Raccolta delle urine delle 24 ore: procedura ed educazione del paziente

Dario Tobruk 15/02/21
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La raccolta delle urine delle 24 ore è una procedura il cui scopo è quello di raccogliere l’intero volume di urine emesse in ventiquattro ore dal paziente e poter raccogliere, da questa diuresi delle 24 ore, un campione urinario idoneo per verificare la presenza, la qualità e/o la quantità di determinati analiti come la proteinuria, il sodio o il potassio urinario.

La procedura generale per la raccolta delle urine delle 24 ore

La procedura per raccogliere le urine delle ventiquattr’ore deve essere seguita scrupolosamente, sia dall’infermiere che dal paziente in autonomia. La procedura inizia la mattina appena svegli:

  1. la prima urina va scartata nel gabinetto;
  2. segnare l’orario della prima minzione di urina (ad esempio le 8:00);
  3. da questo momento raccogliere tutta l’urina del giorno e della notte compresa;
  4. il mattino successivo, appena svegli, la prima urina del mattino va raccolta insieme a tutto il resto delle urine 24 ore;
  5. chiudere bene il contenitore;
  6. annotare il volume di urine emesse in un giorno (esempio 1800 ml); se il paziente, dal proprio domicilio, non è in grado di quantificare il volume, dovrà portare con se l’intero contenitore e consegnarlo all’infermiere;
  7. agitare le urine in modo da miscelarle bene;
  8. raccogliere un campione di urine con il contenitore e le indicazioni specifiche per il tipo di esame;
  9. etichettare o identificare il campione con nome e cognome del paziente, data di nascita, data di raccolta del campione e aliquota del volume delle urine;
  10. inviare in laboratorio o consegnare all’infermiere.

Il contenitore delle urine delle 24 ore

La raccolta delle urine delle 24 ore va fatto in un contenitore per urine sufficientemente capiente per raccogliere almeno due litri di liquidi, ma se il contenitore non bastasse per la raccolta delle urine, è possibile temporaneamente raccoglierle in un altro contenitore nel frattempo che ci si procura un contenitore più ampio dove riversare entrambi i volumi raccolti fino ad allora. Il contenitore delle urine delle 24 ore è preferibile che sia graduato e riutilizzabile (potrebbe essere ripetuto e richiesto più volte), che sia in plastica in quanto può essere necessario raccogliere delle urine da acidificare, e altri materiali potrebbero non essere compatibili con queste soluzioni. Il contenitore va tenuto in un luogo fresco e lontano dalla luce solare. È necessario fare di tutto pur di non perdere nemmeno il minimo volume di urina, in quanto inficerebbe su molte procedure analitiche che prevedono un’esatta misurazione del volume urinario delle 24 ore.

Educazione del paziente alla raccolta della diuresi delle 24 ore

La collaborazione del paziente alla raccolta della diuresi delle 24 ore è fondamentale per poter avere un campione valido. L’infermiere quindi deve approcciarsi a questa procedura mettendo in conto l’educazione del paziente. Dopo essersi accertato che tipo di analita è stato richiesto e identificato il paziente a cui è prescritto l’esame, è necessario educare il paziente sulle modalità di raccolta della diuresi, le cose su cui fare attenzione e, se possibile, indicare di idratarsi con un quantitativo di acqua idoneo a coprire la diuresi emessa.

Procedura particolari per la raccolta urine 24 ore acidificate

Per alcuni analiti (metaboliti ricercati tramite esami di laboratorio) è necessario prestare una maggiore attenzione, attuare una dieta particolare e/o aggiungere delle soluzioni fortemente acide alle urine. Iniziamo con la procedura per acidificare le urine delle 24 ore, in seguito, guardiamo i singoli casi.

Urine delle 24 ore acidificate

Per avere delle urine acidificate è sufficiente aggiungere, secondo le indicazioni del laboratorio (o dell’infermiere in caso di educazione del paziente) una soluzione acida come l’acido muriatico (o acido cloridrico) alla concentrazione indicata (in commercio al 10%) sul fondo del contenitore prima di iniziare la raccolta della diuresi delle 24 ore. Attenzione con le urine acidificate a:

  • in caso di presenza di acidi non urinare direttamente nel contenitore per evitare di inalare le esalazioni che il getto di urina provoca a contatto con la soluzione acida, prestare pari attenzione anche quando si riversano le urine usando un papagallo o un contenitore più piccolo;
  • non capovolgere il contenuto acido al di fuori del contenitore, in caso di contatto con la soluzione, avvertire l’infermiere e il medico e lavare abbondamente con acqua;
  • mantenere chiuso il contenitore quando non utilizzato e tenerlo in un luogo arieggiato;

