Neo-OSS con la corona d’alloro? La disinformazione è (di nuovo) servita

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Forse mai come ora, con alle spalle (si spera) l’incubo Coronavirus ed alle porte di un rinnovo contrattuale che non farà fare di certo i salti di gioia, si è parlato di valorizzazione degli infermieri.

Gli infermieri e la scarsa valorizzazione

Già, perché tra demansionamento, stipendi ridicoli, descrizioni strampalate dei media, fiction imbarazzanti, irritanti pacche sulle spalle e vecchi stereotipi assai duri a morire, la figura dell’infermiere qui in Italia stenta a decollare e a farsi conoscere per ciò che in realtà è (o dovrebbe essere).

Quanti cittadini, infatti, sanno che l’infermieristica è una professione, con tanto di laurea (non “laurea breve”, “minilaurea” o “diploma”) e iscrizione ad un Albo? Quanti sono a conoscenza delle responsabilità reali dell’infermiere e delle altre figure non mediche che compongono la nostra sanità? Non molti, purtroppo. Almeno è questo ciò che si evince in corsia, in TV, sui social e soprattutto sui giornali.

Un corso da OSS con una foto particolare

Se poi anche chi forma il personale di supporto (gli operatori socio sanitari) si mette a confondere gratuitamente i cittadini… Beh, siamo davvero alla frutta. Già, perché ci hanno segnalato un annuncio sponsorizzato su Facebook in cui un’azienda (di cui non facciamo il nome) promuove i propri corsi di formazione da OSS con una foto particolare e che lascia decisamente perplessi.

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Come vedete, i neo-OSS sono infatti rappresentati con una bella corona d’alloro (simbolo di sapienza e virtù) che gli cinge il capo, come solitamente accade per chi festeggia il conseguimento di una laurea.

L’azienda, commentando uno dei propri post, ha spiegato che “La corona d’alloro deriva dalla corona trionfale di origine Romana e cinge il capo degli studenti che hanno vittoriosamente raggiunto il loro traguardo per festeggiarlo, indistintamente dal titolo, che viene invece indicato dal colore dei nastri utilizzati a seconda dei casi”.

Meglio mettere i puntini sulle “i”

Eppure, nonostante questa illuminante “spiegazione”, non si può non rimanere perplessi e confusi di fronte al post e alla scelta di quella immagine. Perché se solo i laureati, ad oggi, sono soliti festeggiare con la “coroncina” incriminata, un motivo (piuttosto semplice) ci sarà.

In latino, infatti, la corona di alloro era detta laurus o laurĕa, che significava anche pianta di lauro e, per estensione, la vittoria. Ed è proprio dal termine laurĕa che deriva il significato moderno di “laurea” (titolo di studio). Per questo il “laureato” (in latino laurĕātus) è colui che porta la corona di alloro. 

Per carità, per molti lettori tutto ciò rappresenterà (forse) una sottigliezza o qualcosa di assai poco rilevante, ma… A nostro avviso, a forza di continue sottigliezze, i cittadini subiscono quotidianamente un bombardamento di informazioni fasulle che non li aiuta affatto a capire come funzionano i nostri ospedali e a distinguere gli operatori, i professionisti (laureati) e le altre figure che ci lavorano.

Un’anarchia (dis)informativa in cui, ogni tanto, è meglio mettere qualche puntino sulle “i”.

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Alessio Biondino

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