Via dall’ospedale! Nursind denuncia silenzio su dimissioni infermieri

Redazione 08/02/21
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Piuttosto perdere qualche centinaia di euro che continuare così...” sarà stato questo il pensiero che ha sfiorato molti infermieri che, a ridosso di qualche anno dalla pensione e dopo ben due ondate pandemiche, hanno deciso di dimettersi.

Discussione che nasce dalla denuncia di Donato Cosi, segretario territoriale NurSind Monza e Brianza, che dichiara “Il 2020 è stato un anno che non ci ha lasciato respiro, costantemente in trincea, senza ferie, senza riposi“. Piuttosto che tornare a rivivere quell’esperienza in un reparto Covid in molti hanno deciso di licenziarsiNon abbiamo numeri e percentuali, ma sono tanti i colleghi che, pur non avendo maturato i numeri per andare in pensione, o essendo ancora in forze per continuare l’attività, dopo la pandemia hanno deciso di ritirarsi“.

Non ci sono numeri è vero, ma ci sono i commenti e le esperienze di migliaia di infermieri che ogni giorno condividono la sofferenza che hanno vissuto e a volte la decisione di dimettersi, andare in pensione. Per i più sfortunati, lontani da questo traguardo, l’unica opzione è cambiare lavoro pur di tornare alla propria serenità: “Tantissimi sono coloro che soffrono di insonnia, ansia, depressione. C’è un diffuso senso di svuotamento, generato da quanto vissuto in prima linea. E aumentano anche i casi di irritabilità, generata da una stanchezza fisica e mentale mai recuperata“.


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Le azioni di sostegno psicologico per gli operatori coinvolti nell’emergenza Covid non sono per nulla efficaci, assomigliando per lo più, a operazioni di mero adempimento burocratico che ad attività di sostegno del proprio personale: mancanza di privacy, nessun monitoraggio, distress cronico all’interno dei reparti.

La pandemia Covid è talmente pervasiva nella vita degli infermieri che il Nursind ha regalato un saturimetro a tutti i suoi iscritti. Ricorda Dosi: “All’inizio dell’anno è nostra consuetudine omaggiare i nostri iscritti con un gadget, certi che il NurSind si prende cura di chi si prende cura. Dodici mesi dopo l’inizio della pandemia, abbiamo voluto dotare i nostri iscritti, e quindi anche le loro famiglie, di quel saturimetro, strumento essenziale per la lotta contro il Covid“.

In Italia sono morti decine di infermieri e qualcuno si è persino tolto la vita a causa dell’enorme stress, ma di reale sostegno nulla di significativo ancora. Ora che l’emergenza sta affievolendosi, il rischio è che i riflettori sugli infermieri vengano definitivamente spenti e con essi, quella poca attenzione meritata.

Ovviamente fino alla prossima pandemia: allora saremo di nuovo costretti ad essere gli eroi che risolleveranno, ancora una volta, il destino di questo paese ingrato.

Professione infermiere: alle soglie del XXI secolo

La maggior parte dei libri di storia infermieristica si ferma alla prima metà del ventesimo secolo, trascurando di fatto situazioni, avvenimenti ed episodi accaduti in tempi a noi più vicini; si tratta di una lacuna da colmare perché proprio nel passaggio al nuovo millennio la professione infermieristica italiana ha vissuto una fase cruciale della sua evoluzione, documentata da un’intensa produzione normativa.  Infatti, l’evoluzione storica dell’infermieristica in Italia ha subìto un’improvvisa e importante accelerazione a partire dagli anni 90: il passaggio dell’istruzione all’università, l’approvazione del profilo professionale e l’abolizione del mansionario sono soltanto alcuni dei processi e degli avvenimenti che hanno rapidamente cambiato il volto della professione. Ma come si è arrivati a tali risultati? Gli autori sono convinti che per capire la storia non basta interpretare leggi e ordinamenti e per questa ragione hanno voluto esplorare le esperienze di coloro che hanno avuto un ruolo significativo per lo sviluppo della professione infermieristica nel periodo esaminato: rappresentanti di organismi istituzionali e di associazioni, formatori, studiosi di storia della professione, infermieri manager. Il filo conduttore del libro è lo sviluppo del processo di professionalizzazione dell’infermiere. Alcune domande importanti sono gli stessi autori a sollevarle nelle conclusioni. Tra queste, spicca il problema dell’autonomia professionale: essa è sancita sul terreno giuridico dalle norme emanate nel periodo considerato, ma in che misura e in quali forme si realizza nei luoghi di lavoro, nella pratica dei professionisti? E, inoltre, come si riflettono i cambiamenti, di cui gli infermieri sono stati protagonisti, sul sistema sanitario del Paese? Il libro testimonia che la professione è cambiata ed è cresciuta, ma che c’è ancora molto lavoro da fare. Coltivare questa crescita è una responsabilità delle nuove generazioni. Le voci del libro: Odilia D’Avella, Emma Carli, Annalisa Silvestro, Gennaro Roc- co, Stefania Gastaldi, Maria Grazia De Marinis, Paola Binetti, Rosaria Alvaro, Luisa Saiani, Paolo Chiari, Edoardo Manzoni, Paolo Carlo Motta, Duilio Fiorenzo Manara, Barbara Man- giacavalli, Cleopatra Ferri, Daniele Rodriguez, Giannantonio Barbieri, Patrizia Taddia, Teresa Petrangolini, Maria Santina Bonardi, Elio Drigo, Maria Gabriella De Togni, Carla Collicelli, Mario Schiavon, Roberta Mazzoni, Grazia Monti, Maristella Mencucci, Maria Piro, Antonella Santullo. Gli Autori Caterina Galletti, infermiere e pedagogista, corso di laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma.Loredana Gamberoni, infermiere, coordinatore del corso di laurea specialistica/ magistrale dal 2004 al 2012 presso l’Università di Ferrara, sociologo dirigente della formazione aziendale dell’Aou di Ferrara fino al 2010. Attualmente professore a contratto di Sociologia delle reti di comunità all’Università di Ferrara.Giuseppe Marmo, infermiere, coordinatore didattico del corso di laurea specialistica/ magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede formativa Ospedale Cottolengo di Torino fino al 2016.Emma Martellotti, giornalista, capo Ufficio stampa e comunicazione della Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi dal 1992 al 2014.

Caterina Galletti, Loredana Gamberoni, Giuseppe Marmo, Emma Martellotti | 2017 Maggioli Editore

32.00 €  30.40 €

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