Termografia mammaria e cancro al seno: lo strano caso di Bal Gill

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La termografia mammaria: lo strano caso di Bal Gill

Dopo il caso della donna inglese che ha scoperto di avere un cancro al seno da una foto termografica del proprio corpo, ritorna alla ribalta questa tecnica e stimola alcune domande in ognuno di noi: perché non si usa ufficialmente tale tecnica per lo screening precoce? Cosa dice la scienza?

Un caso fortuito

Quante volte nella vita, guardando indietro, abbiamo detto “Se l’avessi saputo prima!”. Un avviso scritto del destino sarebbe stato molto gradito, un accenno seppur minimo dal cielo come spesso si butta lì nei discorsi, ma niente.

Così col suo destino segnato si avviava quel giorno dello scorso maggio Bal Gill, 41 enne inglese, quando con la propria famiglia visitò la “Camera Obscura and World of illusions”, un museo con esposizioni di illusioni ottiche ad Edimburgo.

La sua fortuna che sbarrò la strada ad un fato già scritto fu quando si addentrò in una speciale stanza dedicata agli effetti della termografia e alle buffe riproduzioni del calore del corpo umano in movimento. Saltò e mosse le braccia allegramente con la famiglia, e come tutti visionò le immagini riprodotte, per notare con stupore un fatto che le avrebbe salvato la vita: in un arcobaleno di colori cangianti del suo corpo, notò la differenza di contrasto tra il suo seno sinistro e quello destro: il sinistro riproduceva il colore di una zona calda, non presente in nessun altra persona nella stanza.

Così dopo aver acquisito con sè l’immagine, cercò come tutti delle risposte in rete che le confermarono una qualche relazione tra tumore al seno e immagini termografiche.

Qualcuno ne parlava bene qualcuno no, ma un segnale positivo già le arrivava.

Parlando col suo medico e dopo accurate indagini dovute si arrivò ad un duro colpo: in effetti quello al seno sinistro, allertato dalla foto termografica era un carcinoma mammario allo stadio iniziale.

Nei mesi successivi ha dovuto subire due interventi chirurgici per l’asportazione della neoplasia, ma per fortuna grazie alla tempestiva allerta lanciata dalla immagine della “zona calda” di quella termografia “salva vita” ha potuto essere oggetto di una diagnosi veloce. Il caso non ha avuto necessità di trattamento con chemio o radioterapia.

Ma cosa è successo veramente? Come spiegarlo? Ma se è vero ciò, perché non si usa la termografia come screening delle neoplasie mammarie a livello ufficiale?

Outcome infermieristici: documentare e fare ricerca

Documentare correttamente in sanità è fondamentale per l’assistenza clinica multidisciplinare, la ricerca scientifica traslazionale e la gestione manageriale, le tre componenti base dell’efficienza di un ospedale moderno.Questo volume, che tratta la documentazione del processo di cura della persona malata, fornisce spunti di riflessione indispensabili per tutti coloro che operano in ambito oncologico ma anche in contesti diversi e, che, ogni giorno, si trovano nella condizione di compiere scelte e prendere decisioni sul percorso di cura della persona assistita.La ricerca condotta dagli Autori ha elaborato un metodo di documentazione innovativo a livello internazionale, ha analizzato e definito il processo ottimale di documentazione clinica in area infermieristica, offrendo così grande contributo allo sviluppo di strumenti accurati per garantire la sicurezza dei pazienti, migliorare la loro qualità di vita durante le terapie e produrre dati per la ricerca clinica, utili anche ai futuri pazienti in continuo miglioramento.A cura diGiorgio Magon, Direttore SITRA, IRCCS Istituto Europeo di Oncologia, Milano, DocenteUniversità degli studi di Milano e Università degli studi di Pavia.Alessandra Milani, Coordinatore area assistenziale omogenea, area medica e Ricerca IRCCS Istituto Europeo di Oncologia, Milano; project leader “Oncology Nursing Minimum Data Set in IEO”, Docente Università degli studi di Milano e Università degli studi di Pavia.

