Sanitari Millennials che cambiano la sanità
I sanitari Millennials sono la nuova generazione di operatori sanitari che, giocoforza, decideranno quale piega prendere per cambiare la sanità.
Internet, social, tecnologie, crisi, ambizione.
La generazione di sanitari Millennials è nata e vissuta all’interno di evoluzioni sociali e tecnologiche che in qualche modo ne hanno modificato il carattere generale: internet in tutte le case, i social network, le tecnologie di massa, il sopraggiungere della “Crisi”.
La mentalità del sanitario di nuova generazione, alla luce del suo vissuto, è oggettivamente diversa da quello delle precedenti generazioni: la Generazione X (nati tra il 1960 e il 1980) e i Baby Boomers (tra il 1945 ed il 1964).
Per questi motivi e per il fatto che ormai il Millennials è un trentenne, quindi un sanitario giovane ma con una certa esperienza di lavoro o un medico che ha concluso il suo percorso di specializzazione, la voglia di prendersi il proprio posto nella guida del proprio lavoro è forte e pulsante.
Generation Now: la ricerca sui giovani medici Millennials
Un’agenzia di comunicazione specializzata in healthcare, l’Havas Life, ha intervistato centinaia di giovani medici (quando una ricerca sui giovani infermieri?) ed è riuscita ad estrapolare da tutto questo fermento intergenerazionale dei dati sulle tendenze che cambieranno il mondo della sanità.
- Leggi: Il report di Havas Life
Professione infermiere: alle soglie del XXI secolo
La maggior parte dei libri di storia infermieristica si ferma alla prima metà del ventesimo secolo, trascurando di fatto situazioni, avvenimenti ed episodi accaduti in tempi a noi più vicini; si tratta di una lacuna da colmare perché proprio nel passaggio al nuovo millennio la professione infermieristica italiana ha vissuto una fase cruciale della sua evoluzione, documentata da un’intensa produzione normativa. Infatti, l’evoluzione storica dell’infermieristica in Italia ha subìto un’improvvisa e importante accelerazione a partire dagli anni 90: il passaggio dell’istruzione all’università, l’approvazione del profilo professionale e l’abolizione del mansionario sono soltanto alcuni dei processi e degli avvenimenti che hanno rapidamente cambiato il volto della professione. Ma come si è arrivati a tali risultati? Gli autori sono convinti che per capire la storia non basta interpretare leggi e ordinamenti e per questa ragione hanno voluto esplorare le esperienze di coloro che hanno avuto un ruolo significativo per lo sviluppo della professione infermieristica nel periodo esaminato: rappresentanti di organismi istituzionali e di associazioni, formatori, studiosi di storia della professione, infermieri manager. Il filo conduttore del libro è lo sviluppo del processo di professionalizzazione dell’infermiere. Alcune domande importanti sono gli stessi autori a sollevarle nelle conclusioni. Tra queste, spicca il problema dell’autonomia professionale: essa è sancita sul terreno giuridico dalle norme emanate nel periodo considerato, ma in che misura e in quali forme si realizza nei luoghi di lavoro, nella pratica dei professionisti? E, inoltre, come si riflettono i cambiamenti, di cui gli infermieri sono stati protagonisti, sul sistema sanitario del Paese? Il libro testimonia che la professione è cambiata ed è cresciuta, ma che c’è ancora molto lavoro da fare. Coltivare questa crescita è una responsabilità delle nuove generazioni. Le voci del libro: Odilia D’Avella, Emma Carli, Annalisa Silvestro, Gennaro Roc- co, Stefania Gastaldi, Maria Grazia De Marinis, Paola Binetti, Rosaria Alvaro, Luisa Saiani, Paolo Chiari, Edoardo Manzoni, Paolo Carlo Motta, Duilio Fiorenzo Manara, Barbara Man- giacavalli, Cleopatra Ferri, Daniele Rodriguez, Giannantonio Barbieri, Patrizia Taddia, Teresa Petrangolini, Maria Santina Bonardi, Elio Drigo, Maria Gabriella De Togni, Carla Collicelli, Mario Schiavon, Roberta Mazzoni, Grazia Monti, Maristella Mencucci, Maria Piro, Antonella Santullo. Gli Autori Caterina Galletti, infermiere e pedagogista, corso di laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma.Loredana Gamberoni, infermiere, coordinatore del corso di laurea specialistica/ magistrale dal 2004 al 2012 presso l’Università di Ferrara, sociologo dirigente della formazione aziendale dell’Aou di Ferrara fino al 2010. Attualmente professore a contratto di Sociologia delle reti di comunità all’Università di Ferrara.Giuseppe Marmo, infermiere, coordinatore didattico del corso di laurea specialistica/ magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede formativa Ospedale Cottolengo di Torino fino al 2016.Emma Martellotti, giornalista, capo Ufficio stampa e comunicazione della Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi dal 1992 al 2014.
