“Ringraziamo il mondo della politica tutto che si è messo a disposizione attraverso i loro rappresentanti della categoria degli infermieri: il Presidente III Commissione Sanità e politiche Sociali Emanuele Monti, la Vicepresidente Simona Tironi, e i componenti della Commissione Carmela Rozza e Gregorio Mammì. Quando Politica e Professione lavorano insieme i risultati hanno ricaduta positiva sulla salute dei cittadini e sui professionisti che la tutelano”.
Unanime e bipartisan, in giunta regionale viene approvata la mozione con cui si chiede alla politica locale di intercedere ed intervenire presso la Conferenza Stato-Regioni, alla luce dell’accresciuto ruolo dell’infermiere, affinché si adeguino gli stipendi degli infermieri ai livelli europei, venga superato il vincolo di esclusività e che vengano creati percorsi di valorizzazione della figura infermieristica, in particolare per la didattica universitaria e la medicina territoriale.
Gli assessorati competenti si impegnano a trovare soluzioni efficaci per implementare un nuovo piano d’assunzioni di infermieri nei servizi sanitari e stabilizzazione del personale sanitario e sociosanitario esistente.
In aggiunta a ciò, la mozione impegna la politica regionale a definire le migliori forme di incentivazione economica per il personale sanitario “per una reale e meritoria valorizzazione salariale e professionale“.
Stipendi adeguati e valorizzazione dell’infermiere
Tra le tante premesse, spiccano le forti evidenze di bassa retribuzione della categoria rispetto agli standard europei, punto indicato persino dall’OCSE, oltre alle altri gravi mancanze contrattuali quali la mancata erogazione dell’indennità di specificità prevista dalla manovra 2021 e le difficoltà a chiudere un contratto decente nonostante i continui annunci di gratificazione socio-economica promessi agli infermieri in questi ultimi anni di pandemia.
La tutela contro le aggressioni agli operatori sanitari
I principali fattori di rischio si rinvengono negli atteggiamenti negativi dei pazienti nei confronti degli operatori, nelle aspettative dei familiari e nei lunghi tempi di attesa nelle zone di emergenza, che risultano in grado di sviluppare danni fisici, ma anche disturbi psichici, negli operatori che subiscono violenza.
Il provvedimento legislativo, nel recare un sorta di diritto penale a presidio della
medicina, interviene con una severa risposta sanzionatoria, ma il problema va risolto
anche affrontando e rimuovendo le radici profonde della violenza … di un paziente che
arriva a colpire il proprio medico.
La tutela contro le aggressioni agli operatori sanitari
Oggi i giornali, le tv, il web e tutti i media li chiamano “i nuovi eroi”.Eppure, da tempo è nota a livello mondiale una nuova emergenza sociale: la violenza contro di loro, la violenza nei confronti degli operatori sanitari.Ogni giorno, sono dati forniti dall’Inail, in Italia si verificano infatti ben 3 episodi di violenza contro gli operatori sanitari, comprensivi di intimidazioni e molestie.I principali fattori di rischio si rinvengono negli atteggiamenti negativi dei pazienti nei confronti degli operatori, nelle aspettative dei familiari, e nei lunghi tempi di attesa nelle zone di emergenza.Varata in piena pandemia da Covid-19, la legge 14 agosto 2020, n. 113, “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni”, tenta di rispondere all’esigenza di sicurezza avvertita dal personale medico-sanitario, e contiene varie misure sia a livello sanzionatorio sia a livello educativo e preventivo.Viene inoltre introdotta un’ipotesi speciale del delitto di lesioni personali, una nuova circostanza aggravante comune, in presenza della quale i reati di lesioni e percosse diventano procedibili d’ufficio, e una sanzione amministrativa.Per rispondere, nell’immediatezza, alle esigenze innanzitutto di praticità degli operatori, il volume presenta un primo commentario e una dettagliata e accurata analisi della legge n. 113/2020, e tenta altresì di prefigurare le ricadute derivanti dall’impatto delle nuove disposizioni nel tessuto normativo del sistema.Fabio PiccioniAvvocato del Foro di Firenze, Patrocinante in Cassazione. LLB presso University College of London, è Docente di Diritto penale alla Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali della Facoltà di Giurisprudenza, Coordinatore e Docente di master universitari e corsi di formazione. Giornalista pubblicista, è autore di pubblicazioni e monografie in materia di Diritto penale e amministrativo sanzionatorio.
Fabio Piccioni | 2021 Maggioli Editore
18.00 € 17.10 €
Infine, sempre nella mozione, si ricorda come gli OPI lombardi denuncino ormai da anni la grave carenza infermieristica nei servizi sanitari: solo nella regione lombarda mancano 9500 infermieri, di cui 3500 nelle RSA, 4500 nelle strutture sanitarie e almeno 1500 infermieri di famiglia e, come si legge nella nota, “questo deficit è oramai cronico sia per il numero insufficiente annuale di posti disponibili nei corsi universitari, sia perché questa professione è poco attrattiva per i giovani“.
Fonte: FNOPI.it
Autore: Dario Tobruk (Profilo Linkedin)
Leggi anche:
https://www.dimensioneinfermiere.it/secondo-esperti-infermiere-sara-protagonista-nella-sanita-futura/
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento