La respirazione patologica: fisiologia polmonare e alterazione del respiro

Dario Tobruk 04/11/20
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La respirazione è un meccanismo complesso in cui interagiscono diversi sistemi, muscolari e metabolici. Quando, per vari motivi questo equilibrio è compromesso, è possibile individuarne gli effetti e le cause attraverso la conoscenza della respirazione patologica e delle più comuni alterazioni del respiro.

Useremo grafiche e video per esporre meglio le varie tipologie di respirazioni patologiche come il respiro di Biot, il respiro di Cheyne-Stokes e il respiro di Kussmaul, e molte altre, così da memorizzarle meglio.

La respirazione patologica: fisiologia polmonare e alterazione del respiro

Attraverso l’osservazione della funzionalità respiratoria si possono ottenere dati molto utili ed anticipare attraverso l’esame obiettivo e la clinica cause anche gravi di alterazioni patologiche. Ma prima di conoscere quando il respiro è patologico bisogna avere chiaro come funziona l’attività respiratoria normale.

Cenni di anatomia e fisiologia polmonare

Anatomia del polmone

Il parenchima polmonare è una massa elastico-spugnosa situato nel mediastino, diviso dall’apparato cardiovascolare in due organi: il polmone destro formato da tre lobi e il polmone sinistro formato da due lobi polmonari. Ogni lobo è intimamente diviso da scissure profonde e a loro volta ogni lobo è diviso in più lobuli polmonari, unità che sono penetrate da un bronchiolo dell’albero bronchiale e al cui interno si ramificano in bronchioli respiratori. Qui al livello degli alveoli polmonari avvengono gli scambi respiratori tra aria anatomica e sangue.

Atto respiratorio

L’atto respiratorio avviene in due fasi: inspirazione ed espirazione. La contrazione dei muscoli della cassa toracica e l’abbassamento del diaframma costringe i polmoni ad espandersi e richiamare dall’esterno, per pressione negativa, aria ambiente aspirata, attuando l’inspirazione.

Il rilassamento dei muscoli e il ritorno del diaframma in posizione comporta una pressione positiva che spinge l’aria inspirata ad essere espulsa comportando così l’espirazione.

Diaphragme
Atto respiratorio – Ixnay – Opera propria da Wikipedia.org -CC BY-SA 3.0

Respiro toracico e diaframmatico

Le due tipologie di respirazione comportano un diverso uso dei mezzi muscolari: parleremo di respirazione toracica quando si utilizzano per lo più i muscoli intercostali, espandendo la parte alta del torace, parliamo di respirazione diaframmatica (o respirazione addominale) quando è prevalente l’uso del diaframma, ciclo respiratorio che si manifesta con un respiro che espande l’addome (perché il diaframma si abbassa e spinge le visceri che si fanno largo verso l’addome).

Scambi gassosi tra aria respiratoria e sangue

Durante un’inspirazione normale si introducono circa 500 ml di aria esterna, con un’inspirazione forzata questa quantità aumenta anche di 1500 ml. Dei 500 ml di aria inspirata solo 350 ml partecipano agli scambi respiratori mentre 150 ml rimangono nelle vie aeree bronchiali di conduzione. Gli scambi respiratori di ossigeno e anidride carbonica, tra i capillari e i bronchioli, avvengono tramite meccanismi biochimici e di diffusione, legati alle differenti tensioni che si esercitano da una parte e dall’altra.

Poiché l’omeostasi metabolica dell’ossigeno e dell’anidride carbonica è fondamentale per l’organismo, e poiché la sua introduzione e la sua espulsione è influenzata dalla frequenza respiratoria possiamo confermare che l’eccesso o il difetto di entrambe influenzeranno tutti i parametri respiratori: frequenza respiratoria, profondità, presenza di sforzo, ritmo respiratorio.

Quando facciamo attività fisica non iperventiliamo solo per bisogno di maggiore ossigeno ma anche per espellere l’eccesso di anidride carbonica!

Alterazioni patologiche del respiro: le più comuni alterazioni del respiro

Le cause di respirazione patologiche però non sono soltanto legate ai gas respiratori ma anche causate da alterazioni del sistema nervoso centrale o malattie a carico del cervello. Individuando i parametri del respiro possiamo distinguere ogni alterazione del respiro.

Alterazioni del respiro fisiologico: bradipnea, tachipnea iperventilazione, apnea. Dario Tobruk ©
Alterazioni del respiro fisiologico: bradipnea, tachipnea iperventilazione, apnea. Dario Tobruk ©

Eupnea

È la condizione di normalità, respirazione ritmica, regolare e tranquilla, senza sforzo. la sue frequenza respiratoria è mediamente di 14 atti al minuto (12-16 atti).

Bradipnea

ritmo regolare ma frequenza inferiore a 12 atti respiratori al minuto, generalmente più è bassa la frequenza meno superficiale dovrebbe essere il respiro.

