È tornato di moda l’infermiere necroforo…?

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Tra infermieri assaggiatori, infermieri segretari, infermieri impiegati in camera mortuaria, infermieri traslocatori, infermieri muratoriinfermieri di parrocchia volontari e infermieri che rischiano di vedersi addebitato il costo degli ammanchi di biancheria (perché forse sprecano troppe lenzuola durante il giro letti che non gli compete), a certificare le “specializzazioni” e le “competenze avanzate” destinate a risollevare l’attrattività dell’infermieristica italiana è tornato di moda l’infermiere necroforo.


Avete capito bene: dopo il caso in Abruzzo di qualche tempo fa (VEDI articolo Chieti, mancano i necrofori: gli infermieri devono trasportare le salme!), un’altra direzione aziendale (quella di Oliveto Citra, Salerno) ha pensato che i professionisti intellettuali infermieri possano essere impiegati per trasportare i morti.


La denuncia del sindacato Nursind di Salerno: «La decisione del direttore dell’ospedale, Gerardo Liguori, che prevede il trasporto delle salme con barella da infermieri e operatori socio sanitari durante le ore diurne e da infermieri di reparti e operatori socio sanitari del Pronto soccorso durante le ore notturne, solleva serie preoccupazioni in merito alla dignità del momento del lutto e alla corretta gestione della situazione».


La nota, firmata da Biagio Tomasco (segretario generale) e Giovanni Aspromonte (coordinatore per l’Asl Salerno), sottolinea come «il trasporto delle salme debba essere effettuato da personale specializzato, come i tecnici necrofori, in modo da garantire un trattamento rispettoso e adeguato durante l’intero percorso, preservando la sensibilità delle famiglie coinvolte.


La professione infermieristica, come sottolineato dalla legge italiana, ha il compito di fornire assistenza ai pazienti in vita, con un focus sulla prevenzione, cura, palliazione e riabilitazione. La richiesta di coinvolgere il personale infermieristico nel trasporto delle salme va contro il mandato prioritario degli infermieri, il cui ruolo è di natura tecnica, relazionale ed educativa nei confronti dei pazienti vivi.


Il Nursind Salerno ribadisce con forza che declassare l’infermiere da professionista intellettuale a mero esecutore è inaccettabile e rappresenta un danno alla professionalità. La violazione di questo principio potrebbe comportare conseguenze legali».

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Alessio Biondino

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