Le arterie coronarie costituiscono il sistema vascolare deputato all’apporto di ossigeno e nutrienti al miocardio. Ma, esattamente, quante sono le arterie coronarie e qual è la loro configurazione anatomica?
Conoscere il nome delle arterie, le pareti cardiache che queste irrorano e i diversi modelli di dominanza coronarica è fondamentale per medici e infermieri che operano in contesti critici di emergenza cardiaca, dove la comprensione della fisiopatologia coronarica sono all’ordine del giorno.
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ECG facile: dalle basi all’essenziale
ECG facile
Quando un infermiere entra in un nuovo contesto lavorativo, viene investito da un’onda di gigantesche proporzioni di protocolli, nozioni, dinamiche, relazioni e migliaia di cose da sapere. Fortunatamente, però, la saggezza professionale insegna che le cose hanno, alla fine, sempre la stessa dinamica: prima è tutto difficile, poi diventa normale, e prima o poi le cose si faranno semplici. È un ciclo che si ripete. Quale che sia il reparto o il servizio, prima si affronterà la montagna e prima si potrà godere della vista incantevole dei picchi a fianco delle nuvole, e scendere a valle soddisfatti del cammino, pronti per la prossima sfida. L’interpretazione dell’elettrocardiogramma è una di queste sfide. Lo scopo di questo breve manuale è guidare il sanitario, per quanto sia possibile, verso il pendio più semplice da scalare, aiutandolo passo dopo passo ad acquisire gli strumenti per non cedere mai di fronte alle avversità. A differenza dei numerosi manuali di autoapprendimento all’interpretazione dell’ECG disponibili nelle librerie e sul mercato, questo testo non è stato pensato per medici, ma è scritto e pensato per il personale sanitario come l’infermiere o, se volete, il tecnico sanitario perfusionista o di radiologia, che ogni giorno si confrontano con questo meraviglioso strumento di indagine. Il manuale tra le vostre mani ha il solo scopo di farvi sviluppare un unico superpotere: saper discriminare un tracciato normale da uno patologico, sapere quando dovrete segnalarlo al medico, e possibilmente salvare la vita del paziente. Scusate se è poco! Dario Tobruk Infermiere di area critica, ha lavorato in Cardiologia e UTIC e si è specializzato in ambito cardiologico. Da sempre persegue l’obiettivo di occuparsi di informazione, divulgazione e comunicazione medico-scientifica. In collaborazione con la casa editrice Maggioli, ha fondato dimensioneinfermiere. it, che tuttora dirige.
Dario Tobruk | Maggioli Editore 2021
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Quali sono le tre arterie coronarie del cuore?
Il cuore è un organo estremamente interessante e, in quanto primo responsabile della circolazione sanguigna, persino essenziale per la vita dell’organismo.
Ma come ogni organo, anche il cuore ha bisogno di essere irrorato da arterie e vene, in modo che il tessuto miocardico sia in grado di scambiare ossigeno e nutrienti e rilasciare anidride carbonica e scarti metabolici. Da ciò ne deriva lìintera funzionalità di pompa cardiaca.
Le arterie che irrorano il cuore si chiamano “coronarie“. Sono chiamate arterie coronarie, in quanto circondano il cuore come una corona sul capo di una regina.
La loro funzione è quella di irrorare tutte le pareti cardiache, per cui ogni minima occlusione aterosclerotica è causa di sofferenza tissutale, più o meno estesa, del muscolo cardiaco, ed è spesso riscontrabile attraverso l’elettrocardiogramma con particolari segni predittivi di alterazioni funzionali.

Arteria coronaria destra
L’arteria coronaria destra (CD o CDX) nasce dal seno aortico destro dell’aorta ascendente. Immediatamente curva a destra tra l’auricola destra e il tronco polmonare per imboccare direttamente il solco coronario.
Dalla coronaria destra si diramano verso l’alto i rami atriali che garantiscono il flusso ematico anche agli atri e al nodo seno atriale (ramo nodale), importante tratto di parete in cui
La CD, dopo un breve tratto sulla faccia sterno-costale del cuore, si estende in basso nell’arteria infundibolare che irrora il cono polmonare, la parete del tratto che collega l’efflusso del ventricolo destro all’arteria polmonare.
In prossimità del margine destro o margine acuto del cuore la coronaria destra si ramifica ulteriormente in un’arteria chiamata marginale destra o ramo marginale acuto (MA).
Dopo aver percorso e circondato tutto il margine destro o acuto raggiunge la crux cordis e si divide verso il basso nell’interventricolare posteriore (IVP) che si inserisce nel solco interventricolare posteriore giù fino all’apice ma senza raggiungerlo del tutto e alla sua destra con un’altra diramazione chiamata ramo postero-laterale.
Arteria coronaria sinistra
L’arteria coronaria sinistra (CS o CSX) nasce dal seno aortico sinistro (o seno sinistro di Valsalva) dell’aorta ascendente.
