La mappa dei segmenti cardiaci: come orientarsi quando parliamo di infarto

Dario Tobruk 13/04/22
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Per sapere di cosa si sta parlando quando leggiamo i referti dei cardiologi è necessario conoscere la mappa dei segmenti cardiaci. Trovi complicato capire cosa si intende per “infarto del segmento basale della parete inferiore“? In questo articolo tutto quello che devi sapere su come orientarsi quando si parla di cuore.

Non basta dire infarto: come orientarsi con il cuore?

Parlare di infarto miocardico può essere sufficiente per il paziente o il cittadino qualunque, ma un medico o un infermiere non può precludersi la domanda: “si, ma qual è la parete cardiaca interessata?“.

Infatti, un infarto sulla parete ventricolare destra ha un esito diverso di quando è coinvolto il ventricolo sinistro e, se nel primo caso il cuore è in grado di compensare, nella maggior parte dei casi, al danno, nel secondo caso gli esiti saranno molto più gravi con cardiopatie secondarie molto più invalidanti: lo scompenso cardiaco è l’esempio più comune.

La mappa dei segmenti cardiaci: diamo un nome a tutte le pareti cardiache

Al fine di parlare una lingua comune in tutto il mondo, la comunità medica ha stabilito uno standard per indicare, a prescindere la metodica con cui lo si vede (che sia l’elettrocardiogramma, l’ecocardio, TAC o RMN), un nome preciso per ogni segmento cardiaco. Così come usiamo una cartina per esplorare una zona turistica a noi sconosciuta, così è stata costruita una mappa dei segmenti cardiaci valida per tutti i clinici del pianeta.

Quando un referto indicherà un infarto posteriore, che ti trovi in Italia o in Giappone, il medico, l’infermiere esperto e cosi via, saprà esattamente di cosa si sta parlando, di quale esatta porzione del cuore il paziente sta soffrendo di cardiopatia ischemica.

Ad ogni parete una o più arteria coronarica

L’utilità di conoscere la mappa dei segmenti cardiaci è quella di poter collegare i segni suggestivi ischemici di una determinata parete, ad una o più possibili arterie coronariche occluse o sub-occluse.

In effetti, grazie all’interpretazione dell’elettrocardiogramma o in alcuni casi attraverso l’ecocardio, possiamo risalire a quale parete cardiaca coincide l’infarto del paziente.

Una volta in possesso di questa informazione, possiamo avanzare un’ipotesi in base all’evidenza di ipo/acinesia di un dato segmento cardiaco. In linea generale (Otto, 2014):

  • la parete anteriore, setto anteriore e apice del cuore sono irrorate da IVA;
  • la parete antero-laterale e posteriore (o infero-laterale) è irrorata da CX;
  • la parete inferiore, il setto inferiore e il ventricolo destro da CD;
mappa dei segmenti cardiaci by Drj. CC BY-SA 3.0. Modificata
mappa dei segmenti cardiaci Figura XX by Drj. CC BY-SA 3.0. Modificata (traduzione in ITA) + Dettaglio commons.wikimedia.orgwikiFileFig004_ (CardioNetworks_ECHOpedia) .svg#mediaFileFig004_(CardioNetworks_ECHOpedia).svg.
Ricorda! Soltanto indagini diagnostiche invasive come l’angiografia possono confermare un coinvolgimento coronarico in caso di segni di IMA. All’elettrocardiogramma e all’ecocardiografia si possono fare, seppur consolidate, solo delle ipotesi.

 

16+1 segmenti cardiaci

La mappa del cuore è suddivisa in sedici segmenti più uno, suddivisi trasversalmente su tre piani (basale, medio e apicale) (Labanti, G., 2017):

  • sei segmenti basali;
  • sei segmenti medi;
  • quattro segmenti apicali;
  • apical cup.

Ad eccezione dei quattro segmenti apicali, i restanti due piani (medio e basale) sono suddivisi in sei segmenti circolari in base alla parete appartenente. Ricordiamo le pareti cardiache in senso orario: anteriore, antero-laterale, posteriore (o infero-laterale), inferiore, setto inferiore, setto anteriore (Otto, 2014).

Ora che conosciamo le pareti e la suddivisione dei segmenti in base al piano possiamo trarre il nome di ogni singolo segmento cardiaco. Come si vede nella figura in basso:

Segmenti cardiaci. Foto tratta dal documento "Raccomandazioni procedurali in cardiologia" del Gruppo Italiano di Cardiologia Nucleare (GICN)
Segmenti cardiaci. Foto tratta dal documento “Raccomandazioni procedurali in cardiologia” del Gruppo Italiano di Cardiologia Nucleare (GICN)

Quindi un infarto del segmento basale della parete inferiore (alle volta ridotta in “acinesia basale inferiore”), indica che la parte del cuore che ha sofferto l’ischemia è in particolare il segmento inferiore della parete basale (il numero 4 sulla mappa dei segmenti cardiaci).

Un altro esempio: un infarto anteriore che coinvolge tutta la parete, coinvolgerà sicuramente il segmento 1, il segmento 7 e il segmento 13, ovvero:

  • il segmento anteriore della parete basale (1);
  • il segmento anteriore della parete mediale (7);
  • e il segmento anteriore della parete apicale (13).

Dall’elettrocardiogramma alla diagnosi

Tutte queste nozioni ci permetteranno quindi di concludere, grazie all’elettrocardiogramma e all’ecocardio, quale parete cardiaca è in corso di infarto e, di conseguenza, quale possibile arteria coronarica è coinvolta.

Per imparare l’arte dell’elettrocardiogramma è necessario conoscere almeno le basi fondamentali di questa metodica: se sei un infermiere, un sanitario o uno studente di medicina e ti interessa avere un primo approccio all’ECG senza troppi fronzoli e che ti porti dalle “basi all’essenziale”, ti consigliamo di dare un’occhio al nostro manuale appositamente pensato per te!

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Autore: Dario Tobruk 

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