Speciale Elezioni: gli infermieri dovrebbero votare i Cinque Stelle?

Dario Tobruk 21/09/22
A pochi giorni dalle Elezioni politiche 2022, il tempo per riflettere sulle nostre intenzioni di voto si fa sempre più stretto. Chi dovrebbero votare gli infermieri questo 25 settembre?

L’ultima analisi di questo ciclo di studio dei programmi elettorali dei partiti è dedicato ai CinqueStelle e alla loro visione dell’infermiere nel futuro della sanità e del SSN.

Dopo le analisi dei programmi di Centro-Sinistra, Terzo Polo e Centro-Destra oggi esamineremo più da vicino il progetto politico dei CinqueStelle. Nato come movimento anti-sistema, con l’esperienza di governo degli ultimi anni, i pentastellati hanno costruito un partito istituzionalizzato a tutti gli effetti.

Per chi avesse fretta consigliamo questo articolo che riassume le posizioni chiave dei diversi partiti.

Gli infermieri dovrebbero votare i Cinque Stelle?

Il movimento si promuove come post-ideologico, né di destra né di sinistra, preferendo una visione generale di attivismo politico in base alle necessità socio-economiche da affrontare di volta in volta piuttosto che considerarsi orientati politicamente.

Il leader dei 5stelle è Giuseppe Conte. L’ex-premier è degno di menzione per aver gestito la pandemia nel suo peggiore momento e, a ragione o torto, aver messo in crisi il Governo Draghi portando allo scioglimento delle camere e a nuove elezioni.

È molto probabile che, per il passato del partito, per le scelte degli ultimi mesi e per strategia politica i 5stelle sceglieranno di schierarsi all’opposizione: questo precluderà al partito la capacità di far pesare le proprie posizioni nelle principali questioni sanitarie già analizzate negli altri programmi.

Se come cittadini, il voto al Movimento ha un valore sentimentale e ideologico, come infermieri dovremmo valutarne il reale impatto in un futuro governo. Per prendere con serenità questa decisione sarà meglio analizzare il loro programma.


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Chi votare se sei un infermiere? Il programma dei Cinque Stelle

Nella versione breve del programma elettorale dei Cinque Stelle, ciò che può interessare un infermiere è riassunto in due punti: 1) aumento delle retribuzioni per il personale sanitario 2) incentivi per i Pronto Soccorso. Poco per una visione completa del futuro SSN.

Il partito,infatti, è famoso per aver sostenuto il reddito di cittadinanza e il SuperBonus 110% che, per quanto utili per la società, sono comunque misure a debito (che prima o poi ripagheremo).

In parole povere, quello che possiamo rimproverare al partito è che, nonostante la retorica dell’innovatività dichiarata, ad oggi le uniche reali azioni politiche del movimento sono state quelle di distribuire risorse e soldi. Non proprio la rivoluzione copernicana degli anni d’oro dei palchi dove Grillo raccoglieva attorno a sé migliaia di persone.

È nell’approfondire il testo completo del programma che possiamo intravedere qualcosa di più interessante:

  • Ampliare la categoria dei lavori usuranti, inserendo tra gli altri anche gli infermieri;
  • Aumentare il numero degli infermieri per compensare ai tagli della sanità dell’ultimo decennio al fine di “assicurare che il rapporto tra personale e paziente sia adeguato ai reali bisogni di cura e assistenza“;
  • Incrementare e valorizzare gli infermieri di famiglia, l’assistenza domiciliare integrata e permettere ai sanitari sul territorio l’accesso al Fascicolo Sanitario Elettronico;
  • Investire sulla formazione specialistica dei professionisti sanitari;
  • Rafforzare la medicina territoriale “con particolare riguardo al ruolo del […] dell’infermiere di famiglia e di comunità“;
  • Implementare la figura dell’Oss specializzato per coadiuvare gli infermieri nel loro lavoro “anche intervenendo sulla definizione del loro profilo professionale e sul percorso formativo.
  • Superare le “disparità tra personale medico e delle altre professioni sanitarie e prevedere incentivi economici anche mediante detassazione della parte accessoria della retribuzione.

Ulteriori punti trasversali con il resto dei professionisti sanitari si prefiggono “importanti obiettivi come ripensare la disciplina della responsabilità penale sanitaria” ovvero la riforma della Legge Gelli come attualmente pensata.

Unicum tra tutte le proposte in generale: una reazione forte per prevenire ulteriori episodi di violenza contro gli operatori sanitari e le strutture, prevedendo di “introdurre il DASPO per chi danneggia la sanità pubblica“.

L’infermiere protagonista del territorio la politica

Tutti i principali partiti in lizza per le elezioni politiche, hanno più o meno dovuto confrontarsi con la figura dell’infermiere, soprattutto a fronte dell’inevitabile nuovo assetto territoriale dove, come previsto da diversi anni, è l’infermiere il vero protagonista della sanità del futuro.

Che tutto questo abbia come conseguenza anche un reale miglioramento della situazione lavorativa non potremmo che confermarlo fra qualche anno, quando all’ennesima valutazione dei programmi elettorali ci saremo accorti se sono state le ennesime chiacchiere di carta o dei fatti concreti realizzatesi davvero. Non vediamo l’ora.

Autore: Dario Tobruk 

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Per approfondire. Speciale Elezioni:

Dario Tobruk

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