Urocondom: procedura di posizionamento e gestione del dispositivo

Dario Tobruk 18/02/21
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L’urocondom è un dispositivo per controllare l’incontinenza urinaria maschile che, a differenza del cateterismo vescicale, risulta meno invasivo e se ben gestito, di più semplice applicazione, con minori traumatismi e complicazioni come le infezioni delle vie urinarie.

In sostanza, l’urocondom, è simile ad un profilattico aperto alla punta su cui si collega, attraverso un tubo di raccordo, una sacca di raccolta delle urine.

Urocondom: procedura di posizionamento e gestione del dispositivo

Se l’applicazione dell’urocondom è molto semplice e quasi priva di rischi, la sua gestione, invece, può essere molto più complessa e colma di imprevisti.

Materiale occorrente

  • guanti
  • kit dell’urocondom: dispositivo e nastro biadesivo;
  • traversino monouso;
  • eventuale necessario per tricotomia;
  • eventuale necessario per igiene perineale;

Preparazione del paziente

  • La prima cosa da fare è identificare il paziente e assicurare la privacy.
  • Quindi informare il paziente sulla procedura e sui motivi per cui si sta applicando un urocondom alla sua persona, questo favorisce la compliance del paziente alla procedura stessa.
    • Uno dei più importanti motivi è il fatto che si voglia evitare il cateterismo vescicale, spesso causa di infezioni delle vie urinarie: di solito il paziente sarà ben contento di tentarne l’uso quando non è strettamente necessario cateterizzare.
  • Posizionare il paziente in posizione supina e spogliare la zona genitale e pubica.
  • Valutare il livello di incontinenza urinaria e le condizioni della mucosa del pene, se vi sono le condizioni per un’eccessiva macerazione dei tessuti bisogna prevedere più cambi del dispositivo e/o valutazione al giorno.

Posizionamento dell’urocondom

  • Preparare il materiale: disporre il dispositivo a guaina (condom) e il nastro biadesivo alla portata dell’operatore;
  • eseguire l’igiene delle mani e indossare i guanti;
  • se necessario eseguire igiene perineale e tricotomia della base del pene (per far aderire il nastro biadesivo) del paziente, quindi asciugare con cura i genitali per evitare macerazioni del glande;
  • posizionare il biadesivo sulla base del pene, senza che questa stringa eccessivamente e che il prepuzio si abbassi per evitare la formazione di parafimosi;
  • appoggiare la guaina arrotolata sulla punta del pene, può risultare utile agganciare delicatamente con le dita la sommità del glande;
  • srotolare la guaina fino alla base del pene dove si trova la striscia adesiva, applicare una pressione circolare per far aderire le due superfici;
  • collegare il profilattico al tubo di raccordo e alla sacca di raccolta urine;
  • verificare alla prima urina la tenuta del sistema e che non ci siano perdite;

Gestione dell’urocondom

  • Il dispositivo deve essere sostituito almeno una volta al giorno, più volte se necessario;
  • deve essere eseguita igiene perineale e genitale al bisogno e valutate le condizioni della mucosa del pene e del glande:
    • se presente macerazione o altri segni si può procedere prevedendo una pausa tra un’applicazione e l’altra per ridurre l’insulto sulle mucose,
    • se anche questa accortezza non fosse sufficiente è mandatorio sospendere l’uso.

Autore: Dario Tobruk (Profilo Linkedin)

Fonte:

  • L’infermiere – Manuale teorico-pratico per i concorsi e la formazione professionale – Marilena Montalti e Cristina Fabbri – Maggioli Editore – Maggio 2020 (X Edizione).

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Il manuale, giunto alla X edizione, costituisce un completo e indispensabile strumento di preparazione sia ai concorsi pubblici sia all’esercizio della professione di infermiere. Con un taglio teorico-pratico affronta in modo ampio ed esaustivo tutte le problematiche presenti. La prima parte concettuale ricostruisce l’organizzazione del mercato sanitario e affronta gli elementi tipici del processo di professionalizzazione dell’infermiere, a seguito delle novità della Legge Lorenzin n. 3/2018. La stessa parte evidenzia gli aspetti innovativi della professione avendo cura di offrire al lettore un’ampia panoramica sulle teorie del Nursing e l’utilizzo dei nuovi strumenti operativi. Al termine di ogni capitolo, test di verifica e risposte commentate permettono di verificare il grado di preparazione raggiunto e di allenarsi in vista delle prove concorsuali. La seconda parte applicativa prevede l’adozione di casi clinici quale strumento di attuazione della teoria alle procedure tipiche dell’assistenza infermieristica di base, specialistica e pre e post procedure diagnostiche, presentandosi come un validissimo supporto tecnico e metodologico all’esercizio della professione. Il manuale risulta essere uno strumento prezioso sia per lo studente sia per chi già opera nelle strutture sanitarie, in quanto offre al lettore la possibilità di valutare passo a passo le conoscenze acquisite attraverso la risoluzione dei test di verifica presenti alla fine di ogni capitolo e l’analisi motivata delle risposte. Nella sezione online su www.maggiolieditore.it, accessibile seguendo le istruzioni riportate in fondo al volume, saranno disponibili eventuali aggiornamenti normativi.   Cristina FabbriLaurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche. Laureata in Sociologia, Professore a contratto di Infermieristica, Università degli Studi di Bologna, corso di Laurea in Infermieristica-Cesena. Dirigente Professioni sanitarie Direzione Infermieristica e Tecnica Azienda USL Romagna, ambito Ravenna.Marilena MontaltiInfermiere, Dottoressa in Scienze infermieristiche e ostetriche. Master II livello in Ricerca clinica ed epidemiologia, prof. a.c. C. di Laurea in infermieristica, Università di Bologna. Responsabile Infermieristico Dipartimento Internistico, Azienda della Romagna Ambito di Rimini.

Marilena Montalti, Cristina Fabbri | Maggioli Editore 2020

Dario Tobruk

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