L’infermiere

Il manuale, giunto alla X edizione, costituisce un completo e indispensabile strumento di preparazione sia ai concorsi pubblici sia all’esercizio della professione di infermiere. Con un taglio teorico-pratico affronta in modo ampio ed esaustivo tutte le problematiche presenti. La prima parte concettuale ricostruisce l’organizzazione del mercato sanitario e affronta gli elementi tipici del processo di professionalizzazione dell’infermiere, a seguito delle novità della Legge Lorenzin n. 3/2018. La stessa parte evidenzia gli aspetti innovativi della professione avendo cura di offrire al lettore un’ampia panoramica sulle teorie del Nursing e l’utilizzo dei nuovi strumenti operativi. Al termine di ogni capitolo, test di verifica e risposte commentate permettono di verificare il grado di preparazione raggiunto e di allenarsi in vista delle prove concorsuali. La seconda parte applicativa prevede l’adozione di casi clinici quale strumento di attuazione della teoria alle procedure tipiche dell’assistenza infermieristica di base, specialistica e pre e post procedure diagnostiche, presentandosi come un validissimo supporto tecnico e metodologico all’esercizio della professione. Il manuale risulta essere uno strumento prezioso sia per lo studente sia per chi già opera nelle strutture sanitarie, in quanto offre al lettore la possibilità di valutare passo a passo le conoscenze acquisite attraverso la risoluzione dei test di verifica presenti alla fine di ogni capitolo e l’analisi motivata delle risposte. Nella sezione online su www.maggiolieditore.it, accessibile seguendo le istruzioni riportate in fondo al volume, saranno disponibili eventuali aggiornamenti normativi.   Cristina FabbriLaurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche. Laureata in Sociologia, Professore a contratto di Infermieristica, Università degli Studi di Bologna, corso di Laurea in Infermieristica-Cesena. Dirigente Professioni sanitarie Direzione Infermieristica e Tecnica Azienda USL Romagna, ambito Ravenna.Marilena MontaltiInfermiere, Dottoressa in Scienze infermieristiche e ostetriche. Master II livello in Ricerca clinica ed epidemiologia, prof. a.c. C. di Laurea in infermieristica, Università di Bologna. Responsabile Infermieristico Dipartimento Internistico, Azienda della Romagna Ambito di Rimini.

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Indicazioni specifiche per particolari tipi di esami

Alcuni analiti richiedono un trattamento particolare come una dieta specifica o la sospensione di alcuni farmaci (che va concordata dal medico prescrittore). La responsabilità dell’infermiere è educare il paziente alla corretta raccolta e osservanza di queste indicazioni. Alcuni esami e indicazioni specifiche:

  • Clearance dell’urea e clearance della creatinina: il campione di urine deve essere raccolto lo stesso giorno in cui viene prelevato il campione ematico.
  • Porfirine (coproporfirine, uroporfirine, profirine totali): le urine delle 24 ore vanno tenute assolutamente lontane dalla luce.
  • Idrossiprolinuria: dalle 48 ore precedenti la raccolta e tutto il giorno in corso, il paziente deve evitare di mangiare carni (anche brodi o sughi) e derivati animali (uova), pesce, gelatine, dolci. Alcuni farmaci possono inficiare l’esame: richiedere al medico, se possibile, eventuale sospensione di farmaci, in caso contrario, i farmaci andranno elencati insieme al campione.
  • Acido 5-idrossiiiindolacetico e serotonine: dalle 48 ore precedenti la raccolta e tutto il giorno in corso, il paziente deve osservare una dieta priva di cibi come melanzane, banane, ananas, avocado, kiwi, more, prugne, pomodori, frutta secca, caffè, tè, cioccolato. Alcuni farmaci possono inficiare l’esame: richiedere al medico, se possibile, eventuale sospensione di farmaci, in caso contrario, i farmaci andranno elencati insieme al campione. Le urine vanno acidificate.
  • Acido vanilmandelico: dalle 48 ore precedenti la raccolta e tutto il giorno in corso, il paziente deve osservare una dieta priva di cibi come banane, avocado, kiwi, frutta secca, caffè, tè, cioccolato. Alcuni farmaci possono inficiare l’esame: richiedere al medico, se possibile, eventuale sospensione di farmaci, in caso contrario, i farmaci andranno elencati insieme al campione. Le urine vanno acidificate
  • Aldosterone: per la ricerca dell’aldosterone nelle urine delle 24 ore il laboratorio richiede spesso l’uso di acido borico solido invece che dell’acido muriatico.

Autore: Dario Tobruk (Profilo Linkedin)

 

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