Turni infermieristici ridotti e pareggio di bilancio
Gli effetti diretti sul lavoro sono estremamente positivi in tutte le sue caratteristiche. Lo studio ha dimostrato che il personale ha richiesto un numero minore di permessi e malattie, dimostrando maggiore soddisfazione lavorativa e produttività.
Purtroppo questi risultati potrebbero non essere sufficienti a vincere l’onere economico che risulta essere coperto solamente al 50% delle spese. Per far ruotare turni giornalieri da 6 ore la struttura ha dovuto assumere 15 unità infermieristiche in più per un ammontare di circa 600 mila euro.
Gestire una struttura sanitaria?
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Pur rivestendo un ruolo di primaria importanza tra gli organismi che forniscono servizi socio-assistenziali, le IPAB/ASP non sono state ancora inquadrate sotto un preciso regime giuridico. Per questo, il volume esamina la loro natura giuridica, soffermandosi su inquadramenti normativi e ricostruzioni giurisprudenziali, e si presenta come una interessante guida pratica per Dirigenti e Amministratori di IPAB, ASP, Fondazioni, RSA.La trattazione sistematica di tutti gli ambiti amministrativi, gestionali, contabili e fiscali che interessano questi organismi, conferisce all’opera la compiutezza di un manuale, utilizzabile anche da coloro che intendono preparare un concorso per lavorare in tali enti. Adelaide Biondaro, ha maturato un’esperienza di oltre dieci anni come Segretario-Direttore di strutture IPAB in provincia di Verona e Vicenza. Oggi ricopre il ruolo di Dirigente del Coordinamento Attività Amministrative Interdistrettuali presso l’Azienda ULSS 20 di Verona.Ladi De Cet, Avvocato, Funzionario presso il Servizio di vigilanza sul sistema socio-sanitario del Consiglio Regionale del Veneto e Docente al Master di II Livello in Economia e Management della Sanità.Virgilio Castellani, è stato Dirigente e Consulente presso aziende private e pubbliche, nazionali e internazionali, e aziende ospedaliere. Attualmente è Presidente del Consiglio di Amministrazione della Noveservizi di Treviso e Docente a contratto presso l’Università degli Studi di Padova.Egidio Di Rienzo, è stato Dirigente del Servizio di vigilanza sul sistema socio sanitario del Consiglio Regionale del Veneto.
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Difficilmente la maggior produttività del personale può essere quantificata economicamente ed inserita come sostegno al pareggio bilancio di una struttura. Un servizio infermieristico più efficiente ed efficace porta a risultati legati per lo più alla qualità del servizio, dalla soddisfazione del paziente fino alla sua mortalità ospedaliera. Alla lettura dei dati dello studio da parte di persone in malafede ed obnubilate dal dato economico questo può risultare anti-economico. Paradossalmente, visto come un fallimento.
“Alla fine del turno di lavoro ero esausta, appena arrivavo a casa mi gettavo sul divano. Ma adesso no: sono più attiva ed ho più energia da spendere nel lavoro e con la mia famiglia”, queste le parole dell’infermiera Lise-Lotte Pettersson al Guardian che si è occupato della vicenda.
Sempre al Guardian Daniel Bernmar, leader del consiglio comunale del partito di sinistra di Göteborg, ha negato che l’esperimento si sia concluso con un fallimento. “Resta ancora da vedere se i costi economici della riduzione dell’orario di lavoro superano i benefici. I costi del trial per l’economia pubblica erano in realtà la metà di quello che abbiamo pensato che sarebbe stato“. Bernmar ha inoltre rimarcato che il progetto si è appena concluso e che il rapporto costo-beneficio è ancora tutto da valutare.
I risultati dello studio svedese. Ma in Italia?
Sarà necessario aspettare ancora qualche mese per avere una valutazione scientifica, chiara ed oggettiva dei risultati del trial. Sappiamo che in molte strutture italiane esistono già versioni molto simili alla turnazione proposta da questo studio: saremo curiosi di sapere come il personale percepisce la propria vita lavorativa. Quindi chiedo e rimando a tutti voi, siete soddisfatti del vostro turno?
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