea.

In alcuni casi, la presenza di muco o sangue nelle feci può indicare un’infiammazione più grave che richiede un intervento medico immediato.

In tutti e tre i casi, è fondamentale una diagnosi accurata che può includere una serie di test diagnostici come endoscopia, test del respiro per la presenza di H. pylori e analisi del sangue.

Solo attraverso una diagnosi accurata è possibile formulare un piano di trattamento efficace che può includere farmaci, modifiche allo stile di vita e, in alcuni casi, intervento chirurgico.

Pertanto, la comprensione dettagliata della sintomatologia di queste patologie gastrointestinali è cruciale per una gestione clinica efficace.

Diagnosi medica delle patologie gastrointestinali

La diagnosi di patologie gastrointestinali è un processo complesso e articolato che richiede un’attenta valutazione clinica e una serie di test diagnostici specializzati.

Anamnesi
Inizialmente, l’anamnesi del paziente è un elemento cruciale per raccogliere informazioni dettagliate sui sintomi, la durata, la frequenza e l’intensità del dolore o del disagio, nonché eventuali fattori scatenanti o allevianti.

Questo passaggio è fondamentale per orientare la diagnosi tra le diverse forme di patologie gastro-duodenali e per escludere altre condizioni che possono presentare sintomi simili.

Durante la raccolta dell’anamnesi, il medico indaga una serie di aspetti chiave, tra cui la natura e la localizzazione del dolore o del discomfort, la durata e la frequenza dei sintomi, e eventuali fattori scatenanti o allevianti.

Ad esempio, il dolore associato all’ulcera gastrica può essere descritto come un dolore sordo o bruciante, spesso localizzato nella parte superiore dell’addome, che può peggiorare quando lo stomaco è vuoto.

Oltre ai sintomi gastrointestinali, l’anamnesi include anche domande su altri sintomi sistemici come la perdita di peso, la febbre o segni di anemia, che potrebbero indicare una condizione più grave o complicata.

Il medico può anche indagare sulle abitudini di vita del paziente, come il consumo di alcol, il fumo e l’uso di farmaci, in particolare gli anti-infiammatori non steroidei (FANS), che sono noti per il loro potenziale gastrolesivo.

Un altro aspetto importante è l’anamnesi pregressa e la storia familiare. Condizioni come il diabete, le malattie cardiovascolari o una storia familiare di patologie gastrointestinali possono essere fattori di rischio per lo sviluppo di queste condizioni.

Inoltre, una storia di trattamenti medici precedenti, come l’uso di antibiotici o altri farmaci, può fornire indizi utili sulla possibile eziologia della condizione.

Infine, l’anamnesi può includere domande sullo stato emotivo e psicologico del paziente, poiché lo stress e altri fattori psicologici possono influenzare la gravità e la gestione di queste patologie. 

Esame obiettivo
L’esame obiettivo è il secondo pilastro della diagnosi. Durante questo esame, il medico può valutare la presenza di sensibilità addominale, segni di anemia come pallore cutaneo e mucoso, e altri sintomi sistemici che potrebbero indicare una condizione più grave o complicata.

In alcuni casi, la presenza di segni come la febbre può suggerire un’infezione concomitante che richiede un trattamento immediato.

Durante l’esame obiettivo, il medico esegue una serie di manovre per valutare lo stato generale del paziente e per individuare eventuali segni clinici specifici associati alla patologia sospettata. Uno degli aspetti più importanti dell’esame obiettivo è la palpazione dell’addome, che può rivelare aree di sensibilità, rigidità o dolore che possono essere indicative di infiammazione, ulcere o altre patologie gastrointestinali.

La presenza di un addome rigido o doloroso alla palpazione può essere un segno di una condizione più grave che richiede un intervento immediato, come una perforazione gastrica o duodenale.

Oltre alla palpazione, il medico può eseguire altri test come la percussione e l’auscultazione dell’addome. La percussione può aiutare a identificare la presenza di gas o liquidi in eccesso, mentre l’auscultazione può rivelare anomalie nei rumori intestinali, che possono essere indicative di un rallentamento o di un blocco del transito intestinale.

L’esame obiettivo include anche la valutazione di altri sistemi e apparati. Ad esempio, la valutazione dello stato cutaneo e mucoso può rivelare segni di anemia o di malnutrizione, che sono comuni in alcune patologie gastrointestinali croniche.

