Evidence Based Nursing: come vengono raccolti i dati delle EBN?

Redazione 27/07/22
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L’assistenza infermieristica si basa, e si dovrebbe basare, su prove di efficacia (Evidence Based Nursing) che richiedono una continua e costante ricerca, raccolta e organizzazione di informazioni da database clinici, riviste e letteratura in genere.

Ma come vengono raccolti i dati con cui attuare le EBN? In questo articolo spiegheremo come effettuare la ricerca di dati utili all’implementazione dell’assistenza basate sull’evidenze.

La ricerca e l’attuazione dell’EBN

Una buona ricerca di informazioni si può ottenere soltanto con un approccio strutturato che permette di avere i risultati desiderati. I passi di un approccio strutturale per ottenere valide EBN sono:

1) Formulare il quesito

Persone più sagge di noi amano affermare che senza ottime domande non si avranno buone risposte. Tutti i modelli di problem solving e di ricerca e organizzazione delle informazioni si basano e concordano sull’importanza critica della corretta formulazione del quesito, in modo da ottenere con molta più probabilità la risposta informativa cercata.

2) Termini della ricerca

Quando è stato posto il corretto quesito è necessario, al fine di comprendere nella ricerca quante più informazioni pertinenti possibili, ampliarlo ricorrendo a sinonimi e parole correlate.

I database clinici offrono sempre un campo di ricerca dove poter recuperare le informazioni che si richiedono. Ma, insita nella natura di ogni ricerca tramite termini, vi sarà sempre una serie di pertinenze non richieste e non utili alla ricerca, quindi è bene tenerlo in conto.

Infine è bene tradurre e utilizzare i termini di ricerca nella stessa lingua madre del database (generalmente l’inglese).

3) Sensibilità, specificità e qualità degli elementi di prova

  • Sensibilità della ricerca, si comincia estraendo quanti più riferimenti bibliografici possibili;
  • Specificità della ricerca, quindi si procede definendo il campo in base alle necessità;
  • Qualità degli elementi, una volta raccolti tutta una serie di elementi validi, si ricercherà all’interno della serie tutti quei riferimenti bibliografici che possiedono la qualità minima richiesta dalla ricerca.

4) Procurare i dati

Quando tutta la serie di riferimenti bibliografici (come gli abstract) è stata raccolta, il compito sarà quello di procurarsi i testi completi, gli articoli, le riviste o i contenuti digitali necessari.

Le possibilità di reperimento sono molteplici. Si può ricorrere a prestiti interbibliotecari, all’uso delle biblioteca aziendali, o dei portali di aggiornamenti messi a disposizione dalle strutture o, in caso fossero previsti dei fondi, l’acquisto mirato dei contenuti.

5) Conservazione dei dati

In quei gruppi professionali in cui per vari motivi, si procede a continui sforzi di ricerca, può essere utile al fine di “conservare” l’energia spesa nelle precedenti ricerche, di procedere a memorizzare le ricerche effettuate, i precedenti termini e risultati bibliografici.

Spesso le ricerche contengono termini pertinenti che anche se non sono utili in un primo momento potrebbero esserlo in futuro, in una nuova ricerca.

Per questo motivo l’utilizzo di software di gestione di reperimento dovrebbero essere scelti anche in base a quest’ultima funzione. Solleverebbe il gruppo o il singolo, dall’onere di una seconda ricerca completamente da zero.

Uso dei dati per implementare le EBN

Attraverso questi dati i singoli infermieri, o i gruppi di lavoro, riusciranno a far emergenze le evidenze necessarie a rispondere ai quesiti che ci si è posti.

E, a differenza del passato in cui, ad esempio, l’infermiere che si poneva un problema clinico (esempio la giusta frequenza delle medicazioni dei cvp) poteva basarsi quasi esclusivamente sulla propria formazione ricevuta o addirittura solo sull’esperienza (sempre più obsolescente), l’infermiere oggi potrà per chiarire il suo problema grazie alla raccolta dati e la selezione della migliore letteratura e decidere così, se ciò che ha trovato possa fare al caso della situazione clinica che ha di fronte, mettendo in pratica l’intervento e valutandolo nel tempo.

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Articolo basato su un paragrafo del volume L’infermiere – Manuale teorico-pratico di infermieristica di Cristina Fabbri – Marilena Montalti , 2015, Maggioli Editore. Clicca qui per maggiori informazioni.

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