Giorgio Magon – Alessandra Milani | 2015 Maggioli Editore

20.00 €  19.00 €

Cosa è la termografia

La termografia è la rilevazione delle radiazioni termiche emesse da un corpo. Le apparecchiature predisposte (termocamere) tramite dei sensori captano il segnale infrarosso rilevando le temperature di tutti gli oggetti e le singole variazioni di intensità.

Quindi, i valori trasmessi si traducono in immagini che chiaramente rendono l’idea del calore di qualsiasi corpo, indifferentemente dalla loro illuminazione nel campo del visibile.

Tale misurazione viene definita anche non distruttiva in quanto l’indagine non altera il materiale che si vuole andare a misurare, non emette radiazioni ne richiede asportazioni di parti di esso.

termografia mammaria - esame termografico

La termografia fu introdotta per la prima volta come strumento di screening nel 1956 e inizialmente fu ben accettata. Tuttavia, dopo uno studio del 1977, tale procedura era sentita in ritardo rispetto ad altri strumenti di screening, facendo perdere interesse da parte della comunità medica. Essa si basa su due idee:

  1. poiché le cellule tumorali crescono e si moltiplicano molto rapidamente, il flusso sanguigno e il metabolismo sono più elevati quanto più un tumore è “attivo”;
  2. all’aumentare del flusso sanguigno e del metabolismo, la temperatura del “tessuto” aumenta.

Termografia mammaria e cancro al seno: cosa c’è di vero

Il tumore al seno è la più frequente neoplasia femminile e la prima causa di mortalità per tumore tra le donne. In Italia, secondo gli ultimi dati AIOM, sono circa  53 mila le nuove diagnosi all’anno. Nonostante ciò questa neoplasia rientra in quella tipologia a più alto tasso di guarigione.

“Prima si arriva a diagnosticare la malattia e maggiori sono le probabilità di successo”, secondo il parere di Paolo Veronesi presidente della Fondazione e Direttore della Senologia Chirurgica dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano.

Di fondamentale importanza è una diagnosi precoce, grazie alla quale oggi si può parlare di sopravvivenza all’87% a 5 anni dalla diagnosi, per arrivare a toccare il 95% se la diagnosi avviene in fase pre-clinica, cioè prima che si manifestino i sintomi e non si determina ancora la palpabilità del tumore.

L’esame (termografico n.d.r.), pur avendo un razionale scientifico, presenta una specificità e una sensibilità molto scarsa. Ciò significa che in fase iniziale le probabilità di individuare la malattia hanno un’accuratezza del 40%. Una percentuale scarsissima che a partire dagli anni ’70 ha portato al progressivo abbandono della tecnica quale metodo di indagine” spiega Veronesi. “Oltre ad avere una scarsa specificità e sensibilità, non sempre la positività significa presenza della malattia. Formazioni benigne o infiammazioni possono essere scambiate erroneamente per qualcosa di grave”.

termografia mammaria - cos'è la termografia

Ultime dall’estero

Il 25 febbraio 2019, la Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ha pubblicato una nota sulla sicurezza, affermando che la termografia non è un sostituto della mammografia.

Infatti precisò che: “Non ci sono dati scientifici validi per dimostrare che i dispositivi termografici, se usati da soli o con un altro test diagnostico, sono uno strumento di screening efficace per qualsiasi condizione medica, inclusa la diagnosi precoce del carcinoma mammario o altre malattie e condizioni di salute”.

Ed ancora “la mammografia (cioè scattare foto a raggi X del seno) è il metodo di screening del cancro al seno più efficace e l’unico metodo dimostrato per aumentare le possibilità di sopravvivenza attraverso una diagnosi precoce.”

Diverse apparecchiature termografiche sono state lanciate sul mercato internazionale, in questi ultimi anni, e una spinta positivista ha senz’altro captato l’attenzione dell’opinione pubblica. Il tentativo di accentrare esclusivamente la diagnosi e lo studio del tumore al seno su questa unica metodologia sembra fallimentare.