Inoltre, la presenza di ittero potrebbe suggerire una patologia epatica concomitante che potrebbe avere un impatto sulla funzione gastrointestinale come la colecistite.

Diagnosi strumentali delle gastriti


Una volta completate le valutazioni iniziali e l’esame medico, si procede spesso con una serie di test diagnostici. 

Breath Test
Il test del respiro per la presenza di Helicobacter pylori è comune nei processi diagnostici, dato il ruolo chiave che questo batterio svolge nell’eziologia di molte di queste condizioni gastrointestinali.

Questo test non è invasivo e fornisce risultati rapidi, rendendolo uno strumento diagnostico molto utile. Il Breath Test, o Test del Respiro, è un metodo diagnostico semplice, altamente accurato che utilizza l’attività ureasica specifica di Helicobacter pylori per rilevare la presenza dell’infezione.

Questo batterio, infatti, è in grado di sopravvivere nello stomaco sfruttando l’urea nel muco gastrico. Nel dettaglio, l’esame prevede l’ingestione di urea marcata con un isotopo stabile del carbonio (13C).

L’enzima ureasi, prodotto dal batterio, scinde l’urea in ammoniaca e anidride carbonica. Quest’ultima viene assorbita dalle pareti dello stomaco, entra nel flusso sanguigno e viene successivamente espirata.

Se Helicobacter pylori è presente, una specifica quantità di anidride carbonica marcata sarà rilevabile nell’aria espirata dal paziente circa 30 minuti dopo l’inizio del test.

Mediante strumentazione adeguata, l’analisi di questa aria permette di confermare o escludere la presenza dell’infezione, facilitando così la prescrizione di un trattamento eradicante appropriato.

Gastroscopia e altre metodiche strumentali
La gastroscopia permette una visualizzazione diretta della mucosa gastrica e duodenale e offre la possibilità di prelevare campioni di tessuto per la biopsia.

L’analisi istologica di questi campioni può confermare la diagnosi e fornire informazioni preziose sulla gravità della malattia, la presenza di infezioni o altre complicanze come la malignità.

Questa procedura endoscopica permette una visualizzazione diretta della mucosa gastrica e duodenale, fornendo al medico un quadro dettagliato delle condizioni interne del tratto gastrointestinale superiore.

Durante una gastroscopia, un endoscopio flessibile dotato di una telecamera viene inserito attraverso la bocca del paziente e guidato lungo l’esofago fino allo stomaco e al duodeno.

Questo permette al gastroenterologo di osservare direttamente eventuali anomalie come ulcere, erosioni, infiammazioni o tumori.

La procedura è generalmente eseguita in anestesia locale per minimizzare il disagio, e spesso viene somministrato un sedativo per rilassare il paziente. Uno dei vantaggi più significativi della gastroscopia è la possibilità di eseguire biopsie durante la procedura.

Il prelievo di campioni di tessuto per esami istologici può fornire informazioni cruciali per la diagnosi e il trattamento. Ad esempio, la biopsia può confermare la presenza di un’infezione da Helicobacter pylori, un fattore eziologico chiave in molte patologie gastrointestinali.

Inoltre, la biopsia può rivelare la presenza di cellule anomale o maligne, che potrebbero indicare un tumore gastrico o altre forme di neoplasia.

La gastroscopia è anche utile per valutare l’efficacia del trattamento in corso. Ad esempio, in pazienti con ulcere gastriche, una gastroscopia di follow-up può essere utilizzata per valutare la guarigione dell’ulcera e per decidere se è necessario modificare il regime terapeutico.

Inoltre, la procedura può rivelare complicanze come l’emorragia, la perforazione o la stenosi, che possono richiedere un intervento medico o chirurgico immediato. Tuttavia, come ogni procedura invasiva, la gastroscopia presenta alcuni rischi e limitazioni. Questi possono includere reazioni avverse all’anestesia, sanguinamento, infezioni o perforazioni.

In alcuni casi, possono essere necessari ulteriori test di imaging come la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica (RM) per escludere altre patologie o per valutare complicanze come la perforazione o l’emorragia. Questi test sono particolarmente utili quando i sintomi sono severi o atipici, o quando vi è una storia di malattie gastrointestinali croniche.

Esami ematici
Uno dei test più comuni è l’emocromo, utile per rilevare segni di anemia che potrebbero essere causati da sanguinamento cronico o acuto a livello gastrointestinale.

Un altro esame importante è la conta piastrinica, che può fornire informazioni sul potenziale di coagulazione del sangue e quindi sul rischio di emorragia.

