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Cos’è uno studio clinico randomizzato?
Gli RCT sono modelli sperimentali per manipolare variabili all’interno di un campione di soggetti coinvolti nell’indagine mentre un successivo gruppo di persone, in cui una data variabile non viene modificata, costituisce il gruppo di controllo.
I ricercatori per non modificare i comportamenti degli operatori e dei pazienti stessi, assegnano un codice ad ogni gruppo, o eventualmente diversi codici per ogni persona. Lo scopo di non mostrare chi appartiene al gruppo di controllo o al campione di soggetti a cui viene alterata in qualche modo la variabile studiata (chiamato doppio cieco), è quello di ridurre al minimo gli errori, cercando di garantire che ogni effetto osservato sia dovuto alla variabile studiata e manipolata.
Ovviamente per ottenere risultati supportati da forte evidenza è necessario possedere un campione statisticamente significativo.
Per cosa si utilizza lo studio caso controllo?
I partecipanti allo studio caso-controllo sono reclutati tra coloro che presentano la patologia o situazione oggetto di ricerca, mentre il gruppo controllo comprende partecipanti non ammalati, ma che è possibile includere nello studio per tutti gli altri aspetti di indagine, consentendo quindi il confronto.
Un modello caso-controllo è appropriato quando si vuole tentare di identificare la causa di una malattia oppure gli effetti rari di una prestazione. Risulta invece inadeguato se si vuole valutare l’efficacia di un intervento quando invece sarebbe appropriato, in questo caso, un RCT.
L’assunto che sottende la scelta di questo modello è che osservando retrospettivamente ed effettuando un buon confronto fra i due gruppi di analisi, sia possibile identificare una ipotetica relazione di causa-effetto, pur senza la possibilità di dimostrarla.
Cosa vuol dire studio di coorte?
Lo studio su coorte rappresenta un modello adeguato per identificare effetti rari o indesiderati dei trattamenti, oppure per valutare differenti approcci o mutamenti nell’erogazione del servizio, nella gestione o nell’organizzazione.
Questo modello può quindi essere usato per stabilire la causa di una malattia, oppure per valutare l’esito di un trattamento, nei casi in cui non sia possibile ricorrere ad un trial controllato randomizzato.
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L’infermiere
Il manuale, giunto alla X edizione, costituisce un completo e indispensabile strumento di preparazione sia ai concorsi pubblici sia all’esercizio della professione di infermiere. Con un taglio teorico-pratico affronta in modo ampio ed esaustivo tutte le problematiche presenti. La prima parte concettuale ricostruisce l’organizzazione del mercato sanitario e affronta gli elementi tipici del processo di professionalizzazione dell’infermiere, a seguito delle novità della Legge Lorenzin n. 3/2018. La stessa parte evidenzia gli aspetti innovativi della professione avendo cura di offrire al lettore un’ampia panoramica sulle teorie del Nursing e l’utilizzo dei nuovi strumenti operativi. Al termine di ogni capitolo, test di verifica e risposte commentate permettono di verificare il grado di preparazione raggiunto e di allenarsi in vista delle prove concorsuali. La seconda parte applicativa prevede l’adozione di casi clinici quale strumento di attuazione della teoria alle procedure tipiche dell’assistenza infermieristica di base, specialistica e pre e post procedure diagnostiche, presentandosi come un validissimo supporto tecnico e metodologico all’esercizio della professione. Il manuale risulta essere uno strumento prezioso sia per lo studente sia per chi già opera nelle strutture sanitarie, in quanto offre al lettore la possibilità di valutare passo a passo le conoscenze acquisite attraverso la risoluzione dei test di verifica presenti alla fine di ogni capitolo e l’analisi motivata delle risposte. Nella sezione online su www.maggiolieditore.it, accessibile seguendo le istruzioni riportate in fondo al volume, saranno disponibili eventuali aggiornamenti normativi. Cristina FabbriLaurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche. Laureata in Sociologia, Professore a contratto di Infermieristica, Università degli Studi di Bologna, corso di Laurea in Infermieristica-Cesena. Dirigente Professioni sanitarie Direzione Infermieristica e Tecnica Azienda USL Romagna, ambito Ravenna.Marilena MontaltiInfermiere, Dottoressa in Scienze infermieristiche e ostetriche. Master II livello in Ricerca clinica ed epidemiologia, prof. a.c. C. di Laurea in infermieristica, Università di Bologna. Responsabile Infermieristico Dipartimento Internistico, Azienda della Romagna Ambito di Rimini.
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