Infatti, attualmente la tecnologia non è in grado di rilevare in modo affidabile piccoli tumori o tumori in profondità nel tessuto mammario, mentre la mammografia presenta una sensibilità e specificità di oltre il 90%.

Sta di fatto che non mancano studi in merito. I ricercatori stanno sviluppando e testando nuove versioni della termografia che un giorno potrebbero migliorare l’accuratezza e l’utilità del test.

Una ricerca comparata

Per cercare di fare chiarezza abbiamo riunito, con ricerca su PubMed, diversi pareri in un’indagine comparata mettendo a confronto 10 studi tra il 2008 e il 2019. L’indagine seppur riduttiva aiuta a comprendere con un excursus decennale l’evoluzione del ruolo della termografia nella diagnosi del tumore al seno.

1) Advanced integrated technique in breast cancer thermography (2008)           L’articolo ha valutato la tecnologia termografica digitale ad alta definizione e la base di conoscenza a infrarossi; e sostiene lo sviluppo di futuri servizi diagnostici e terapeutici nell’imaging del carcinoma mammario. Attraverso l’uso della RNA integrativa e metodi bio-statistici, si ottengono progressi nell’applicazione della termografia per quanto riguarda il raggiungimento di un livello più elevato di coerenza. Per la cura del cancro al seno, è diventato possibile utilizzare la termografia come potente strumento aggiuntivo e biomarker, insieme alla mammografia a fini diagnostici.

2) A comparative review of thermography as a breast cancer screening technique. (2009)                                                                                                Questa recensione discute ogni strumento di screening focalizzato sulla termografia. Nessun singolo strumento offre un’eccellente prevedibilità; tuttavia, una combinazione che incorpora la termografia può aumentare sia la sensibilità che la specificità. Alla luce dei progressi tecnologici e della maturazione dell’industria termografica, sono necessarie ulteriori ricerche per confermare il potenziale di questa tecnologia per fornire uno strumento efficace non invasivo, a basso rischio per la diagnosi precoce del carcinoma mammario.

3)  Thermography–a feasible method for screening breast cancer? (2013)          Mentre la mammografia ha rilevato 31 cambiamenti in 26 pazienti, la termografia era più sensibile e ha rilevato 6 ulteriori cambiamenti negli stessi pazienti. L’analisi statistica dei dati ha mostrato una probabilità di una corretta rilevazione mammografica nell’85% dei casi (sensibilità dell’85%, specificità dell’84%) e una probabilità di una corretta ricerca termografica nel 92% dei casi (sensibilità del 100% , specificità del 79%). Poiché il carcinoma mammario rimane il tumore più diffuso nelle donne e la termografia ha mostrato una sensibilità superiore, riteniamo che la termografia dovrebbe trovare immediatamente il suo posto nei programmi di screening per la diagnosi precoce del carcinoma mammario, al fine di ridurre le sofferenze di questa malattia devastante.

4)Thermography is not a feasible method for breast cancer screening. (2013)      La mammografia è generalmente stabilita non solo come strumento diagnostico ma anche come strumento di screening, mentre l’ecografia mammaria svolge un ruolo importante nell’impostazione diagnostica nel distinguere le lesioni solide dalle cisti e nel guidare il campionamento dei tessuti. La termografia non è stata convalidata come strumento di screening e l’unico studio condotto molto tempo fa per valutare questa tecnologia nell’impostazione di screening ha mostrato risultati molto scarsi. La conclusione che la termografia potrebbe essere fattibile per lo screening non può essere derivata da studi con piccole dimensioni del campione. La termografia non può essere proclamata come metodo di screening, senza alcuna prova.

5) Comparison of the Accuracy of Thermography and Mammography in the Detection of Breast Cancer. (2016)

I benefici e i danni della mammografia di screening sono stati contestati negli ultimi anni. Questo fatto, insieme ai limiti della mammografia e alla sua indisponibilità in tutti i nostri centri medici, ci ha tentato di valutare l’accuratezza della termografia nel rilevare anomalie al seno.