I test di funzionalità epatica, come ALT, AST e bilirubina, possono essere utili per escludere patologie epatiche concomitanti che potrebbero influenzare la funzione gastrointestinale.

Altri esami come la formula leucocitaria possono aiutare ad implementare un migliore quadro clinico, un aumento dei livelli di globuli bianchi potrebbe indicare un’infezione.

Inoltre, la misurazione degli enzimi pancreatici come l’amilasi e la lipasi può essere indicativa di una patologia pancreatica associata.

Per quanto riguarda l’infezione da Helicobacter pylori, uno dei principali fattori eziologici nell’ulcera gastrica e nella gastrite, esistono specifici test sierologici che misurano la presenza di anticorpi contro questo batterio nel sangue.

Tuttavia, è importante notare che questi test possono rimanere positivi anche dopo l’eradicazione del batterio, quindi non sono sempre indicativi di un’infezione attiva.

Altri marker infiammatori come la proteina C-reattiva (PCR) e la velocità di eritrosedimentazione (VES) possono essere elevati in presenza di un processo infiammatorio o infettivo acuto, fornendo ulteriori indizi sulla gravità della condizione.

In alcuni casi, possono essere richiesti test più specifici, come il dosaggio di gastrina per la diagnosi di sindromi da ipersecrezione acida, o il dosaggio di autoanticorpi specifici in caso di sospetta gastrite autoimmune.

Diagnosi differenziale
La diagnosi differenziale è un altro aspetto cruciale del processo diagnostico. È essenziale escludere altre condizioni che possono presentare sintomi simili, come la sindrome dell’intestino irritabile, le malattie infiammatorie intestinali come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa, e altre forme di dispepsia o malattie del tratto gastrointestinale.

Una volta che tutti questi passaggi sono stati completati e la diagnosi è stata accuratamente stabilita, il trattamento può essere personalizzato in base all’eziologia e alla gravità della condizione.

Questo può includere una combinazione di terapie farmacologiche, modifiche dietetiche e dello stile di vita, e in casi più gravi, interventi chirurgici.

Trattamento delle patologie gastrointestinali

La terapia è spesso una combinazione di interventi farmacologici, modifiche dello stile di vita e, in alcuni casi, procedure chirurgiche.

Eradicazione dell’infezione da H. pylori
Nel caso dell’ulcera gastrica e della gastrite, uno dei pilastri del trattamento è l’eradicazione dell’infezione da Helicobacter pylori, se presente.

Questo viene generalmente ottenuto attraverso una terapia antibiotica combinata, spesso associata a un inibitore della pompa protonica (IPP) per ridurre la produzione di acido gastrico. Gli IPP sono anche utilizzati come terapia di mantenimento per prevenire la ricorrenza delle ulcere e per trattare la gastrite erosiva.

Questo batterio, che colonizza la mucosa gastrica, è un fattore eziologico significativo in molte di queste condizioni e la sua eliminazione è spesso necessaria per ottenere una risoluzione completa dei sintomi e per prevenire complicanze a lungo termine come il cancro gastrico.

Il trattamento standard per l’eradicazione di H. pylori è una terapia antibiotica combinata, che solitamente include due antibiotici differenti e un inibitore della pompa protonica (IPP) per ridurre la produzione di acido gastrico.

La durata del trattamento varia generalmente da 10 a 14 giorni. Gli antibiotici più comunemente utilizzati sono la claritromicina, l’amoxicillina e il metronidazolo, mentre gli IPP includono farmaci come omeprazolo, lansoprazolo e pantoprazolo.

Tuttavia, la resistenza agli antibiotici è una crescente preoccupazione nel trattamento dell’infezione da H. pylori. Pertanto, prima di iniziare la terapia, può essere utile eseguire un test di sensibilità agli antibiotici attraverso una biopsia gastrica ottenuta durante una gastroscopia.

Questo permette di personalizzare il regime antibiotico in base alla sensibilità del ceppo batterico specifico.

Oltre agli antibiotici e agli IPP, possono essere utilizzati anche altri agenti come i bismuti per migliorare i tassi di eradicazione. Il subsalicilato di bismuto, ad esempio, ha dimostrato di aumentare l’efficacia della terapia antibiotica quando utilizzato in combinazione.

