Posizionamento del catetere uretrale: procedura e indicazioni cliniche

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Posizionamento del catetere uretrale: procedura e indicazioni cliniche

I cateteri vescicali (CV) o cateteri uretrali vengono utilizzati in oltre il 25% dei pazienti ospedalizzati e nel 5-15% di quelli assistiti in strutture socio-assistenziali allo scopo di:

  • monitorare la diuresi in pazienti critici: shock, coma, scompenso cardiaco, periodo post-operatorio
  • irrigare la vescica ne gravi casi di macroematuria e piuri
  • assistere pazienti incontinenti con lesioni da decubito o grave micosi genitale
  • interventi chirurgici che richiedono la vescica vuota: ginecologici, sul tratto gastrointestinale e per ottenere urina per esami diagnostici
  • misurare il residuo post-minzionale
  • risolvere una ritenzione urinaria da ostruzione o da disfunzione neurologica permanente della vescica
  • immettere mezzi di contrasto radiopachi o farmaci direttamente in vescica

Classificazione dei cateteri uretrali

I cateteri variano per calibro, tipo di punta, numero delle vie, dimensioni del palloncino, tipo di materiale e lunghezza.

Calibro del catetere uretrale

Il calibro è standardizzato in unità French (F) note anche come unità Charrière (Ch). Ogni unità equivale a 0,33 mm, così un catetere 14 F ha un diametro di 4,6 mm. Le misure vanno da 12 a 24 F per gli adulti e da 8 a 12 F per i bambini.

I cateteri più piccoli sono in genere sufficienti per un drenaggio urinario non complicato e sono utili in caso di stenosi uretrali e ostruzioni del collo vescicale; i cateteri più grossi sono indicati per l’irrigazione vescicale e in alcuni casi di emorragia (p. es., nel postoperatorio o nella cistite emorragica) e di piuria, perché i coaguli possono ostruire i cateteri di calibro vescicale più piccolo.

Punte nel cateterismo uretrale

Le punte sono diritte nella maggior parte dei cateteri vescicali uretrali (p. es., Robinson, a becco di flauto) e sono utilizzate per il cateterismo uretrale intermittente (ossia, il catetere viene rimosso subito dopo il drenaggio vescicale).

I cateteri di Foley hanno una punta diritta e un palloncino gonfiabile per l’autoritenzione. Altri cateteri vescicali autostatici possono presentare in punta un’espansione a forma di fungo (catetere di Pezzer) o a forma di fungo con 4-ali perforate (catetere Malecot); sono utilizzati nel cateterismo sovrapubico o nella nefrostomia.

I cateteri uretrali con punta a gomito (coudé), che possono essere dotati di palloncino per l’autoritenzione, hanno una punta ricurva per facilitare il cateterismo in caso di stenosi od ostruzioni (p. es., ostruzione prostatica).

Numero di vie o porte nel catetere uretrale

Delle porte (vie) sono presenti in tutti i cateteri utilizzati per il drenaggio urinario continuo. Molti cateteri vescicali possono avere più vie tra le quali una per gonfiare il palloncino e una per l’irrigazione. Talora sono presenti entrambe (p. es., nel Foley a 3 vie).

Palloncino del catetere uretrale a permanenza

I palloncini dei cateteri a permanenza hanno volumi differenti, da 2,5 a 5 mL nei cateteri pediatrici e da 10 a 30 mL in quelli per gli adulti. I palloncini e i cateteri più grandi sono generalmente usati per trattare i sanguinamenti; la trazione sul catetere uretrale sposta il palloncino verso il collo vescicale, generando una compressione sui vasi, questo diminuisce il sanguinamento ma potenzialmente può causare ischemia. Si consiglia di riempire il palloncino solo con acqua sterile.

Mandrini metallici

mandrini sono guide metalliche flessibili inserite lungo il catetere uretrale per dargli rigidità e facilitarne l’inserimento attraverso stenosi od ostruzioni e devono essere usati solo da medici esperti nella tecnica.

Tipo di materiale del catetere uretrale

La scelta del materiale del catetere uretrale dipende dalla destinazione d’uso. Plastica, lattice o polivinilcloruro sono per l’uso intermittente. Lattice con silicone, idrogel o polimero in lega ricoperto d’argento (per ridurre la colonizzazione batterica) sono per l’uso continuato. I cateteri vescicali di silicone vengono utilizzati anche nei pazienti con allergia al lattice.

Il cateterismo vescicale può essere uretrale o sovrapubico.

Cateterismo uretrale

I cateteri uretrali possono essere introdotti da un operatore sanitario e a volte dai pazienti stessi.; la vescica viene cateterizzata attraverso l’uretra, a meno che la via uretrale sia controindicata.