Lo studio conferma che, al momento, la termografia non può sostituire la mammografia con la diagnosi precoce del carcinoma mammario.

6) Evaluation of efficacy of thermographic breast imaging in breast cancer: A pilot study. (2016)

La termografia è stata in grado di rilevare la malignità in tutti e 3 i casi in cui la mammografia convenzionale lo ha mancato. Essa può avere un ruolo nel rilevamento del carcinoma mammario. Tuttavia, è troppo presto per raccomandare l’imaging termografico come modalità di imaging standard per il carcinoma mammario. Sono necessari studi più ampi per valutare l’utilità della termografia nella diagnosi e /o nello screening del carcinoma mammario.

7) An automated method for the evaluation of breast cancer using infrared thermography. (2018)                                                                                                      La misurazione della temperatura tramite termografia a infrarossi è utile per rilevare i cambiamenti nella perfusione del sangue che possono verificarsi a causa di infiammazione, angiogenesi o altre cause patologiche. In questo lavoro, abbiamo analizzato 206 termogrammi di pazienti con sospetto carcinoma mammario, utilizzando un metodo di classificazione, in cui sono state calcolate le asimmetrie termiche, le aree più vascolarizzate di ciascun seno sono state estratte e confrontate; quindi queste due metriche sono state aggiunte per fornire un punteggio termico, indicativo di anomalie termiche. Il metodo di classificazione basato su questo punteggio termico ci ha permesso di ottenere la sensibilità del test del 100%, specificità del 68,68%; un valore predittivo positivo dell’11,42% e un valore predittivo negativo del 100%. Questi risultati evidenziano il potenziale della termografia come strumento aggiuntivo per la mammografia nello screening del cancro al seno.

8)  Breast Cancer Detection Using Infrared Thermal Imaging and a Deep Learning Model. (2018)                                                                                                I potenziali effetti collaterali dell’utilizzo della mammografia possono incoraggiare pazienti e medici a cercare altre tecniche diagnostiche. La recensione della letteratura ha esplorato per la prima volta l’imaging digitale a infrarossi, in base al quale un confronto termico di base tra un seno sano e un seno con cancro mostra sempre un aumento dell’attività termica nei tessuti precancerosi e nelle aree circostanti lo sviluppo del cancro al seno. Inoltre, attraverso la nostra ricerca, ci siamo resi conto che un Computer-Aided Diagnostic (CAD) intrapreso attraverso l’elaborazione di immagini a infrarossi non poteva essere realizzato senza un modello come il noto modello emisferico. Il nuovo contributo di questo articolo è la produzione di uno studio comparativo di diverse tecniche di rilevazione del carcinoma mammario che utilizzano potenti tecniche di visione computerizzata e modelli di apprendimento profondo.

9) Early diagnosis and detection of breast cancer. (2018)                                             Sulla base dei risultati ottenuti, la dinamica degli esami preventivi per particolari gruppi di donne che è diversa dagli esami standard di due anni, può essere definita con successo. Si può concludere che l’uso di un sistema informatico per la diagnosi del tumore nella mammografia basato su vari metodi di elaborazione delle immagini può aiutare i medici nel processo decisionale, mentre l’uso dell’imaging termico nella fase di pre-screening ridurrebbe in modo significativo l’elenco delle donne per lo screening di mammografie.