Dopo il completamento della terapia, è fondamentale verificare l’efficacia del trattamento. Questo viene generalmente fatto attraverso test non invasivi come il test del respiro o il test delle feci per l’antigene di H. pylori. In alcuni casi, può essere necessaria una gastroscopia di follow-up con biopsia per confermare l’eradicazione.

Trattamento farmacologico
Per l’ulcera gastrica e la gastrite, gli inibitori della pompa protonica (IPP) come omeprazolo, esomeprazolo e pantoprazolo sono spesso la prima scelta. Questi farmaci riducono la produzione di acido gastrico, facilitando così la guarigione della mucosa e alleviando i sintomi.

In alternativa, possono essere utilizzati gli antagonisti dei recettori H2 dell’istamina come ranitidina e famotidina, sebbene siano generalmente meno efficaci degli IPP.

L’eradicazione dell’infezione da Helicobacter pylori, come abbiamo già visto è centrale nel trattamento farmacologico ma, nel caso della gastro-duodenite, oltre agli IPP e agli antibiotici, possono essere utilizzati anche altri agenti come gli antispastici per controllare il dolore e gli antiemetici per gestire la nausea e il vomito.

Farmaci come la mebeverina e l’idoscina possono essere utili per alleviare gli spasmi muscolari, mentre antiemetici come il metoclopramide possono essere utilizzati per controllare la nausea.

In presenza di un uso concomitante di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), è importante considerare l’aggiunta di un protettore gastrico per ridurre il rischio di ulcere e gastrite associata ai FANS.

In alcuni casi, può essere necessario sostituire i FANS con altri analgesici meno irritanti per la mucosa gastrica, come il paracetamolo o in casi specifici derivati dagli oppioidi.

Chirurgia
Gli interventi chirurgici rappresentano una modalità di trattamento riservata ai casi più gravi o complicati di patologie gastrointestinali.

La chirurgia viene generalmente considerata d’ultima spiaggia quando le terapie farmacologiche e le modifiche dello stile di vita non hanno portato alla risoluzione dei sintomi, o in presenza di complicanze acute come emorragia, perforazione o ostruzione.

Nel caso dell’ulcera peptica, la chirurgia può essere necessaria per ulcere che non rispondono al trattamento medico, che sono complicate da emorragia incontrollabile o che presentano perforazione.

Gli interventi chirurgici più comuni in questi casi includono la vagotomia, che interrompe i nervi che stimolano la produzione di acido gastrico, e la gastrectomia parziale, che rimuove la parte dello stomaco affetta dall’ulcera.

In caso di emorragia, può essere eseguita una emostasi chirurgica per controllare il sanguinamento.

Per la gastrite cronica che porta a complicanze come l’atrofia gastrica o il rischio di cancro gastrico, la chirurgia può essere una scelta terapeutica, sebbene sia rara.

La gastrectomia totale o parziale può essere considerata in casi estremamente gravi o quando altre terapie hanno fallito.

Nel caso della gastro-duodenite, la chirurgia è ancora più raramente indicata e viene considerata principalmente in presenza di complicanze come la perforazione o l’occlusione intestinale. In questi casi, può essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere la parte infiammata del duodeno o per riparare la perforazione.

È necessario sottolineare che la decisione di procedere con un intervento chirurgico deve essere presa dopo un’attenta valutazione del quadro clinico del paziente, comprese le comorbilità e i rischi associati all’intervento. Inoltre, la chirurgia è spesso seguita da un periodo di terapia farmacologica per prevenire la recidiva della malattia e gestire eventuali complicanze postoperatorie.

Follow-up
Infine, la gestione di queste patologie richiede un monitoraggio regolare per valutare l’efficacia del trattamento e per rilevare tempestivamente eventuali complicanze.

Questo include esami di laboratorio, gastroscopia di follow-up e, in alcuni casi, ulteriori test di imaging come l’ecografia addominale.

Quindi, è la combinazione di terapie farmacologiche, modifiche dello stile di vita e interventi chirurgici, quando indicati, ad offrire le migliori possibilità di una gestione efficace e di un esito favorevole per il paziente.

Autore: Dario Tobruk  (seguimi anche su Linkedin – Facebook InstagramThreads)

Dario Tobruk

Dario Tobruk è un infermiere Wound Care Specialist, autore e medical writer italiano. Ha inoltre conseguito una specializzazione nella divulgazione scientifica attraverso un master in Giornalismo e Comunicazione della Scienza, focalizzandosi sul campo medico-assistenziale e sull…Continua a leggere

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