“Tra 10 anni non ci saranno più infermieri sul mercato”…?

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Tra dimissioni volontarie, corsi di laurea deserti, fughe all’estero e inevitabili pensionamenti… La professione di infermiere è davvero in via di estinzione, qui in Italia? Di certo, la carenza di professionisti sta sfiorando numeri inquietanti e la scarsa attrattività che oramai la caratterizza (tra stipendi da fame, sfruttamento sistematico, riconoscimento sociale pari allo zero) non fa ben sperare per il futuro.

Tanto che gli addetti ai lavori, intanto che la politica promette l’arrivo di chissà quanti professionisti dai paesi più poveri del globo “con una scuola infermieristica di alta qualità” per tappare le voragini, si sperticano in annunci tragicomici (“Venite in ospedale, assumiamo subito QUALUNQUE infermiere!”) e in inviti poco credibili per invertire la tendenza (“Giovani, scegliete la professione infermieristica! Lavoro sicuro e possibilità di crescita!”).


Tanto che l’avvento di Super OSS e simili, accompagnati dall’inevitabile (e chissà quanto nascosto) abuso di professione infermieristica, sta diventando una tragica realtà in grado di supportare (o sostituire…?) gli infermieri logori, decimati e insoddisfatti.

In queste condizioni, per cui è praticamente impossibile garantire cure adeguate nei nostri ospedali, è davvero auspicabile la realizzazione del “sogno” PNRR con la territorialità che lo caratterizza? Con quali professionisti? La politica si sta rendendo conto o no che, come lamentato dalla FNOPI mesi fa, “L’Italia rischia di essere un paese senza infermieri” con le gravi conseguenze per la collettività che ne conseguono?


Cosa si sta facendo, di concreto, oltre alle tante chiacchiere di circostanza (VEDI Schillaci, videomessaggio alla FNOPI: «Infermiere figura essenziale») e a ricercare/reclutare/produrre figure discutibili (ovviamente a basso prezzo), per dare una bella sistemata al nostro sistema sanitario?

In questo desolante panorama, l’allarme lanciato da Giuseppe Summa, segretario provinciale Nursind Piemonte, risuona come profondamente emblematico e profetico: “È ormai anche evidente come l’abbandono della professione e l’allontanamento dal servizio sanitario nazionale sta assumendo dimensioni preoccupanti. Ogni giorno, qualcuno lascia e sommando questo dato all’ uscita per pensionamenti, attualmente sono molto di più quelli che escono rispetto a quelli che entrano o meglio che probabilmente entreranno”…

“Di questo passo, nei prossimi 10 anni, non avremo più infermieri sul mercato. Chi si prenderà cura dei cittadini?”

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Alessio Biondino

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