Vaccino Covid-19 efficace al 95%: siamo vicini alla sconfitta del virus?

Dario Tobruk 19/11/20
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Mercoledì 18 novembre 2020 l’azienda farmaceutica Pfizer (USA) in comunione con la BioNTech (Germania) nella produzione del vaccino BNT162b2, presenta dati incoraggianti: secondo il loro studio il loro vaccino ha un’efficacia vicino al 95%. Siamo davvero prossimi alla sconfitta del Coronavirus? La normalità potrebbe essere raggiunta a partire dal dicembre del 2021 secondo Ugur Sahin, co-fondatore di BioNTech.

Vaccino Covid-19 efficace al 95%: prossimi alla sconfitta del virus?

I risultati preliminari della fase 3, dello studio sulla sicurezza ed efficacia del vaccino BNT162b2 contro il Sars-Cov-2, stabiliscono su un campione eterogeneo di 43.000 partecipanti di diversa età, sesso e razza, un livello di efficacia quasi del 95%.

I dati, non ancora presentati agli enti di certificazione statunitensi ed europei, confermano che il vaccino sia ben tollerato e che attualmente non sono stati riscontrati effetti avversi gravi. Stanchezza e cefalea per il 2% e il 4% circa, alcuni casi di dolenzia nel punto di somministrazione. Stando a queste premesse la situazione potrebbe volgere alla risoluzione della pandemia nel giro di qualche anno al massimo quindi.

Le informazioni sul vaccino Covid-19

  • il vaccino presenta il suo effetto di protezione a partire da 28 giorni dalla prima dose;
  • le aziende farmaceutiche dichiarano di avere dati sufficienti per presentare agli enti di certificazione i criteri per iniziare la somministrazione di massa in situazione di emergenza;
  • verranno prodotte 50 milioni di dosi fino a fine 2020 e 1,3 miliardi in tutto il 2021;
  • Pfizer dichiara di poter disporre dei mezzi e della logistica sufficiente per assicurare la catena del freddo a -80° e distribuire il vaccino in tutto il mondo;
  • 41.135 candidati su 43661 hanno ricevuto la seconda dose il 13 novembre, questa popolazione verrà osservata per due anni.
  • Il vaccino si basa su l’uso avveniristico di una sequenza di RNA messaggero (mRNA) che induce le cellule a produrre molecole che inducono il sistema immunitario a produrre anticorpi che reagiscono al coronavirus.

Siamo grati che il primo studio globale a raggiungere il punteggio dell’analisi di efficacia finale indichi che un alto tasso di protezione contro COVID-19 possa essere raggiunto molto rapidamente dopo la prima dose di 30 µg, sottolineando il potere di BNT162 nel fornire una protezione precoce“, ha affermato Ugur Sahin, CEO e co-fondatore di BioNTech. “Questi risultati evidenziano il potenziale dell’mRNA come nuova classe di farmaci. Il nostro obiettivo fin dall’inizio è stato quello di progettare e sviluppare un vaccino che generasse una protezione rapida e potente contro il COVID-19, con un profilo di tollerabilità benigno a tutte le età. Riteniamo di aver raggiunto questo obiettivo con il nostro candidato vaccino BNT162b2 in tutti i gruppi di età studiati finora e non vediamo l’ora di condividere ulteriori dettagli con le autorità di regolamentazione. Voglio ringraziare tutte le donne e gli uomini devoti che hanno contribuito a questo risultato storicamente senza precedenti. Continueremo a lavorare con i nostri partner e governi in tutto il mondo per prepararci alla distribuzione globale nel 2020 e oltre“.

E gli altri vaccini?

In attesa di ulteriori sorprese sulla “corsa al vaccino”, si aspettano ancora aggiornamenti da Moderna, Oxford-AstraZeneca e dai laboratori russi con il Sputnik V tra i più famosi. Unione Europea e Stati Uniti hanno già preso accordi con l’AstraZeneca per centinaia di milioni di dosi per i propri cittadini ma solo se l’azienda riuscirà a dimostrare la sicurezza e l’efficacia minima per poterlo somministrare.

A prescindere da quale azienda verrà per prima distribuito un vaccino Covid-19 efficace, quello che abbiamo appreso da questi 9 mesi è che lo sforzo sovraumano per produrlo ha accelerato la ricerca scientifica e i benefici che ne deriveranno.

Rimane ancora un’incognita: verrà accettato dai cittadini? Il vaccino sarà obbligatorio? E per chi? Il più grande rischio è che l’infodemia, le bufale e le fake news sui vaccini contrasteranno la piena titolazione della popolazione. L’infermiere che ruolo avrà nell’educazione sanitaria? Sarà l’unico fidato debunker contro le falsità o cederà di fronte ai negazionisti? Al prossimo anno per una risposta!

Autore: Dario Tobruk (FacebookTwitter)

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Foto di fernando zhiminaicela da Pixabay

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