Mangiacavalli: “Indispensabile abbattere disuguaglianze nelle professioni sanitarie”

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Il primo atto del Congresso nazionale ‘itinerante’ 2021 della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI), andato in scena ieri in quel di Firenze, ha visto l’avanzamento di tre distinte richieste a Governo, Regioni e Parlamento: produrre più infermieri per far fronte alla carenza cronica di personale, subito specializzazioni per gli infermieri e più forza alla specificità infermieristica.

‘Carenza di infermieri, serio rischio per la salute’

Queste le parole della presidente FNOPI Barbara Mangiacavalli: “L’adeguamento dei fabbisogni perché la carenza di infermieri, oggi circa 60mila unità in meno, ha dimostrato i suoi effetti negativi proprio durante la pandemia e ora, con il necessario recupero di un’assistenza di qualità anche verso i pazienti non Covid, rischia di trasformarsi in un serio rischio per la salute.

L’ infermiere di famiglia e di comunità

Nella dialettica tra comunità, persona, famiglia e sistema solidale, una dialettica oggi sempre più difficile a causa dei mutamenti demografici in atto, si inserisce l’infermiere di comunità e di famiglia: due aree di competenza differenziate e complementari, che obbligano a un ripensamento profondo del ruolo e della professione, dal punto vista clinico, sociale e organizzativo. In queste pagine l’attenzione si concentra su storie che riuniscono, senza soluzione di continuità, bambini, adulti, anziani e le loro comunità. Storie dove le competenze e le capacità tecniche storiche dell’infermiere sorreggono quelle innovative. in cui le relazioni intense dei protagonisti mettono in moto la creatività e la capacità di attivare risorse, anche eterodosse, per sviluppare interventi partecipati di prevenzione e percorsi assistenziali condivisi e personalizzati. Apparirà ancora più chiaro che l’assistenza non può e non deve essere standardizzata, ma deve essere personalizzata a seconda delle esigenze delle persone e delle caratteristiche delle comunità. “Questo libro – tecnico e coinvolgente – dovrebbe finire in mano a tante persone… Sono pagine che parlano alle nostre esistenze. Alla vita di chi ha dedicato le proprie giornate al sociale. a chi si è appena affacciato a quello che, probabilmente, domani sarà il suo lavoro. a coloro che comunque nutrono interesse, più con il cuore che con la mente, a fatti e vicende che toccano uomini e donne soprattutto nel periodo della difficoltà e dell’abbandono” (dalla Presentazione di don Mario Vatta).

Maila Mislej, Flavio Paoletti | 2008 Maggioli Editore

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‘Servono infermieri formati ad hoc’

Specializzazioni e competenze sono ormai necessarie: le stesse istituzioni hanno chiesto, per far fronte all’emergenza durante la pandemia, infermieri di particolari settori, mettendo in risalto la necessità di professionisti formati ad hoc per necessità diverse, come ad esempio sul territorio è l’infermiere di famiglia e comunità, previsto nel Patto per la salute, nel decreto Rilancio e nel Recovery Plan.

La specificità infermieristica c’è, introdotta dalla legge di Bilancio 2021, ma il suo naturale sviluppo non è solo quello del necessario adeguamento economico della relativa indennità. La specificità è anche la base per la creazione di un’area infermieristica in cui le nuove peculiarità possano essere concentrate e declinate secondo i bisogni del sistema e dei cittadini.

‘Infermieri più presenti nelle istituzioni’

Gli infermieri dovranno essere anche più presenti nelle istituzioni per tutte le scelte preventive legate alla tutela della salute. È la logica conseguenza della crescita, dell’impatto e della rilevanza della professione nell’organizzazione dei servizi, affiancata dalla sua necessaria cultura e identità che non possono più essere snaturate e confuse secondo i bisogni non di salute del sistema.

Proprio per questo si deve dar forza al nuovo modello di lavoro che prevede la creazione di una rete di servizi in cui le professioni operano in team senza subordinazioni tra loro e soprattutto senza invasioni di campo.

‘Abbattere le disuguaglianze’

E anche senza costruire muri verso un necessario skill mix che consente lo scambio di alcune tipologie di attività. È indispensabile abbandonare modelli obsoleti di rapporti interprofessionali e abbattere le disuguaglianze contrattuali, di posizione e, perché no, anche economiche, che oggi caratterizzano le professioni sanitarie”.

Autore: Alessio Biondino

“Grazie, infermieri, che dispensate cura e conforto senza prescrizione”

Alessio Biondino

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