Si proietta immediatamente verso sinistra e verso il basso per uno, massimo due centimetri formando il tronco comune e dividendosi ancora in due o tre arterie, a seconda delle anatomie individuali:
- arteria interventricolare anteriore o discendente anteriore (IVA);
- ramo circonflesso (CX);
- opzionale: ramo intermedio (RI).
La prima diramazione del tronco comune (TC), l’arteria interventricolare anteriore (IVA), decorre lungo il solco interventricolare anteriore che divide in superficie i due ventricoli: una fenditura sulla faccia cardiaca, parallela al setto interventricolare, la cui parete è irrorata dall’interventricolare anteriore.
Distalmente, raggiunge l’incisura cardiaca dell’apice del cuore (punto in cui i due solchi interventricolari si raggiungono) sul piano del margine acuto, scavalcandola.
Qui è in anastomosi con la sua controlaterale, ovvero l’arteria interventricolare posteriore (IVP). L’IVA si ramifica nel suo decorrere verso l’apice, in una serie di arteriole secondarie:
- Rami diagonali: irrorano la faccia sternocostale dei ventricoli, uno di essi può spingersi a sinistra fino a raggiungere l’arteria infundibolare della coronaria destra e con essa collaborare per irrorare il cono polmonare.
- Rami settali: piccole diramazioni dell’IVA che perforano perpendicolarmente la parete, raggiungendo il muscolo del setto interventricolare e il tessuto di conduzione in esso contenuto.
Talvolta, il tronco comune non si dirama in due arterie bensì in tre. La terza arteria, tra l’IVA e la circonflessa, è chiamata ramo intermedio (RI). Quando presente, sovente prende il posto di un ramo diagonale importante emesso dall’IVA.
Ramo circonflesso
Il ramo circonflesso (CX) decorre sul solco coronarico e circonda il margine ottuso del cuore. Proseguendo verso il margine sinistro, la CX emette il ramo marginale ottuso (MO), quindi prosegue ancora per poco verso la parete posteriore.
Questo perché la maggior parte delle volte la coronaria destra con le sue diramazioni, ha già raggiunto quella porzione di parete cardiaca e non è più necessario per il ramo circonflesso proseguire oltre, concludendosi in anastomosi con la postero-laterale della CD. A meno che, la dominanza coronarica non sia diversa.
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Dominanza coronarica destra e sinistra
Il cuore di ogni persona può mostrare diversi modelli di dominanza coronarica, quando con questo termine intendiamo quale delle due arterie coronariche dà origine all’arteria interventricolare posteriore (PDA), l’arteria che nutre la parete posteriore del ventricolo sinistro.
Nella maggior parte delle persone, il modello circolatorio è di una coronaria destra dominante sulla sinistra: questo modello anatomico viene definito dominanza coronarica destra.
Ma non è l’unica opzione possibile. Quando la parete posteriore è occupata principalmente dall’arteria coronaria sinistra si parla di dominanza sinistra: in questo caso è il ramo circonflesso (CFX) a raggiungere la crux cordis, un punto anatomico sulla parete inferiore del cuore dove si incontrano il solco atrioventricolare e il solco interventricolare posteriore, per proseguire con l’interventricolare posteriore sinistra (in questo caso chiamata appunto IVP sinistra per distinguerla da quella destra).
Esiste anche un terzo caso, la co-dominanza, in cui entrambi i sistemi contribuiscono alla perfusione della parete inferiore, con arteria interventricolare posteriore emessa dalla coronaria destra e rami posterolaterali dalla circonflessa (coronaria sinistra).
In questo caso le anatomie possono essere molto più varie e se scoperte vengono di solito valutate dal cardiologo emodinamista.
Per aiutare la memorizzazione e la comprensione del circuito arterioso coronarico, segue uno schema generale e stilizzato delle principali diramazioni delle arterie coronarie e dei loro rami secondari, con entrambi i modelli di dominanza coronarica destra e sinistra.

Legenda di lettura dello schema:
- Arteria coronaria destra: R.NSA – ramo del nodo seno atriale; MA – Marginale Acuto; R.PL – ramo posterolaterale; IVP interventricolare posteriore (se dominanza destra).
- Arteria coronaria sinistra: IVA – interventricolare anteriore; CFX – circonflessa; MO – marginale ottuso; IVP sx – interventricolare posteriore sinistra (se dominanza sinistra).
Autore: Dario Tobruk (seguimi anche su Linkedin – Facebook – Instagram – Threads)
Fonti:
- Tobruk D. (2021). Ecg Facile: dalle basi all’essenziale. Maggioli Editore.
- Martini, F. H., Timmons, M. J., McKinley, M. P., & Tallitsch, R. B. (2012). Anatomia umana (5ª ed.). Edises.
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