Covid: anticorpi per 6 mesi dalla guarigione nella maggior parte dei casi
La UK Biobank è un istituto di studi a lungo termine sulla biobanca del Regno Unito e che studia e analizza i rispettivi fattori di predisposizione genetica e di esposizione ambientale allo sviluppo delle malattie. Raccoglie campioni biologici ed esami clinici di quasi mezzo milione di persone, autorizzando la biobanca a far analizzare le loro informazioni e aiutare la ricerca medica.
Migliaia di volontari hanno eseguito un prelievo ematico al mese per circa 8 mesi per studiare la risposta immunitaria al Covid: 1700, indicati come positivi al coronavirus sin dalla prima ondata, presentavano anticorpi da allora, sei mesi dopo l’88% di loro aveva ancora anticorpi nel sangue. Questo dato conferma ulteriormente i piccoli studi in diverse parti del mondo tra cui quello italiano del BambinGesù sugli operatori sanitari. Il resto del campione, il 12%, che è risultato negativo alla presenza di anticorpi, secondo lo studio, può aver avuto una sorta di protezione contro una seconda infezione.
Nel gruppo di pazienti gli under30 rappresentano il 13%, mentre poco meno del 7% ha più di 70 anni. Lo studio, inoltre, ha raccolto le frequenze dei sintomi più ricorrenti così come segnalato dai pazienti:
- il 26% ha presentato tosse;
- il 28% febbre;
- il 43% ha rilevato perdita del gusto o dell’olfatto;
- il 40% ha avuto sintomi atipici;
- il 20% è stato asintomatico.
Il commento di Naomi Allen, responsabile scientifico della Uk Biobank: “Anche se non possiamo essere certi di come la presenza degli anticorpi sia collegata all’immunità, i risultati suggeriscono che le persone possono essere protette da una nuova infezione per almeno 6 mesi dopo la prima”. La previsione di un follow up molto più lungo: “ci permetterà di determinare quanto dura questa protezione“.
Autore: Dario Tobruk (Facebook, Twitter)
Dall’intelligenza artificiale all’intelligenza umana
Si parla molto dell’intelligenza delle macchine che, presto, dovrebbe superare l’intelligenza umana. Tutto bene, ma, tanto per partire con il piede giusto, sappiamo veramente cosa sia l’intelligenza, e come misurarla, nelle sue varie forme (umani, animali, macchine), sia come individui sia come collettività? Forse sì, ma soltanto se saremo in grado di ripartire, ex-novo, dall’intelligenza umana. Si discute in molte sedi di algoritmi, big data, Internet of Things, robot, lavoro. Se non vogliamo che questi automatismi influenzino la nostra vita passivamente, siamo pronti a misurarci con loro? Vogliamo essere protagonisti o vittime di questa veloce trasformazione? Lo scopo di questo libro è ambizioso; pensiamo di poter contribuire a discutere, approfondire, condividere e vedere in una nuova luce i problemi legati a questa trasformazione e a una complessa materia: l’intelligenza. Ma l’ambizione più grande sarebbe quella di generare un interesse che consenta d’innescare quei cambiamenti significativi nei comportamenti, nei consumi e nelle tendenze, al punto da poter influenzare decisioni legislative, grandi industrie, monopoli finanziari ed economici, fino a portare quell’apporto necessario ad ogni impresa per un’organizzazione che porti profitto, migliori la produzione e in- crementi lo sviluppo economico e sociale del Sistema Paese.Sebastiano Bagnara Docente di Human Factor presso l’Università degli Studi della Repubblica di San Marino. Preside della Facoltà di Psicologia dell’Università Telematica Internazionale UninettunoAndrea Cara Studente di Filosofia presso l’Università di Bologna. Co-fondatore del Centro di Ricerca Europeo per l’Innovazione SostenibileDaniela Carlucci Docente di Economia Applicata all’Ingegneria presso l’Università degli Studi della BasilicataStefano Andrea Gazziano Docente di Computer Science presso la John Cabot UniversityFrancesca Jacobone Docente di Economia dei Sistemi Produttivi e di Complementi di Economia dei Sistemi Produttivi presso l’Università degli Studi Roma TreDonato Morea Docente di Economia Applicata all’Ingegneria presso l’Università degli Studi di Roma Tor Ver- gataAndrea Pitasi Docente di Sociologia Giuridica e di Illegalità e Devianza del Comportamento Manageriale presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” Chieti-PescaraSimone Pozzi Docente di Human Factor presso l’Università degli Studi della Repubblica di San MarinoMassimiliano Ruzzeddu Docente di Problemi Sociali e Modelli Teorici presso l’Università Niccolò Cusano – Telematica RomaFrancesco Santarsiero Collaboratore presso l’Università degli Studi della BasilicataGiovanni Schiuma Docente di Human Resources and Organization Dynamics in Tourism e di Innovation in Services presso l’Università degli Studi della BasilicataGilberto Tonali Matematico, esperto in Workgroup e Collaborati- ve Computing e studioso di Intelligenza Artificiale
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https://www.dimensioneinfermiere.it/vaccino-efficace-irccs-bambino-gesu-conferma-risposta-nei-sanitari/
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