OSS collocato nel ruolo socio-sanitario. Presto anche un adeguamento stipendiale?

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L’onorevole Barbara Guidolin (M5S), operatrice socio-sanitaria e convinta fautrice della Delibera della Giunta Regionale del Veneto n. 305/2021 che trasforma de facto gli OSS in pseudo Infermieri a basso prezzo, poche ore fa ha esultato sui social contenta come una Pasqua (VEDI).

Un importante riconoscimento

Il motivo? Non vogliamo rovinarvi la sorpresa, ma… Trattasi di un importante riconoscimento per la categoria degli Operatori Socio Sanitari. Riportiamo qui lo scritto della senatrice.

 “E’ stato approvato alla Camera dei Deputati, il maxi emendamento del Governo che recepisce l’emendamento che consente agli operatori sociosanitari, agli assistenti sociali e ai sociologi, di fare ingresso nel ruolo socio-sanitario.

Un passaggio cruciale

Queste figure professionali attendevano da molti anni tale riconoscimento. Si tratta di un passaggio cruciale.
Una battaglia che avevamo portato al senato con il decreto sostegni e che oggi giunge a compimento.


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Si riconosce finalmente il lavoro di operatori socio-sanitari, assistenti sociali e sociologi e si valorizzano adeguatamente queste figure per il loro reale contributo professionale.

Un segnale di attenzione verso gli OSS

Un segnale di attenzione anche verso la categoria dell’operatore socio-sanitario, figura istituita vent’anni fa, che ha subito una importante evoluzione nel contesto sanitario e socio-sanitario, conquistando un ruolo nettamente diverso da quello previsto sulla carta.

Prossimo passo: adeguamento del profilo professionale

Ora la sfida che ci attende è quella di adeguare il profilo professionale dell’OSS, le sue competenze e la sua formazione, alle esperienze più avanzate degli altri Paesi europei.

E’ fondamentale omogenizzare la sua formazione, attraverso programmi di insegnamento uniformi su tutto il territorio nazionale, solo così sapremo gestire adeguatamente i mutamenti e le innovazione del lavoro dell’OSS nel contesto sanitario, sociosanitario, nelle RSA e Case di Riposo e in molte altre strutture.

Oggi abbiamo ottenuto un importante riconoscimento, oggi è una Vittoria per tutti noi OSS!

L’ infermiere di famiglia e di comunità

Nella dialettica tra comunità, persona, famiglia e sistema solidale, una dialettica oggi sempre più difficile a causa dei mutamenti demografici in atto, si inserisce l’infermiere di comunità e di famiglia: due aree di competenza differenziate e complementari, che obbligano a un ripensamento profondo del ruolo e della professione, dal punto vista clinico, sociale e organizzativo. In queste pagine l’attenzione si concentra su storie che riuniscono, senza soluzione di continuità, bambini, adulti, anziani e le loro comunità. Storie dove le competenze e le capacità tecniche storiche dell’infermiere sorreggono quelle innovative. in cui le relazioni intense dei protagonisti mettono in moto la creatività e la capacità di attivare risorse, anche eterodosse, per sviluppare interventi partecipati di prevenzione e percorsi assistenziali condivisi e personalizzati. Apparirà ancora più chiaro che l’assistenza non può e non deve essere standardizzata, ma deve essere personalizzata a seconda delle esigenze delle persone e delle caratteristiche delle comunità. “Questo libro – tecnico e coinvolgente – dovrebbe finire in mano a tante persone… Sono pagine che parlano alle nostre esistenze. Alla vita di chi ha dedicato le proprie giornate al sociale. a chi si è appena affacciato a quello che, probabilmente, domani sarà il suo lavoro. a coloro che comunque nutrono interesse, più con il cuore che con la mente, a fatti e vicende che toccano uomini e donne soprattutto nel periodo della difficoltà e dell’abbandono” (dalla Presentazione di don Mario Vatta).

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Conclusioni

È inevitabile che le figure professionali crescano, si evolvano e acquisiscano professionalità e competenze come avviene negli altri paesi europei.

Non a discapito dei professionisti, però (proprio non si può fare), come si voleva fare in Veneto. Cos’altro avverrà, ora? Magari un tanto improbabile quanto possibile, a questo punto, adeguamento stipendiale degli OSS, mentre i professionisti infermieri (tronfi di riconoscimenti come francobolli e monete) stanno a guardare?

Autore: Alessio Biondino

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