Caterina Galletti, Loredana Gamberoni, Giuseppe Marmo, Emma Martellotti | 2017 Maggioli Editore
32.00 € 30.40 €
Gli infermieri Millennials
Possiamo però distillare da questo report le conclusioni che ci accomunano in quanto nuova generazione di sanitari, senza distinzione tra medici e infermieri:
- L’uso e l’integrazione della tecnologia nella pratica clinica
- L’uso delle evidenze scientifiche nella pratica clinico-assistenziale
- L’autodeterminazione e la relazione sanitario-paziente nell’era dei social
- la contingenza e il controllo della spesa sanitaria
L’uso e l’integrazione della tecnologia nella pratica clinica
È evidente il ruolo centrale che la tecnologia impone sulla pratica clinica-assistenziale. La tecnologia in quanto piattaforma impone al medico e all’infermiere di porre il paziente al centro dell’agire sanitario.
L’infermiere si occupa spesso di interfacciare il paziente alla tecnologia e il medico ne trae le conclusioni necessarie per condurre il paziente verso uno miglior stato di salute. È evidente che sia la tecnologia in sé ad imporre un approccio multidisciplinare.
Inoltre, come diverse app e device (esempio la telecardiologia) hanno dimostrato, è possibile ad oggi praticare un monitoraggio clinico costante del paziente ed intervenire quando e se necessario.
L’uso delle evidenze scientifiche nella pratica clinico-assistenziale
Così come i medici hanno da tempo integrato l’EBM nella loro pratica clinica, così l’infermiere da tempo agisce in scienza delle proprie EBN (Evidence Based Nursing)
- Ne parliamo qui: Assistenza basata sulle evidenze: Come attuare l’EBN?
La sfida da cogliere nel prossimo futuro della sanità, sarà quella di rimanere costantemente aggiornati sulle implicazioni tecnologiche che le stesse impongono sul nostro agire. Dalla consegna cartacea alla cartella informatizzata, quanti sono rimasti indietro?
L’autodeterminazione e la relazione sanitario-paziente nell’era dei social
Rispetto alla perdita di fiducia nel rapporto medico-paziente, la reputazione dell’infermiere nei cittadini gode di buona salute (Rapporto Osservatorio Civico sulla Professione Infermieristica).
Ma se i medici, nel lungo termine, stanno già lavorando sui passi necessari per recuperare quanto perso, gli infermieri latitano e non si pongono obiettivi per evolvere il proprio rapporto infermiere-paziente quanto lo stesso cittadino e il proprio essere infermiere, evolvono con i cambiamenti e il progredire della società.
Non basterà ancora a lungo lo stereotipo “dell’angelo della corsia” o l’oggettivo “essere sempre e naturalmente dalla parte del paziente“. Cosa dovranno fare gli infermieri per non perdere vicinanza con il malato? Social, informazione, educazione sanitaria?
Obiettivo: controllo della spesa sanitaria
I sanitari Millennials oltre ad essere nativi digitali possono essere definiti “sopravvissuti economici” ad una delle crisi economiche più gravi e lunghe dei recenti due secoli.
Nati nel benessere economico degli anni 80′ e cresciuti durante la curva di positivismo degli anni 90′, sono caduti, in seguito alla crisi del 2008, in un mondo di contingenza economica, d’austerity e nella complessiva presa di coscienza “che il mondo non fosse all’altezza dei nostri sogni“.
Il controllo della spesa sanitaria è quindi un obiettivo interiore di ogni sanitario Millennials, così come il riciclo lo è per l’ambientalista Millennials o il veganismo per l’animalista Millennials.
Ad oggi la dirigenza delle politiche sanitarie è ancora in mano alle generazioni precedenti ma questo non impedisce il fiorire di nuove proposte e nuove idee: la prevenzione e l’educazione sanitaria da parte di infermieri e medici direttamente sul territorio è, ad oggi, l’investimento in cui i sanitari Millennials credono maggiormente.
Giovani medici di famiglia e infermieri di comunità sono già pronti a migliorare lo stato di salute del cittadino direttamente nel posto più economico (più sano, pulito e confortevole) che si possa sperare di curare un paziente e la sua famiglia: a casa loro.
- Parliamo ancora di futuro: Il lavoro dell’infermiere nel futuro secondo sociologi esperti
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