La Riforma Professioni Sanitarie 2025 in fase di esame dal Consiglio dei Ministri introdurebbe cambiamenti significativi: tra questi, uno scudo penale stabile per sanitari, con l’obiettivo di tutelare i professionisti e contrastare la medicina difensiva. Buone prospettive anche per l’approvazioni di specializzazioni non mediche, tra cui (forse) anche quelle infermieristiche.
CdM all’esame della nuova Riforma Professioni Sanitarie
Oggi, 4 agosto, nel pomeriggio, il Consiglio dei Ministri esaminerà il disegno di legge delega per la riforma delle professioni sanitarie. Le prime anticipazioni segnalano un impatto rilevante sul mondo professionale sanitario: in sintesi, l’introduzione di uno scudo penale permanente e la punibilità solo nei casi di colpa grave o dolo.
Pertanto, dopo l’approvazione del DDL, si può presumere che nessun sanitario sarà più perseguito penalmente per casi di colpa lieve, rendendo permanenti le misure già introdotte durante la pandemia da Covid-19 per contenere il numero di procedimenti penali a carico di medici e infermieri in un contesto di grave eccezionalità e contingenze straordinarie.
Attualmente, la colpa lieve, come regolamentata dalla Legge Gelli-Bianco, esclude la punibilità solo se il professionista è in grado di dimostrare di aver agito nel rispetto di linee guida e condivise raccomandazioni clinico-assistenziali.
Con la nuova riforma delle professioni sanitarie, invece, la colpa lieve verrebbe completamente esclusa dall’ambito della responsabilità penale per medici e infermieri.
Scopri i tuoi diritti in caso di procedura disciplinare
Non sempre è necessario essere formalmente accusati di reati o gravi inadempienze per ritrovarsi nei guai. Sempre più spesso, gli infermieri devono difendersi non solo dal rischio di controversie legali, ma anche di entrare in conflitto con la Direzione, sempre più in difficoltà nella corretta gestione delle risorse umane, del personale infermieristico e sanitario in generale.
Pertanto, è fondamentale restare aggiornati su come tutelarsi in caso di procedure disciplinari all’interno delle aziende sanitarie e scontri con la Direzione.
Il manuale di Mauro Di Fresco, infermiere, docente e avvocato dal titolo “Le procedure disciplinari delle professioni sanitarie” Edizione Maggioli, offre una guida completa per conoscere e difendere i propri diritti professionali di fronte alla dirigenza.
Disponibile su Amazon e MaggioliEditore.it, uno strumento essenziale per proteggersi da accuse infondate, spesso mosse da chi non ha mai messo piede in reparto!
Tutela il tuo lavoro conoscendo i tuoi diritti
Le procedure disciplinari delle professioni sanitarie
La giurisprudenza ha voluto spiegare la relazione umana e contrattuale che lega l’operatore al paziente e viceversa, coniando un nuovo termine: contatto sociale. Le professioni sanitarie consistono in attività delicate, che purtroppo, ora più frequentemente, incidono nella sfera personale del paziente e soprattutto nei suoi interessi primari, come è appunto la salute. L’attrito che ne può derivare, al di là delle capacità di gestione del professionista, finisce spesso nel contenzioso, che dapprima viene affrontato dalla stessa Azienda sanitaria, alla quale interessa primariamente la soddisfazione dell’utente. Per questo motivo, il professionista si trova ad affrontare delle accuse di negligenza, di imperizia o di imprudenza che si sviluppano in molti modi ma che potrebbero incidere anche definitivamente sul suo futuro professionale. Lo stress, il senso di abbandono e di disarmo che investono l’operatore innocente durante le fasi disciplinari sono perlopiù prodotti dal timore di veder macchiata la propria reputazione con effetti deleteri sull’autostima e sull’eterostima. Inoltre, l’ignoranza del diritto disciplinare è un catalizzante della paura che impedisce al lavoratore di difendersi pienamente dalle accuse perché paralizza ogni possibilità di reazione. Quest’opera è stata realizzata per offrire alle professioni sanitarie un utile strumento di conoscenza e, quindi, di difesa. per comprendere pienamente le regole del sistema così da poterlo gestire in maniera produttiva e, comunque, nel senso della verità e della giustizia. La conoscenza del diritto impedirà una strumentalizzazione della procedura disciplinare affinché non diventi un momento di ritorsione e di punizione per fatti estranei alle accuse. Mauro Di Fresco Insegna Diritto Sanitario ai master infermieristici di I e II livello della Prima Facoltà di Medicina e Chirurgia di Roma. Alla Seconda Facoltà (Ospedale Sant’Andrea) insegna Diritto del Lavoro Sanitario al Corso di Laurea Magistrale in Infermieristica. È relatore di diversi corsi ECM di carattere nazionale, responsabile del link Diritto Sanitario nella rivistaLa Previdenzae scrive anche su Studio Cataldi, Diritto e Diritti, Infoius.it. È consulente legale nazionale di diversi sindacati che operano nel comparto Sanità e nella Dirigenza Medica oltre che in 52 Associazioni di pazienti.
Mauro Di Fresco | Maggioli Editore 2022
36.10 €
I contenuti dello scudo penale
Medici, infermieri e altri professionisti sanitari non saranno perseguiti penalmente se il caso non rientra nei profili giuridici di colpa grave o dolo.
La tutela si applicherà anche quando l’operatore ha agito secondo linee guida e buone pratiche assistenziali, se l’errore è stato contenuto rispetto all’esito, oppure in presenza di carenze organizzative o materiali, o ancora in contesti clinici particolarmente complessi.
Tra gli obiettivi non proprio dichiarati, ma evidenti, del disegno di legge ci sono la protezione dei professionisti da procedimenti penali infondati, il rilancio del lavoro nel pubblico e il contrasto alla carenza di personale sanitario.
Nel caso degli infermieri, lo scudo penale potrebbe contribuire a rendere la professione più attrattiva per le nuove generazioni di studenti universitari.
La misura, richiesta da tempo dalle organizzazioni sindacali, punta anche a ridurre il fenomeno della medicina difensiva. Resta da chiarire se la riforma coinvolgerà non solo i medici, ma anche infermieri, specializzandi e operatori socio-sanitari.
Al momento, l’unico segnale concreto in tal senso arriva dalle parole del Vice-Ministro Sisto durante il Congresso Nazionale FNOPI di quest’anno, dove ha confermato che il Governo sta lavorando a una revisione della Legge Gelli, con un’estensione della tutela anche alla professione infermieristica.
L’obiettivo resta quello di garantire ai professionisti condizioni di lavoro più serene, riducendo il ricorso alla medicina difensiva. Un sistema in cui gli operatori sanitari, seguendo le linee guida e documentando correttamente il proprio operato, possano sentirsi tutelati e pienamente responsabili, ma senza essere esposti a rischi penali ingiustificati.
Sintesi degli articoli della riforma professioni sanitarie 2025
La riforma professioni sanitarie 2025 promette numerosi cambiamenti nella vita professionale di medici e infermieri, vediamo in sintesi i punti cardinali della riforma nei suoi articoli:
Capo I – Delega al Governo e criteri generali e specifici
Articolo 1
Il Governo è delegato ad adottare, entro il 31 dicembre 2026, uno o più decreti legislativi nel rispetto dei principi costituzionali e degli obblighi sovranazionali, previo accordo con le Regioni in sede di Conferenza permanente. Le Camere dovranno esprimere il proprio parere entro 30 giorni; in caso contrario, la delega potrà essere prorogata di ulteriori tre mesi. Sono previsti anche eventuali interventi correttivi entro 18 mesi dall’entrata in vigore dei decreti.
Articolo 2
Vengono stabiliti i criteri generali della delega: aumento del personale sanitario, rafforzamento della formazione specialistica, valorizzazione delle competenze, revisione delle norme in contrasto con l’impianto riformatore e aggiornamento del sistema sanzionatorio.
Articolo 3
Il testo introduce misure e incentivi per contrastare le carenze di organico. Tra le principali: proroga dell’attività lavorativa per i professionisti in servizio, premi per chi opera in contesti disagiati, impiego di medici specializzandi tramite contratti flessibili, semplificazione delle attività burocratiche, potenziamento della sicurezza sul lavoro, sistemi premianti legati a performance e riduzione delle liste d’attesa, maggiore coinvolgimento degli Ordini professionali.
Articolo 4
Si punta a una programmazione nazionale del fabbisogno formativo, per singole specializzazioni, con la semplificazione delle procedure per l’approvazione dei piani triennali regionali.
Articolo 5
Previsto lo sviluppo e l’aggiornamento delle competenze tramite un Sistema nazionale di certificazione, una formazione continua più allineata alle nuove esigenze sanitarie, strategie per l’uso responsabile dell’intelligenza artificiale e revisione della formazione in ambito manageriale.
Articolo 6
La medicina generale viene riconfigurata come scuola di specializzazione. Sono inoltre istituite nuove specializzazioni non mediche, aprendo nuove prospettive di carriera per laureati in discipline diverse dalla medicina. Articolo a supporto delle magistrali cliniche specialistiche infermieristiche.
Capo II – Responsabilità professionale: verso uno “scudo penale” stabile
Articolo 7
Si modifica l’articolo 590-sexies del codice penale: la punibilità per lesioni o morte nell’esercizio dell’attività sanitaria viene limitata ai soli casi di colpa grave, rendendo permanente lo “scudo penale”.
Articolo 8
Il provvedimento integra la legge Gelli-Bianco (2017), limitando la responsabilità civile per il personale sanitario che agisce secondo linee guida e buone pratiche cliniche, tenendo conto anche di condizioni eccezionali come carenza di risorse e alta complessità dei casi trattati.
Capo III – Copertura finanziaria
Articolo 9
I decreti attuativi dovranno essere accompagnati da una relazione tecnica che dimostri l’assenza di nuovi oneri per la finanza pubblica, oppure da indicazione puntuale delle risorse necessarie. In assenza di costi aggiuntivi, l’attuazione dovrà avvenire utilizzando fondi già disponibili.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento