La Pillola anti-Covid funziona: dimezza il rischio di morte del 50%

Dario Tobruk 04/10/21
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Il molnupiravir, battezzata come la “pillola anti-covid“, è un antivirale prodotto dalla Merck (MSD in Italia). Ai test clinici dimostra di riuscire a dimezzare il rischio di ricovero e di morte nei pazienti affetti da Covid-19. I risultati spianano la strada per richiedere l’autorizzazione all’uso di emergenza.

La pillola anti-Covid funziona

Merck, azienda farmaceutica americana e che in Europa è conosciuta con il nome di MSD, ha dichiarato di aver concluso con successo, addirittura di aver sospeso anticipatamente, la terza fase dello studio in seguito agli enormi successi clinici ottenuti.

Secondo l’analisi dei dati dei trial clinici, il molnupiravir ha abbattuto del 50% la probabilità di morte del gruppo studio e durante i primi 29 giorni dello studio, su 775 pazienti che assumevano la pillola anti-covid nessuno è morto, a fronte degli 8 decessi del gruppo placebo.


Gli aspetti giuridici dei vaccini

La necessità di dare una risposta a una infezione sconosciuta ha portato a una contrazione dei tempi di sperimentazione precedenti alla messa in commercio che ha suscitato qualche interrogativo, per non parlare della logica impossibilità di conoscere possibili effetti negativi a lungo termine.

Questo volume intende fare chiarezza, per quanto possibile, sulle questioni più discusse in merito alla somministrazione dei vaccini, analizzando aspetti sanitari, medico – legali e professionali, anche in termini di responsabilità.

Gli aspetti giuridici dei vaccini

La necessità di dare una risposta a una infezione sconosciuta ha portato a una contrazione dei tempi di sperimentazione precedenti alla messa in commercio che ha suscitato qualche interrogativo, per non parlare della logica impossibilità di conoscere possibili effetti negativi a lungo termine. Il presente lavoro intende fare chiarezza, per quanto possibile, sulle questioni più discusse in merito alla somministrazione dei vaccini, analizzando aspetti sanitari, medico – legali e professionali, anche in termini di responsabilità.   Fabio M. DonelliSpecialista in Ortopedia e Traumatologia, Medicina Legale e delle Assicurazioni e in Medicina dello Sport. Profes­sore a contratto presso l’Università degli Studi di Milano nel Dipartimento di Scienze Biomediche e docente presso l’Università degli Studi della Repubblica di San Marino. Già docente nella scuola di Medicina dello Sport dell’Uni­versità di Brescia, già professore a contratto in Traumatologia Forense presso l’Università degli Studi di Bologna e tutor in Ortopedia e Traumatologia nel corso di laurea in Medicina Legale presso l’Università degli Studi di Siena. Responsabile della formazione per l’Associazione Italiana Traumatologia e Ortopedia Geriatrica. Promotore e coordinatore scientifico di corsi in ambito ortogeriatrico, ortopedico-traumatologico e medico-legale.Mario GabbrielliSpecialista in Medicina Legale. Già Professore Associato in Medicina Legale presso la Università di Roma La Sapienza. Professore ordinario di Medicina Legale presso la Università di Siena. Già direttore della UOC Me­dicina Legale nella Azienda Ospedaliera Universitaria Senese. Direttore della Scuola di Specializzazione in Me­dicina Legale dell’Università di Siena, membro del Comitato Etico della Area Vasta Toscana Sud, Membro del Comitato Regionale Valutazione Sinistri della Regione Toscana, autore di 190 pubblicazioni.Con i contributi di: Maria Grazia Cusi, Matteo Benvenuti, Tommaso Candelori, Giulia Nucci, Anna Coluccia, Giacomo Gualtieri, Daniele Capano, Isabella Mercurio, Gianni Gori Savellini, Claudia Gandolfo.

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Il molnupiravir è in fase di autorizzazione

Se fosse definitivamente approvato dalla FDA, l’antivirale potrebbe assumere un ruolo chiave nella lotta alla pandemia, insieme ai vaccini potremmo aver accesso a cura e prevenzione del virus pandemico. Affinché sia efficace, è necessario che la diagnosi sia puntuale e precoce, test svolti al di fuori di questo intervallo definito hanno purtroppo mostrato risultati deludenti.

Limiti a parte, l’azienda dichiara una “efficacia consistente” nei confronti del virus e delle sue varianti, Delta inclusa, tanto da spingere la Merck ha richiedere l’autorizzazione di emergenza alle autorità sanitarie, americane prima e mondiali poi, entro le prossime settimane.

Essendo il primo antivirale orale che mostra un beneficio nei pazienti di diagnosi recente, è piuttosto notevole“, così commenta il vicepresidente della ricerca clinica di Merck, “è chiaramente un importante punto di svolta nell’evoluzione della nostra lotta contro il Covid-19“.

Una possibile cura per il Covid?

L’azienda farmaceutica è sicura di essere in grado di produrre oltre 10 milioni di cicli di trattamento entro l’anno e tutti i Paesi del mondo stanno avanzando accordi per ottenerne una quota. 

Ad oggi, il trattamento per curare il Covid-19 consiste in protocolli farmacologici molto costosi e difficili da gestire, somministrati quasi esclusivamente per via endovenosa, come gli anticorpi monoclonali.

Una terapia contro il Covid-19 che può essere assunta per via orale e il cui costo è relativamente contenuto è sicuramente un traguardo importante e che rivoluzionerà il trattamento dei pazienti infetti.

Fauci impressionato, ma…

Lo stesso Anthony Fauci, il famoso infettivologo italo-americano, consigliere della Casa Bianca, ha definito “impressionanti” i dati del trial clinico e il suo endorsement verso il farmaco non può che aiutare verso la strada all’approvazione da parte della FDA.

La pillola della Merck “diminuisce la probabilità di finire ricoverati o morire nelle persone che, all’inizio del contagio, la assumono” ha dichiarato Fauci, appena prima di ricordare un metodo ancora più efficace della pillola anti-Covid: “Sai qual è il modo per ridurre il rischio del 100 percento? Innanzitutto, non contagiarti affatto“.

Autore: Dario Tobruk (Profilo Linkedin)

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Dario Tobruk

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