Le controindicazioni relative sono le seguenti:

  • stenosi uretrali
  • infezioni delle vie urinarie in atto
  • ricostruzione uretrale o interventi chirurgici vescicali
  • traumi uretrali

Le complicanze legate al cateterismo uretrale comprendono:

  • trauma uretrale o vescicale con sanguinamento o ematuria microscopica (frequente)
  • infezione delle vie urinarie (frequente)
  • creazione di false strade
  • cicatrici e stenosi
  • perforazioni vescicali (raro)

Cateterismo sovrapubico

Il cateterismo sovrapubico per mezzo di una cistostomia percutanea viene eseguito da un urologo o da medici comunque esperti. Le indicazioni generali comprendono la necessità di un drenaggio vescicale a lungo termine, l’impossibilità al passaggio di un catetere attraverso l’uretra o la controindicazione all’uso di un catetere anche quando il cateterismo vescicale sia necessario.

Le controindicazioni sono:

  • impossibilità a definire la posizione della vescica clinicamente o ecograficamente
    una vescica vuota
  • sospette aderenze pelviche o dell’addome inferiore (p. es., dopo chirurgia pelvica o dell’addome inferiore o dopo radioterapia)

Procedura per applicazione del cateterismo sovrapubico

Dopo avere anestetizzato l’addome al di sopra della regione pubica con un anestetico locale, si inserisce un ago da spinale nella vescica; viene utilizzata una guida ecografica, se disponibile. Si posiziona quindi il catetere attraverso uno speciale trequarti o mediante un filo guida inserito nell’ago da spinale. Un pregresso intervento chirurgico dell’addome inferiore e una radioterapia precedente controindicano l’inserimento alla cieca. Le complicanze comprendono infezioni delle vie urinarie, lesioni intestinali e sanguinamenti.

Procedura di inserzione del catetere uretrale

E’ importante che il medico e/o l’infermiere informino con professionalità e precisione il paziente e i familiari su:

  • i motivi per cui si ricorre al catetere uretrale
  • la modalità di esecuzione della tecnica di inserimento
  • i rischi di infezione e le accorgimenti che occorre avere per ridurre tali rischi (evitare di manipolare il catetere e il sistema di drenaggio).

L’operatore per prepararsi all’inserimento deve:

  • effettuare accurato lavaggio delle mani secondo le procedure
  • preparare il paziente (posizione, rimozione di indumenti ingombranti) e il materiale necessario;
  • indossare guanti sterili
  • delimitare l’area interessata all’inserimento del catetere con telini sterili

Per l’inserimento del catetere uretrale nella donna occorre far assumere la posizione ginecologica e per la disinfezione della zona genitale si deve procedere con tamponi imbibiti di soluzione disinfettante, ricordando che ogni garza va usata una volta sola con movimento dall’alto verso il basso; con una mano si disinfetta, mentre con l’altra si tengono divaricate le labbra vulvari:

a. con 1° e 2° tampone disinfettare le grandi labbra dx e sx
b. con 3° e 4° tampone disinfettare le piccole labbra dx e s
c. con 1° garza disinfettare l’orifizio uretrale
d. con 2° garza metterla sull’orifizio vaginale

Per l’inserimento del catetere uretrale nell’uomo occorre far assumere la posizione supina con gambe leggermente divaricate, per effettuare la disinfezione dei genitali occorre ritirare il prepuzio e disinfettare con i tamponi imbibiti di soluzione disinfettante per almeno tre volte il glande e l’orifizio ureterale.

La disinfezione avviene muovendo il tampone, trattenuto dalla pinza ad anelli, dall’orifizio ureterale verso la radice del pene, infine si appoggia il pene sopra una garza sterile.

La tecnica di inserimento consiste nel:

  • lubrificare il catetere
  • evidenziare la zona dell’inserzione, ripetendo la disinfezione e applicando una sostanza lubrificante (al meato uretrale nella donna, nell’uretra nell’uomo
  • inserire il catetere sterile delicatamente, cercando di ridurre al minimo il rischio di traumi e lesioni dell’uretra
  • fissare la parte esterna del catetere per ridurne la mobilità all’interno dell’uretra ed evitare quindi possibili traumi
  • raccordare il catetere al sistema di drenaggio chiuso
  • porre la sacca di drenaggio sempre al di sotto del livello della vescica, ma sollevata dal pavimento per non favorire contaminazioni dovute all’ambiente esterno.

Autore: 

Gianluigi Romeo – studioinfermieristicoDMR.it

Studio Infermieristico DMR

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