I media: “Infermiere violenta 7 anziane in casa di riposo”. Ma è un OSS!

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Ci risiamo: i media, si spera inconsapevolmente, seguitano a gettare fango sull’infermieristica italiana. E poco importa se la già scarsa attrattività della professione stia toccando livelli preoccupanti; poco importa se nessuno vuole più studiare da infermiere e se l’esodo di chi fugge dalla categoria si faccia sempre più imponente: l’importante, per chi fa informazione, sembra sempre e comunque produrre “titoloni” accattivanti dove ogni sanitario non medico, che diventa protagonista in negativo di qualsivoglia caso di cronaca, si trasforma magicamente in un infermiere.


Ed ecco perciò che, non bastando le descrizioni dei professionisti come di “inservienti” (VEDI), non bastando le infermiere ubriache (che infermiere non sono) di Udine, l’infermiera (in realtà un’ostetrica) ladra di contanti di Treviso, il collega potenziale assassino (in verità un OSS) di Pavia e l’infermiera ladra di bancomat (una OSS) di Prato, ecco che è arrivato un bell’infermiere stupratore di anziane. Che in verità, manco a dirlo, è un operatore socio sanitario.


La nuova opera d’arte è stata realizzata da Il Messaggero: “Orrore in una casa di riposo a San Donà, infermiere (54 anni) violenta 7 anziane: «è una malattia, curatemi»”. È questo il nuovo titolone, chissà quanto preoccupante per i cittadini, apparso qualche giorno fa sulla testata. E nonostante chi ha scritto il pezzo abbia poi spiegato che si tratta di indubbiamente un OSS, per giunta recidivo nel tempo, per chi ha scelto il titolo forse suonava meglio “Infermiere” e così è stato deciso; certo, non si sa bene perché (o forse sì…?), di una pressoché totale impunità quando si insulta la categoria in oggetto.


Comunque, scendendo nei dettagli della notizia: l’OSS 54enne, residente a Catania, fu ripreso in video mentre abusava sessualmente di ben 7 pazienti, ospiti di una residenza per anziani. Furono ben tredici gli episodi contestati, dal 16 novembre al 25 novembre 2022, giorno del suo arresto. Da quanto si apprende, l’uomo si approfittava delle utenti mentre dormivano, «abusando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica delle pazienti ospiti della casa di riposo», come spiegato nel capo d’imputazione dal sostituto procuratore Andrea Petroni.

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Marilena Montalti, Cristina Fabbri | Maggioli Editore 2020

Alessio Biondino