Tachipnea

ritmo regolare ma frequenza maggiore di 20 atti al minuto, più è alta la frequenza più sarà superficiale il respiro.

Iperventilazione

ritmo regolare con frequenza maggiore di 20 atti al minuto, rimane conservata la profondità del respiro. Il suo scopo è la fisiologica eliminazione di CO2 se causata da attività fisica, diversamente si associa a patologie come l’acidosi respiratoria.

Apnea

assenza dell’atto respiratorio per più di 15 secondi. Può essere volontaria, iatrogena (sedativi), patologica.

Libri sul monitoraggio del paziente critico:

 

Guida al monitoraggio in Area Critica

Il monitoraggio è probabilmente l’attività che impegna maggiormente l’infermiere qualunque sia l’area intensiva in cui opera.Non può esistere area critica senza monitoraggio intensivo, che non serve tanto per curare quanto per fornire indicazioni necessarie ad agevolare la decisione assistenziale, clinica e diagnostico-terapeutica, perché rilevando continuamente i dati si possono ridurre rischi o complicanze cliniche.Il monitoraggio intensivo, spesso condotto con strumenti sofisticati, è una guida formidabile per infermieri e medici nella cura dei loro malati. La letteratura conferma infatti che gli eventi avversi, persino il peggiore e infausto, l’arresto cardiocircolatorio, non sono improvvisi ma solitamente vengono preannunciati dal peggioramento dei parametri vitali fin dalle 6-8 ore precedenti.Il monitoraggio è quindi l’attività “salvavita” che permette di fare la differenza nel riconoscere precocemente l’evento avverso e migliorare i risultati finali in termini di morbilità e mortalità.Riconosciuto come fondamentale, in questo contesto, il ruolo dell’infermiere, per precisione, accuratezza, abilità nell’uso della strumentazione, conoscenza e interpretazione dei parametri rilevati, questo volume è rivolto al professionista esperto, che mette alla prova nelle sue conoscenze e aggiorna nel suo lavoro quotidiano, fornendo interessanti spunti di riflessione, ma anche al “novizio”, a cui permette di comprendere e di utilizzare al meglio le modalità di monitoraggio.   A cura di:Gian Domenico Giusti, Infermiere presso Azienda Ospedaliero Universitaria di Perugia in UTI (Unità di Terapia Intensiva). Dottore Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche. Master I livello in Infermieristica in anestesia e terapia intensiva. Professore a contratto Università degli Studi di Perugia. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane ed internazionali. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.Maria Benetton, Infermiera presso Azienda ULSS 9 di Treviso. Tutor Corso di laurea in Infermieristica e Professore a contratto Università degli Studi di Padova. Direttore della rivista “SCENARIO. Il nursing nella sopravvivenza”. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.

a cura di Gian Domenico Giusti e Maria Benetton | 2015 Maggioli Editore

15.00 €  14.25 €

Respiro di Biot

E’ un respiro causato generalmente da sindrome da meningite, tumori endocrini, e patologie a carico del cervello.
respiro patologico di Biot
respiro patologico di Biot
Si basa su una serie di veloci atti respiratori e una fase di apnea, per poi riprendere gli atti respiratori(in genere 4 o 5). Segue il video di un paziente pediatrico in respirazione Biot:

 

 

 Respiro di Cheyne-Stokes

Causato da scompenso cardiaco, coma uremico, intossicazione da oppiacei o narcotici, in genere nei pazienti anziani è un segno di imminente exitus.

 

respiro patologico di Cheyne Stokes
respiro patologico di Cheyne Stokes
E’ una lunga apnea con un respiro crescente e decrescente intervallato da un’altra apnea. Il video mostra una paziente anziana in verosimile exitus.

Respiro di Kussmaul


Respiro patologico compensatorio di acidosi metaboliche, come nell’insufficienza renale e nella chetoacidosi diabetica. 
respiro patologico di Kussmaul
respiro patologico di Kussmaul
Sono atti respiratori profondi intervallati da pause prolungate dall’inspirazione e l’espirazione

Autore: Dario Tobruk (FacebookTwitter)

Fonti:

  • Guida al monitoraggio in Area Critica – a cura di Gian Domenico Giusti e Maria Benetton – Maggioli Editore in collaborazione con ANIARTI – ed. Maggio 2015
  • ventilab.org
  • Idee per insegnare le Scienze integrate – Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia -Edizione Zanichelli 2010
  • L’ infermiere. Manuale teorico-pratico per la preparazione ai concorsi – Editore: Edizioni Giuridiche Simone – edizione 2012
  • msdmanuals.com

 

Tutti gli articoli che possono aiutare l’infermiere ad assistere il paziente con quadro d’insufficienza respiratoria:

Dario Tobruk

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