10) Role of image thermography in early breast cancer detection- past, present and future. (2019)                                                                                                             La termografia al seno a infrarossi, che è uno strumento di screening utilizzato per misurare la distribuzione della temperatura del tessuto mammario, è uno strumento aggiuntivo adatto alla mammografia. La termografia mammaria presenta numerosi vantaggi in quanto non invasiva, sicura e indolore. L’immagine termografica e l’uso di reti neurali artificiali hanno migliorato l’accuratezza della termografia nella diagnosi precoce dell’anomalia mammaria. Questo documento presenta un sondaggio basato sulle fasi principali dei sistemi di rilevazione assistita da computer: protocolli di acquisizione delle immagini, tecniche di segmentazione, metodi di estrazione e classificazione delle caratteristiche, utilizzati nel campo della termografia mammaria negli ultimi decenni. Il sondaggio dettagliato pone l’accento sul miglioramento dell’affidabilità della termografia mammaria. Ciò è diventato possibile con l’utilizzo di tecniche di apprendimento automatico per una corretta classificazione dei termogrammi mammari. La simulazione numerica può essere utilizzata come metodo di supporto per superare alti tassi di falsi positivi nella diagnosi termografica. Il documento presenta anche raccomandazioni future per utilizzare i recenti progressi dell’apprendimento automatico in tempo reale.

Outcome infermieristici: documentare e fare ricerca

Documentare correttamente in sanità è fondamentale per l’assistenza clinica multidisciplinare, la ricerca scientifica traslazionale e la gestione manageriale, le tre componenti base dell’efficienza di un ospedale moderno.Questo volume, che tratta la documentazione del processo di cura della persona malata, fornisce spunti di riflessione indispensabili per tutti coloro che operano in ambito oncologico ma anche in contesti diversi e, che, ogni giorno, si trovano nella condizione di compiere scelte e prendere decisioni sul percorso di cura della persona assistita.La ricerca condotta dagli Autori ha elaborato un metodo di documentazione innovativo a livello internazionale, ha analizzato e definito il processo ottimale di documentazione clinica in area infermieristica, offrendo così grande contributo allo sviluppo di strumenti accurati per garantire la sicurezza dei pazienti, migliorare la loro qualità di vita durante le terapie e produrre dati per la ricerca clinica, utili anche ai futuri pazienti in continuo miglioramento.A cura diGiorgio Magon, Direttore SITRA, IRCCS Istituto Europeo di Oncologia, Milano, DocenteUniversità degli studi di Milano e Università degli studi di Pavia.Alessandra Milani, Coordinatore area assistenziale omogenea, area medica e Ricerca IRCCS Istituto Europeo di Oncologia, Milano; project leader “Oncology Nursing Minimum Data Set in IEO”, Docente Università degli studi di Milano e Università degli studi di Pavia.

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Conclusioni

La breve ricerca in letteratura presentata ha dimostrato che:

  • 5 studi hanno evidenziato la possibilità di integrazione all’attività di screening precoce al fianco di mammografia ed ecografia (2008, 2009, 2013);
  • 1 ha esplicitato la mancanza di ulteriori studi, per cui non può essere un metodo di screening (2013);
  • 1 pur confrontando diversi studi afferma la variazione termica nelle lesioni precancerose tra un seno sano e uno malato (2018);
  • 1 ha dimostrando una maggior precisione diagnostica rispetto alla mammografia, ma non la considera singolarmente come gold standard (2016);
  • 1 dice che la termografia da sola non può sostituire la mammografia (2016);
  • 1 ha studiato i risultati di falsi positivi e individuato tecniche di superamento (2019).

A causa del contributo dello screening mammografico e dei miglioramenti nella terapia, il tasso di mortalità per carcinoma mammario è diminuito considerevolmente. Con lo sviluppo di sistemi moderni e di approccio strumentale mirato si sta giungendo a pareri univoci circa l’utilizzo sul campo. La globalità dell’approccio ha consentito di formulare proposte statisticamente apprezzabili e positive per lo sviluppo della tecnica termografica in un futuro prossimo: lo studio delle immagini termografiche, seppur non invasivo, potrebbe essere inserito nel programma di screening precoce affiancando la mammografia e l’esame ecografico, ma non può sostituirsi alle ultime due tecniche che vengono apprezzate come gold standard.

Bibliografia e sitografia:

Leggi anche:

Case Manager nella continuità assistenziale dei pazienti oncoematologici

 

Giovanni Trianni

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