Uno stile di vita vincente per il cuore: l’Amazzonia vince contro l’Occidente

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Dopo il record dei cuori più sani al mondo, lo stile di vita degli indigeni Tsimane potrebbe generare anche un invecchiamento cerebrale più sano, con un rallentamento dell’atrofia senile fino al 70% rispetto ai loro coetanei occidentali

Uno stile di vita vincente: l’Amazzonia vs l’Occidente

Che uno stile di vita sano, in termini di alimentazione ed attività fisica, favorisse la salute del nostro corpo, già si sapeva, ma un ulteriore rinforzo positivo è arrivato dalla Bolivia amazzonica e i suoi abitanti Tsimane.

Una nuova ricerca

I ricercatori della “University of Southern California” hanno arruolato 746 persone Tsimane con un’età compresa tra i 40 e i 94 anni. Il team di esperti ha eseguito su ognuno delle TAC cerebrali tramite le quali è stato possibile calcolare il volume del cervello, correlandolo poi all’età dell’individuo. In seguito, i dati sono stati confrontati con quelli di 3 popolazioni negli Stati Uniti e in Europa.

I risultati hanno dimostrato che la differenza di volume tra un individuo di mezza età e uno anziano era del 70% minore nella popolazione Tsimane che nel campione occidentale. Ciò suggerisce che il cervello degli Tsimane sia estremamente meno soggetto ad atrofia con l’avanzare dell’età rispetto a quello della controparte occidentale.

Primordiale e salutare

Ma cos’è dunque che contraddistingue questa popolazione da trarne un così grande vantaggio sulla salute? La risposta sembra essere nel loro stile di vita estremamente rurale, caratterizzato da una dieta ricca di fibre, verdure, carne magra e pesce. A ciò si aggiunge il fattore rilevante dell’attività fisica, in quanto essi sono dediti alla caccia, alla pesca, ad attività di raccolta e allevamento.

L’idea di quanto il loro stile di vita sia primordiale può essere intuita dal fatto che il raggiungimento del centro medico attrezzato di TAC più vicino ha richiesto loro fino a 2 giorni di viaggio, compresi spostamenti via fiume.

Questi risultati sono significativi in quanto l’atrofia cerebrale è correlata allo sviluppo di deficit cognitivi, declino funzionale e demenza; in particolare se si pensa che sono originati da un popolo che paradossalmente ha una possibilità di accesso alla salute estremamente ridotta.

A proposito di vita sana:

Le cosiddette popolazioni industrializzate hanno, al contrario, un facile accesso all’assistenza medica, ma il loro stile di vita, sedentario e alimentato da una dieta ricca di grassi e zuccheri, mina fortemente la loro salute.

Sono proprio la sedentarietà e gli zuccheri che sembrano infatti favorire la perdita di tessuto cerebrale, rendendole più predisposte a decadimenti cognitivi di diverso tipo.

D’altra parte, si è visto che gli Tsimane hanno comunque livelli di infiammazione generale alti. Se nella popolazione occidentale questo è spesso legato all’obesità o a cause metaboliche, in questa popolazione è invece principalmente correlato alle malattie infettive e parassitarie di cui sono soggetti, fino a diventarne la loro prima causa di morte.

I cuori più sani al mondo

L’infiammazione, che solitamente è associata ad atrofia cerebrale, sembra però non incidere su questo popolo, così come la predisposizione a malattie cardiovascolare così bassa che supera il rischio generato dall’infiammazione stessa.

L’aspetto cardiovascolare fu ciò che per primo attirò l’attenzione verso questo popolo. Uno studio pubblicato sul Lancet nel 2017 aveva dimostrato come essi avessero la più bassa prevalenza di aterosclerosi coronarica e pochissimi fattori di rischio cardiovascolari.

Il binomio cuore e cervello

Un gruppo di quasi 16000 persone, nel mezzo della foresta amazzonica boliviana, ha saputo avvalorare come uno stile di vita pre-industriale faccia effettivamente la differenza per un invecchiamento sano, non solo in termini cardiaci ma ora anche cerebrali, potendo aspirare a diventare il nuovo baseline di riferimento per un invecchiamento salutare.

Come confermato dall’autrice dell’articolo, Andrei Irimia, i risultati suggeriscono che gli stessi fattori dello stile di vita che migliorano la salute del cuore, migliorano anche quella cerebrale, provando ancora una volta che spesso lo stile di vita “moderno” fa rima con “dannoso”.

Autrice: Beatrice Santucci

Fonti scientifiche:

Beatrice Santucci

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