“Stessa divisa per tutti gli operatori sanitari del comparto? No grazie”

Scarica PDF Stampa

La Asl di Lecce ha deciso: vuole fornire al personale sanitario, quello del Comparto, nuove divise dal colore uniforme. Tutte uguali. Il motivo? Beh, se non quello di confondere ulteriormente i cittadini circa responsabilità e competenze delle varie figure sanitarie… Quale?

Divise uguali? Fsi-Usae non ci sta

Di questo avviso è il sindacato Fsi-Usae di Lecce, a cui questa idea non piace proprio per nulla. Secondo Francesco Perrone (segretario regionale Fsi-Usae di Puglia e del territorio di Lecce), infatti, tutto ciò non consentirebbe un’adeguata distinzione delle varie figure professionali, con diverse conseguenze.

Stereotipi e convinzioni

“Esistono tutt’oggi molti stereotipi legati alla figura dell’infermiere, infermiere pediatrico, ostetrica, tecnico di radiologia medica, tecnico di laboratorio biomedico, assistente sanitario, operatore socio sanitario” riporta il sindacalista.

Che continua: “Nell’immaginario collettivo, innumerevoli convinzioni che intralciano il meritato riconoscimento sociale di alcune professioni che rappresentano un elemento cardine nel funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale e, più in generale, sono indiscusse coprotagoniste nel sistema salute.

All’interno di una struttura ospedaliera o di qualunque altro ente promuovente la salute del cittadino oltre alle competenze tecniche e sempre più aggiornate ci si aspetta dal personale sanitario e tecnico, l’impatto visivo che il paziente ha nel momento in cui entra in contatto con il mondo della sanità non è da trascurare”.

Perdita d’identità

E i lavoratori della sanità coinvolti cosa pensano di questa proposta? Secondo Fsi-Usae regnerebbe il malumore: “L’aspetto del personale sanitario e socio-sanitario è un elemento molto importante che contribuisce all’immagine di competenza dell’azienda e supporta la fiducia degli utenti nei servizi erogati.

L’utente individua la divisa come un importante fattore di riconoscimento del ruolo, come un elemento che contribuisce a creare un rapporto di fiducia tra operatore e colui che accede alle cure” conclude Perrone.

Autore: Alessio Biondino

‘Reperibilità’ e abusi aziendali: infermiere risarcito

Alessio Biondino

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento